Non c’è pace per il nuovo corso del Paternò calcio targato Yahya Kirdi in questo inizio di stagione. Il vice presidente Jamil Kamal, in una intervista rilasciata al TGR Sicilia, ha detto che la squadra non giocherà più le partite casalinghe al Falcone Borselino fino a quando la tifoseria rossazzurra non chiederà pubblicamente scusa.
Il vice presidente Kamal fa riferimento a quello che è successo domenica allo stadio durante l’incontro di calcio Paternò- Vigor Lamezia vinto dalla squadra etnea. Jamil Kamal, durante l’intervista odierna, ha denunciato gli insulti e le pretese da parte di una frangia di supporter rossazzurri. Una decisione che ha mandato su tutte le furie i tifosi del Paternò che in un comunicato stampa congiunto hanno criticato la dirigenza rossazzurra accusandola di aver gestito la società “in modo improvvisata e caotica” e, in alcuni casi dicono i tifosi, “ai limiti della trasparenza con una totale mancanza di rispetto verso la città e i suoi tifosi.
Il Paternò calcio ad oggi è succube di una società poco seria- scrivono i tifosi- Molti si chiedono, perché, ad esempio, non viene chiesto alla società per quale motivo non esista ancora una pagina di comunicazione ufficiale? In un’epoca in cui chiunque, anche chi non ha grandi conoscenze digitali, riesce ad aprire un profilo social, risulta inspiegabile l’assenza di un canale di informazione chiaro e diretto con i tifosi. Il paradosso assoluto: la scorsa domenica giocando in casa, il tifoso del Paternò per assistere alla partita è stato costretto a fare il biglietto dai canali della squadra ospite, la Vigor Lamezia- si legge in nella nota stampa- non meno gravi sono le segnalazioni relative all’organizzazione delle trasferte.
I giocatori sarebbero stati costretti a raggiungere la Campania con automobili guidate da loro stessi, senza un pullman o un mezzo ufficiale messo a disposizione dalla società. Con tutto ciò che ne consegue dal punto di vista del rendimento sul campo”.
Tifosi che nella nota stampa hanno portato alla luce altre criticità relativamente la gestione sanitaria e logistica. “I calciatori sono costretti a vivere in stanze (sgabuzzino) di un hotel con poco igiene e poca pulizia. Neanche nei peggiori accampamenti. Gli stessi calciatori, a pranzo e a cena sono stati costretti a chiamare Delivery. Fino a poche settimane fa, durante le partite, quando un calciatore si infortunava, a intervenire in campo era spesso il medico della squadra avversaria, con il rischio di multe e sanzioni- dicono i tifosi- Solo dopo l’intervento dell’assessore comunale la situazione sarebbe stata risolta. In alcuni allenamenti, inoltre, si sarebbe registrata la mancanza di un fisioterapista, e persino l’assenza di acqua da bere negli spogliatoi, costringendo la squadra a condizioni inaccettabili e poco dignitose non soltanto per un campionato di calcio ma ancor più nel rispetto del principio della dignità della persona umana.
La squadra, secondo quanto riferito da diverse fonti, si allena appena tre volte a settimana, un ritmo che corrisponde a una squadra che disputa un campionato di prima categoria. Per non parlare delle bugie di Enna e delle promesse infrante della prima conferenza stampa. Dai filmati visionati a Dubai per selezionare i calciatori alle ambizioni da serie A. Solo tanto fumo negli occhi”.
Nella nota stampa i tifosi rossazzurri hanno accusato la dirigenza di aver diffuso comunicati che avrebbero infangato l’immagine della città “come nel caso della fantomatica inagibilità dello stadio, una notizia poi smentita dai fatti. Dichiarazioni superficiali e prive di fondamento che non fanno altro che minare ulteriormente il rapporto di fiducia con i tifosi. Ciò che emerge con chiarezza è il bisogno urgente di una svolta: trasparenza, rispetto, competenza e amore per la maglia devono tornare al centro del progetto sportivo e del legame con la città” si chiude cosi la nota stampa dei tifosi del Paternò.
Sulla vicenda c’è da registrare anche l’intervento dell’assessore allo sport Luigi Gulisano, il quale ha specificato che, alla luce dell’intervista rilasciata dalla dirigenza del Paternò alla testata giornalistica regionale della RAI, chiederà, dopo essersi confrontato con il sindaco Nino Naso, un incontro urgente con i vertici della società calcistica. E’ sempre nell’intervista odierna il patrono Kirdi ha evidenziato le difficoltà crescenti che stanno incontrando i vertici societari. Tutto dipenderebbe da una burocrazia non amica: tipo il permesso di soggiorno e la difficoltà nell’aprire un conto corrente bancario.