Ad Adrano agenti del locale commissariato e della Squadra Mobile di Catania hanno arrestato, nelle scorse ore, cinque persone accusate di spaccio di sostanze stupefacenti. Nei loro confronti la polizia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa del gip su richiesta della Dda etnea.
Tre giovani, rispettivamente di 22 anni, 21 e 27 anni, sono stati condotti in carcere; mentre sono stati posti ai domiciliari un 21enne e un 28enne, quest’ultimo con l’obbligo dell’uso del braccialetto elettronico.
L’operazione fa seguito al blitz ‘Primus 2’ che ha portato all’esecuzione, dapprima di 10 fermi disposti dalla Procura ed eseguiti lo scorso 16 settembre e all’emissione, una settimana dopo dalla prima operazione, di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip nei confronti di 14 indagati accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, estorsione, detenzione abusiva di armi.
Reati aggravati dall’essere stati commessi con il metodo mafioso e per agevolare il clan Scalisi di Adrano. I primi 10 provvedimenti di fermo, quelli dello scorso 16 settembre, sono stati eseguiti con la massima urgenza da parte delle forze dell’ordine per evitare che fossero commessi una serie di omicidi da parte degli indagati, su input dell’attuale reggente del clan Scalisi, il quale avrebbe voluto vendicare la morte del figlio ucciso lo scorso aprile in una rissa tra giovani avvenuta a Francofonte nel siracusano.