La problematica relativa alla gestione dell’acqua potabile e alle tariffe da far pagare in futuro ai cittadini sarà al centro di una riunione in cui i sindaci saranno chiamati ad approvare il Piano d’ambito e le nuove tariffe proposte dall’Autorità Idrica Territoriale (ATI) Catania.
Approvazione che il sindaco di Bronte, Pino Firrarello, da mesi prova in tutti i modi a scongiurare, ritenendo che preveda aumenti delle bollette del servizio idrico per ogni famiglia anche del 400%.
Per questo in vista dell’Assemblea dell’Ati, ha inviato una ulteriore missiva a tutti i sindaci della Provincia di Catania ed ai Consiglieri metropolitani, chiedendo di bocciare il provvedimento: “La proposta tariffaria dell’Ati – spiega nella lettera – impone una riflessione seria, approfondita e, soprattutto, congiunta. Come ben sapete – continua – mi sono sempre battuto per garantire l’efficienza dei servizi e la tutela della collettività e le forti perplessità che nutro in merito a questo Piano e queste tariffe non sono nate da una superficiale disamina, ma da un’attenta e accurata analisi, già formalizzata a Voi ed all’Arera”.
Il passaggio più incisivo della missiva riguarda il potenziale impatto sociale degli aumenti. Firrarello, infatti, alza il velo sulle “responsabilità politiche” che attendono gli amministratori, avvertendo che l’impatto economico non è ancora pienamente percepito dalla cittadinanza.
“L’effetto devastante si manifesterà in modo deflagrante il giorno in cui verranno recapitate le prime, esorbitanti, bollette dell’acqua,” – infatti scrive il Sindaco – “E quel giorno, i cittadini non tarderanno a individuare in noi i responsabili.” Il rischio politico , è che gli aumenti vengano imputati ai Sindaci, “tacciati di aver accettato passivamente la consegna della gestione di un bene essenziale a un soggetto senza un’accurata e dovuta analisi della sua capacità gestionale e finanziaria”.
Per questo, in vista dell’assemblea programmata per la prossima settimana Firrarello lancia ai suoi colleghi un appello: “Vi esorto a mantenere alta la pressione politica e istituzionale, respingendo il Piano e le tariffe nei termini attuali. Richiediamo coralmente una ridefinizione che tuteli i diritti dei cittadini ed evitiamo di avallare un documento che rischia di compromettere la stabilità finanziaria delle comunità locali”.
Un appello da ultima spiaggia quello di Firrarello che vede il potenziale aumento delle tariffe un provvedimento dannoso per cittadini e famiglie: “Non dimentichiamo – conclude – che siamo custodi del bene della collettività” ha concluso Firrarello.