L’ex governatore della Sicilia Totò Cuffaro, indagato nell’inchiesta della procura di Palermo per presunti appalti truccati nel mondo della sanità ha rassegnato le dimissioni da segretario nazionale della Democrazia cristiana.
La procura aveva chiesto per Cuffaro gli arresti domiciliari. L’ex governatore della Sicilia ha voluto ringraziare tutti coloro che “hanno condiviso con me un percorso di impegno e di servizio al partito. Il presidente del partito, Renato Grassi, ha convocato per il 20 novembre il Consiglio nazionale che sarà chiamato a esaminare e accettare le mie dimissioni irrevocabili e a definire le successive decisioni”.
Sulla vicenda il governo siciliano “segue con doveroso riserbo istituzionale ma con rigorosa attenzione l’evoluzione della vicenda”. E’ quanto filtra da Palazzo d’Orleans sull’inchiesta della Procura che ha chiesto l’arresto di 18 persone per associazione a delinquere, turbativa d’asta e corruzione, tra cui l’ex governatore Totò Cuffaro, il coordinatore e deputato di Noi Moderati Saverio Romano e il capogruppo della Dc all’Assemblea siciliana Carmelo Pace.Il governo Schifani ha preso i primi provvedimenti riunendo in via straordinaria la giunta, sospendendo e revocando gli incarichi agli indagati che ricoprivano ruoli pubblici come l’ex dirigente generale al dipartimento Famiglia Maria Letizia Di Liberi, il direttore generale del consorzio di bonifica della Sicilia occidentale Giovanni Tomasino, prendendo atto dell’auto-sospensione dell’ex direttore generale dell’Asp di Siracusa Alessandro Caltagirone e avviando il commissariamento. Via anche il capo della segreteria particolare dell’assessore alla Famiglia Vito Raso, storico braccio destro di Cuffaro e anche lui indagato nell’inchiesta. La prossima settimana sono previsti gli interrogatori di tutti gli indagati, il gip dovrà decidere sulla richiesta di arresti domiciliari.
Intanto il leader del M5s Giuseppe Conte ha affermato che quello che sta succedendo “con il governo della Regione siciliana è uno scandalo a cielo aperto, diffuso, che riguarda le varie forze politiche che sono al governo e da ultimo anche gli appalti della sanità. Noi abbiamo fatto una manifestazione per denunciare lo stato disastroso della sanità siciliana, ora abbiamo il completamento del cerchio: ora capiamo perché la sanità sta male. Le risorse ci sono, è la politica che distrugge. Questa giunta deve andare a casa” ha detto Giuseppe Conte.