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Catania, arriva la condanna definitiva per 5 spacciatori vicini al clan Santapaola

Da 7 e 2 mesi fino a 14 anni per associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti continuata e in concorso

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Arriva la condanna definitiva di carcerazione, eseguita dalla Polizia di Stato, in esecuzione al provvedimento emesso dalla Procura Generale della Repubblica di Catania, nei confronti di cinque soggetti colpevoli dei reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti continuata e in concorso.

Le pene vanno da 7 a 14 anni di reclusione.

Per i cinque si sono aperte definitivamente le porte del carcere dopo essere stati riconosciuti colpevoli dei reati sopra indicati, al termine dei tre gradi di processo, per fatti commessi in Acireale dal gennaio 2003 al maggio 2004.

Quattro di loro, residenti nel territorio di Acireale, hanno scelto di costituirsi in istituti penitenziari lontani dal luogo di residenza, il quinto invece è stato raggiunto dalla notifica dell’ordine restrittivo presso la Casa Circondariale ove era già ristretto per altra causa.

Le indagini, incardinate in un procedimento del 2003 presso la Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, si riferiscono a due diversi filoni, confluiti poi in un unico procedimento, eseguite dalla Squadra Mobile di Catania e dal Commissariato di P.S. di Acireale e rassegnate all’Autorità Giudiziaria con una informativa del 2007 per numerosi fatti reato riferiti a quell’epoca.

Le attività investigative dei due uffici della Polizia di Stato sono la prosecuzione dell’importante indagine svolta nel 2000 e denominata “Euroracket”.

I soggetti in questione, tutti riconducibili al clan Santapaola operante nell’acese, per i reati per i quali oggi sono chiamati a rispondere, ad eccezione di uno di loro, non avevano sofferto custodia cautelare, in quanto, all’epoca, le indagini preliminari si conclusero con l’avviso di conclusione indagini ex art. 415 bis c.p.p.

Le intercettazioni ambientali, all’epoca operate nei confronti di alcuni esponenti di spicco del clan, hanno evidenziato come l’illecita attività di spaccio di sostanze stupefacenti fosse una delle fonti principali per auto sovvenzionarsi.

Solido ed estremamente chiaro il quadro emerso alla fine delle indagini che hanno portato alla condanna definitiva degli indagati e al loro ingresso in carcere.

Episodio nodale di quell’indagine fu proprio l’arresto in flagranza di reato di due di loro, eseguito da personale del Commissariato di P.S. di Acireale e della Squadra Mobile di Catania la sera dell’1 marzo 2004, allorquando i due furono fermati agli imbarcaderi di Messina e trovati in possesso di quasi 200 grammi di cocaina.

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