A Catania la Polizia di Stato ha sospeso temporaneamente l’attività di un bar nel quartiere Nesima ritenuto ritrovo abituale di pregiudicati, così come è emerso dai diversi controlli finalizzati a verificare il rispetto delle norme in materia di legislazione della pubblica sicurezza.
Il provvedimento, emesso dal Questore di Catania, è stato eseguito dai poliziotti del Commissariato di Nesima. Dalle numerose verifiche effettuate in un significativo arco temporale, i poliziotti hanno constatato l’assidua presenza di clienti con precedenti sia penali che di polizia.
Infatti, durante specifici servizi, i poliziotti hanno avuto modo di appurare, tramite le banche dati in uso alle forze di Polizia, come il bar-caffetteria fosse diventato un luogo di ritrovo di pregiudicati per reati di particolare allarme sociale quali spaccio di sostanze stupefacenti, rapina, ricettazione, porto abusivo di armi, furto e altri reati contro la persona e il patrimonio.
Inoltre, durante un controllo, l’attenzione dei poliziotti è stata richiamata da un forte odore di marijuana che due avventori, entrambi pregiudicati, stavano fumando. Uno di loro ha pure consegnato spontaneamente ai poliziotti una bustina di plastica con all’interno la sostanza stupefacente che è stata recuperata e posta sotto sequestro. L’uomo in tale occasione è stato segnalato in via amministrativa alla Prefettura come assuntore di sostanze stupefacenti.
La presenza di questi clienti non è risultata sporadica, ma è stata riscontrata in molteplici accertamenti al punto da rappresentare un rischio concreto per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Sulla base degli accertamenti svolti dal Commissariato di Nesima e dell’istruttoria curata dalla Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Catania, è stata disposta la temporanea sospensione dell’esercizio per 7 giorni e l’apposizione dei sigilli, come previsto dall’art. 100 del TULPS che consente al Questore la momentanea chiusura di un esercizio pubblico, abituale ritrovo di persone pregiudicate, per assicurare le legittime aspirazioni a vivere in una comunità sicura.