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Cronaca

Randazzo, carenza di medici nella guardia medica, nel PTE e nel 118

Al riguardo duro intervento del Partito Democratico nonché della Cgil e della FP Cgil

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foto sito "Parco Fluviale dell'Alcantara"

“Sabato c’è stato un incidente mortale a Randazzo ma non c’erano medici disponibili né al Presidio Territoriale di emergenza né tantomeno al 118. E’ questo il dato, nudo e crudo, che descrive il progressivo smantellamento dei servizi medici di prossimità che dovrebbero essere garantiti a Randazzo dove la guardia medica, il PTE e il 118 non hanno medici a sufficienza per fornire adeguata assistenza, anche nei casi più gravi. Lo denunciamo da tempo mentre chi dovrebbe garantire il diritto alla salute continua a voltarsi dall’altra parte”.

Lo dichiara il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo che denuncia lo stato del sistema sanitario nel comune di Randazzo.  “In base alle nostre informazion-ha detto Barbagallo- sabato scorso, l’ambulanza giunta sul posto era sprovvista di medico a bordo e non c’era medico neanche al Pte. Presenteremo un’interrogazione urgente per accertare i fatti e le eventuali responsabilità”.

“È vergognoso che – dice il segretario del circolo Pd di Randazzo, Gianluca Anzalone – l’emergenza sanitaria di un’intera comunità venga trattata come un dettaglio amministrativo. Per questo è urgente che la Regione intervenga immediatamente per ristabilire un’assistenza minima e dignitosa anziché occuparsi sempre e solo di clientele favorendo gli amici degli amici”.

La CGIL e la FP CGIL di Catania hanno espresso profonda preoccupazione per la condizione in cui versano i servizi sanitari nelle aree interne della provincia, alla luce dell’ennesimo episodio di paralisi dei presidi territoriali di emergenza e della continuità assistenziale verificatosi a Randazzo. Per questo chiedono un incontro urgente all’Asp di Catania, sottolineando che “in caso di mancata convocazione, il sindacato sarà costretto a organizzare iniziative di protesta”.

Il segretario generale della Cgil, Carmelo De Caudo, e la segretaria generale della Fp Cgil, Concetta La Rosa, hanno sottolineato come gli eventi registrati nel comune etneo  rappresentino un campanello d’allarme che non può più essere ignorato. L’assenza contemporanea di medici nei presidi di emergenza, nella guardia medica e nel servizio “118”, dimostra un livello di fragilità ormai divenuto strutturale. Una comunità intera si è trovata priva di assistenza, e questo, osservano De Caudo e La Rosa, “è semplicemente inaccettabile nella nostra Isola che ha già pagato un prezzo altissimo durante la pandemia”.

“Non siamo di fronte a criticità episodiche”, proseguono i due segretari. “La desertificazione sanitaria delle aree interne è il risultato di scelte miopi, di pianificazioni insufficienti e di una mancata visione sul lungo periodo. Oggi chiediamo con forza che il diritto alla salute venga garantito in modo uniforme, senza cittadini di serie A e cittadini di serie B”.

La CGIL e la FP Cgil di Catania richiamano inoltre la Regione siciliana a un intervento immediato e strutturato; servono subito tavoli tecnici, soluzioni innovative frutto di concertazione con le forze sociali, un piano straordinario di assunzioni.

 

 

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