Lo scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune di Paternò, deliberato dal Consiglio dei Ministri, ha scosso profondamente il panorama politico locale. Una decisione definita da più parti “tra le più buie” della storia cittadina, che apre una fase delicatissima per la comunità e per le forze politiche del territorio.
Tra richiami alla responsabilità, accuse incrociate e appelli all’unità, le reazioni dei partiti raccontano una città ferita, in cerca di trasparenza, legalità e di un nuovo percorso di rinascita istituzionale.
LE REAZIONI
Gaetano Galvagno – presidente ARS
“L’atto con cui il Consiglio dei Ministri ha disposto lo scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune di Paternò purtroppo non è inaspettato.
Da forza politica di opposizione in Comune siamo stati sempre molto perplessi sulla gestione della città negli ultimi anni, ma mai avremmo voluto leggere una notizia del genere che lascia una macchia indelebile sulla nostra comunità e trafigge i nostri cuori.
Spero vivamente che si possa lavorare sin da subito al superamento di una delle pagine più buie della nostra storia recente.
Mi auguro che ci possano essere le migliori energie per far rialzare la testa con orgoglio ad una comunità onesta ed operosa come quella di Paternò che non merita di essere macchiata da questa onta.”
FDI – on. Francesco Ciancitto – deputato nazionale
“Lo scioglimento del Comune di Paternò deliberato questa sera dal Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, rappresenta una pagina dolorosa e indubbiamente tra le più buie della nostra storia cittadina. È un atto di estrema gravità, che colpisce un’intera comunità composta per la stragrande maggioranza da cittadini onesti, lavoratori e rispettosi delle istituzioni, che non meritavano di vedere la propria città finire in una situazione tanto drammatica. Attendiamo ora di conoscere nel dettaglio le motivazioni contenute nel provvedimento, affinché ogni passaggio sia chiaro alla cittadinanza e si possa comprendere pienamente ciò che ha portato il Governo a intervenire con uno strumento così incisivo. Fratelli d’Italia, a livello locale e nazionale, ha sempre mantenuto una posizione di chiara e netta alternativa rispetto all’amministrazione uscente, esercitando un’opposizione responsabile, coerente e trasparente. Oggi più che mai rivendichiamo quella linearità politica e quel senso di dovere nei confronti dei paternesi. È il momento della responsabilità, non delle divisioni. Le forze politiche del territorio, insieme agli uomini e alle donne di buona volontà, devono adesso unire le energie per ricostruire una città ferita e restituire fiducia ai cittadini. Paternò merita un nuovo inizio, fatto di legalità, credibilità istituzionale e impegno concreto per il bene comune. Da parte mia – come rappresentante del territorio in Parlamento – assicuro fin da subito la massima collaborazione con le istituzioni competenti per accompagnare questo difficile percorso e per garantire che Paternò possa rialzarsi, più forte e più unita di prima”.
PD – Giuseppe Pappalardo Segretario provinciale – Giancarlo Ciatto segreteria provinciale
“L’esito che non avremmo mai voluto, è arrivato. Paternò, abbandonata e vilipesa, subisce l’onta dello scioglimento per mafia. La circostanza – già terribilmente critica di per sé, per i fatti che l’hanno causata — subisce l’aggravante dello sconsiderato atteggiamento del sindaco Nino Naso che, inseguendo il suo ego ipertrofico e smisurato, ha tenuto sotto scacco la città per un anno e mezzo bloccando – di fatto – l’attività amministrativa. Già al momento della notizia dell’indagine per scambio politico mafioso avrebbe dovuto dimettersi, come più volte da noi richiesto, per liberare la città da questa accusa infamante, evitargli una lenta e logorante agonia, e consentire ai cittadini di scegliersi con libere elezioni un nuovo corso già a Maggio 2025. Invece ha agito, con deliberata coscienza, in modo spregiudicato ed irresponsabile. Adesso bisognerà passare da due anni di commissariamento, che precluderanno un immediato cambiamento dell’assetto politico, sociale e amministrativo della nostra comunità. Non meno responsabili del sindaco sono i suoi assessori, alcuni dei quali arroganti e protervi, e i consiglieri comunali, che lo hanno tenuto in vita attaccato ad un respiratore artificiale. Anche su di loro grava e graverà il peso di questo terribile errore. Dall’altra parte vi è il partito di Fratelli d’Italia, a parole all’opposizione, che vanta tra le sue fila il Presidente del Senato Ignazio La Russa e il Presidente dell’ARS Gaetano Galvagno. Cosa hanno fatto costoro per difendere le istituzioni della città? Perché non hanno esercitato il loro peso politico sui propri eletti in consiglio comunale, sull’intero schieramento, per spingerli alle dimissioni e porre fine alla consiliatura? Perché non è stata proposta e votata la mozione di sfiducia? Queste sono le domande che attendono risposta da parte dei cittadini. Queste sono le responsabilità cui sono chiamati tutti questi soggetti politici, di fronte ai cittadini e di fronte alla storia. In particolar modo il Sindaco, sulle cui spalle pesa come un macigno la responsabilità morale e politica di non aver liberato Paternò dalla sua ingombrante figura. Quello che rimane sono solo le macerie di una città abbandonata e degradata. Noi, dal canto nostro, saremo ancora una sentinella e chiameremo a raccolta le donne e gli uomini di buona volontà per costruire un’alternativa forte, trasparente, e di buona speranza.”