C’è sempre più preoccupazione per il destino dei 120 lavoratori della società di call center Mics con sede a Motta S. Anastasia. Domani dalle ore 9 alle 12, si terrà un sit-in di protesta davanti alla Prefettura di Catania. La mobilitazione, promossa da SLC CGIL e UILCOM UIL, rappresenta un nuovo tassello della vertenza che nelle ultime settimane ha mostrato un peggioramento costante. Lo scorso ottobre, i sindacati avevano chiesto all’Enel, la più importante committente della società, senza di fatto ottenere risultati concreti.
Al centro della protesta restano i lavoratori della MICS S.r.l., impegnati nei servizi per conto di Enel Energia e oggi costretti ad affrontare ritardi retributivi, mancati versamenti contributivi e l’assenza di garanzie sulla continuità occupazionale.
Il documento diffuso il 24 novembre dai sindacati traccia un quadro preciso: molti dipendenti attendono ancora il pagamento del 50% dello stipendio di settembre, l’intera mensilità di ottobre e, in alcuni casi, perfino il saldo del mese di agosto. Alcuni lavoratori, recatisi presso la sede Inps competente, hanno inoltre verificato l’assenza dei contributi previdenziali relativi agli ultimi mesi. Una condizione già denunciata più volte ai ministeri competenti, a Enel Energia e alla proprietà MICS, senza riscontri concreti nonostante le promesse ripetute dell’azienda.

(Foto sit-in UILCOM UIL)
I sindacati sollevano interrogativi sulla procedura che ha portato MICS a rilevare l’attività, chiedendosi come sia stato possibile autorizzare il passaggio senza verifiche adeguate sulla solidità dell’imprenditore e del progetto industriale. Richiamano inoltre le responsabilità dei Commissari Straordinari dell’Abramo Customer Care in amministrazione straordinaria che avrebbero dovuto garantire una transizione protetta e trasparente.
Nel documento si sottolinea come, pur essendo state informate da mesi, le istituzioni non abbiano ancora convocato un tavolo di confronto capace di prevenire l’attuale deterioramento. Al centro della critica compare anche Enel Energia. “Nel comunicato del 3 ottobre, l’azienda aveva dichiarato di voler tutelare lavoratori e continuità del servizio, ma per i sindacati tali impegni non hanno trovato una reale traduzione in atti. Si evidenzia invece che il servizio ai clienti Enel è stato garantito con professionalità dai lavoratori della ex sede di Motta Sant’Anastasia, nonostante ritardi salariali e condizioni sempre più critiche” si legge in una nota dei sindacati.
SLC CGIL e UILCOM UIL ribadiscono infine “la richiesta di reintegrare integralmente il personale, mantenere livelli e inquadramenti, e applicare senza eccezioni la clausola sociale. Ogni ipotesi di riduzione del personale o di compressione delle tutele viene considerata inaccettabile, soprattutto in un settore strategico e in una realtà a partecipazione pubblica come quella in cui opera Enel Energia”.