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Chiesa

Belpasso, una preghiera per Venezia con le reliquie “siciliane” di Santa Lucia

Festa patronale nel centro etneo con il pensiero alla città della Laguna, dove è sepolta la martire cristiana

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A Belpasso si rinnova la richiesta di protezione delle comunità locali a Santa Lucia e, in questi giorni di sofferenza per l’acqua alta ed i danni che ha provocato il maltempo nella Laguna, da parte delle comunità siciliane che venerano Santa Lucia, si eleva una preghiera anche per Venezia, che conserva il corpo della Vergine e Martire siracusana, e per tutte le popolazioni in difficoltà.

«Ho avuto modo di sentire il Patriarca di Venezia per manifestare la nostra vicinanza spirituale  e  raccomandare la città alla protezione di Santa Lucia affinché abbia giorni di maggiore serenità».

Con queste parole, mons. Salvatore Pappalardo, arcivescovo di Siracusa, ha voluto unire idealmente le terre di Sicilia e la città di Venezia, che insieme condividono  la devozione per la santa, nel corso del raduno di preghiera che si è svolto nella chiesa madre di Belpasso, a  cui hanno partecipato i diversi circoli dei devoti della Sicilia.

«Nel Credo – ha detto mons. Pappalardo – professiamo la comunione dei Santi e i Santi continuano a farci sperimentare questa comunione.  Da Belpasso vogliamo celebrare S. Lucia che ha segnato la storia della nostra terra di Sicilia e che riscuote tanta devozione. La devozione va tradotta nel desidero di vivere con pienezza la nostra fede così come ha testimoniato questa martire».

Alla presenza dei diversi reliquiari giunti a Belpasso da Siracusa, Carlentini, Savoca, Aci Catena e Catania, nel centro etneo si sono aperti ufficialmente i festeggiamenti patronali in onore di Santa Lucia, che culmineranno il 13 dicembre.

L’iniziativa è stata voluta dal parroco della chiesa Madre di Belpasso, mons. Giovanni Lanzafame: «Santa Lucia è Patrona dal secolo d’oro  delle terre di Malpasso.  Poter accogliere pellegrini e parroci con i rispettivi reliquiari per noi è motivo di giubilo in quanto queste reliquie rappresentano  parte del corpo di S. Lucia. Quest’anno le celebrazioni patronali nella nostra comunità devono avere come filo conduttore la fede nell’Unità del paese e nell’esercizio vero della carità». 

La festa a Belpasso è organizzata dal comitato cittadino, il Circolo cittadino Santa Lucia V.M., la fondazione “Carri di S. Lucia”, con il patrocinio del Comune.

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Chiesa

Paternò, 4 dicembre la città festeggia Santa Barbara

Si comincia alle ore 10 con l’uscita del simulacro della Santa di Nicodemia e ad attenderla, tra il suono delle campane e lo sparo di fuochi d’artificio, centinaia di devoti e fedeli

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foto Web- Facebook

Entrano nel vivo i festeggiamenti della Santa Patrona di Paternò Barbara: oggi 4 dicembre la città ricorda il giorno in cui la Santa di Nicodemia ha subito il martirio. Si comincia alle ore 10 con l’uscita del simulacro  e delle reliquie di Santa Barbara tra il suono delle campane e sparo di fuochi d’artificio. Ad attenderla centinaia di devoti e sette cerei in rappresentanza delle antiche corporazioni che accompagneranno il fercolo nel tragitto lungo le strade cittadine, il quale farà una sosta nella  chiesetta della Madonna dell’Itria, dove sarà celebrata la Messa.

Dopo la sosta il  simulacro della Martire di Nicodemia si dirigerà  verso  Piazza Vittorio Veneto dove migliaia di devoti e fedeli attenderanno  il tradizionale fuoco di “Sant’Antoni”. In serata è in programma l’uscita del simulacro  con la processione che si muoverà versi i quartieri Scala Vecchia, Villetta/San Biagio, dove nell’omonima Chiesa verrà impartita la benedizione con le sacre Reliquie (previsto uno spettacolare fuoco pirotecnico in Piazza Villetta) nonche nel rione Purgatorio, dove anche all’interno della Chiesa di Cristo Re sarà impartita la benedizione con le sacre Reliquie, Il rientro del  fercolo della Santa Patrona  nella Chiesa di Santa Barbara è previsto poco prima della mezzanotte.

 

Ed ieri alla vigilia della Festa la città di Paternò ha reso omaggio ai caduti di tutte le guerre. La giornata, dedicata alla memoria e alla devozione, ha visto la partecipazione delle Forze Armate, dell’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Nino Naso, delle istituzioni locali e delle associazioni combattentistiche e di volontariato.

Il corteo, con la presenza delle autorità civili e militari, degli alunni delle scuole, dei Carabinieri, della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco, della Marina Militare, della Polizia Municipale e della delegazione della NAS Sigonella con il Comandante dei Vigili del Fuoco, è partito da Piazza della Regione e ha raggiunto Piazza Santa Barbara, dove, insieme alla cittadinanza, sono stati resi gli onori al monumento dedicato ai caduti.

A seguire, nella Chiesa di Santa Barbara, si è celebrata la Messa Solenne presieduta da don Antonio Zimbone, Cappellano del Comando Aeroporto di Sigonella. Come da tradizione, al termine della Messa, i Vigili del Fuoco hanno deposto una corona d’alloro sull’immagine di Santa Barbara sulla facciata della Chiesa.  A rendere il momento ancora più solenne e suggestivo, un elicottero dei Vigili del Fuoco ha sorvolato la piazza.

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Chiesa

Catania, presentato programma Festa Sant’Agata

A fine dicembre, in città, il corpo di Santa Lucia. Prevista esposizione straordinaria busto reliquario di Sant’Agata

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Presentato a Catania il programma della Festa di Sant’Agata. “La presenza delle due Sante ci ricorda che la Sicilia è terra di testimonianza cristiana, che il martirio è generativo di testimonianza, come fu per Lucia che, secondo una tradizione, venne in pellegrinaggio sulla tomba di Agata, presumibilmente nel suo ‘dies natalis’, come i primi cristiani facevano per i sepolcri dei martiri”. Lo ha detto l’arcivescovo metropolita di Catania, Luigi Renna. L’apertura del Giubileo sarà impreziosita dalla presenza del corpo di Santa Lucia, che dopo Siracusa e Belpasso, sarà nel capoluogo etneo. Mons. Renna ha anche anticipato il tema della festa: “L’anno giubilare è il primo anno della liberazione di tutto ciò che appesantisce la nostra vita cristiana, le nostre relazioni, la vita ecclesiale e civile; diviene occasione per progettare ed attuare la liberazione da tante forme di schiavitù e dipendenze; che ci fa guardare a coloro che vivono in carcere annunciando loro la possibilità di riscatto e progettando un percorso concreto a cui stiamo lavorando con la Caritas e l’Ufficio di pastorale carceraria”. Il tema, ha anticipato l’arcivescovo, è “Sant’Agata segno di speranza e testimone di libertà”. “Le catechesi che terrò – ha aggiunto – saranno arricchite da testimonianze vive di chi sta facendo questi cammini di liberazione da tutto ciò che degrada la persona, inoltre non mancheranno il pellegrinaggio penitenziale nei santuari Agatini, che vorrei fosse partecipato di più». Infine la novità del “premio Sant’Agata testimone di fede, testimone di speranza, testimone di carità”: un premio che l’Arcidiocesi dà per mettere in luce la testimonianza di chi silenziosamente dà l’esempio di una fede viva. Sarà consegnato al termine della celebrazione per le associazioni agatine, domenica 26 gennaio, nella chiesa di san Giuseppe al Duomo. Il sindaco Enrico Trantino, nel suo intervento, ha voluto evidenziare alcuni segnali di “ripresa” della Città di Catania e l’esigenza di trasmettere alla cittadinanza messaggi positivi e di speranza: “Nelle precedenti S. Agata ho spronato i catanesi ad un livello di reazione migliore rispetto a tutti i problemi che affliggono la nostra città, il degrado in particolare. Oggi credo sia giusto essere più benevoli, constatare che un cambiamento sta avvenendo nella nostra città. Dobbiamo però imparare anche a pensare positivamente, poiché diversamente rischiamo di essere dei lottatori sconfitti in partenza”. Anche quest’anno il Sindaco di Catania lascerà a 3 giovani, selezionati da un concorso, il suo posto nella Carrozza del Senato.

Foto: Ansa

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