A Belpasso è stato rubato il defibrillatore installato in strada per garantire un presidio salvavita alla comunità. Un atto di inciviltà che ha suscitato la ferma indignazione del sindaco Carlo Caputo, che ha denunciato la gravità di un gesto capace di mettere a rischio la sicurezza di tutti.

Il primo cittadino ha ricordato che il dispositivo era stato acquistato grazie alla generosità di commercianti e volontari, e che la città non merita di essere associata a episodi del genere. «Belpasso è fatta di persone perbene, laboriose e oneste», ha sottolineato Caputo, respingendo ogni tentativo di descrivere il territorio come una “terra maledetta”: a parlare, ha detto, dev’essere la solidarietà di chi ha donato il defibrillatore, non la viltà di chi lo ha portato via.
Il sindaco ha lanciato un appello diretto ai responsabili, definendo il furto «un gesto che va oltre il semplice reato», perché priva la comunità di uno strumento che può salvare vite umane. «Non è troppo tardi per rimediare», ha dichiarato Caputo, invitando a far ritrovare il dispositivo anche in forma anonima, davanti a una chiesa, al Comune o in qualunque luogo.
Nel frattempo, le forze dell’ordine hanno avviato le indagini per risalire agli autori del furto e fare piena luce sulla vicenda.