Con l’emissione della sentenza si è chiuso, presso il Tribunale di Catania, il processo con rito abbreviato, per l’omicidio di Salvatore Leanza, assassinato sotto casa, in viale dei Platani, a Paternò, il 27 giugno del 2014. Il Gup, Marina Rizza, ha emesso cinque ergastoli e una condanna a 20 anni di reclusione.
Il giudice ha confermato le richieste di condanna, emesse al termine della loro requisitoria, dai Pm Andrea Bonono e Antonella Barrera. In dettaglio, al carcere a vita sono stati condannati: Antonino Barbagallo, Alessandro Giuseppe Farina, Antonio Magro, Francesco Santino Peci e Sebastiano Scalia. A 20 anni di reclusione è stato, invece, condannato Vincenzo Patti, a cui sono state riconosciute le attenuanti generiche.
Ricordando i fatti, Salvatore Leanza, uscito dal carcere nel marzo del 2013 e sottoposto a libertà vigilata, rinteuto legato al clan degli Assinnata-Alleruzzo, venne ucciso mentre stava lasciando casa, insieme alla moglie. I killer si avvicinarono all’auto, sparando sia contro l’uomo, morto all’istante, che contro la moglie, rimasta gravemente ferita.
Determinanti per far luce sull’omicidio, le rivelazioni dei collaboratori di giustizia Francesco Musumarra, tra gli esecutori materiali dell’omicidio di Salvatore Leanza, e Orazio Farina, fratello di Alessandro, anche lui nel commando omicida.