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Cronaca

Belpasso, un’intera abitazione adibita a “serra” per la produzione di marijuana

Giovane 27enne arrestato dalla polizia, dopo una segnalazione giunta sull’app “You Pol”

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La Polizia di Stato ha arrestato il 27enne catanese Vincenzo Alessio Celia per coltivazione, produzione e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo marijuana.

Personale della Squadra Mobile – Sezione Contrasto al Crimine Diffuso, a seguito di una segnalazione giunta sull’applicazione You Pol (l’app che permette all’utente di interagire con la polizia, inviando immagini o testo pensata per contrastare episodi di bullismo e di spaccio di sostanze soprattutto tra i più giovani), ha predisposto un servizio di appostamento a Belpasso.

I “Falchi” hanno individuato un appartamento nel quale poteva essere stata installata una serra indoor per coltivare lo stupefacente e hanno provveduto a rintracciarne il proprietario (Celia). Immediatamente dopo è stata effettuata una perquisizione che ha permesso di appurare che l’intera abitazione era stata adibita per la produzione, la coltivazione e la raccolta della marijuana.

In una stanza era allestito un sofisticato impianto di illuminazione, ventilazione e riscaldamento mentre un altro locale era stato predisposto per essiccare le piante e procedere alla raccolta e al suo confezionamento.

In totale sono state sequestrate 10 piante dell’altezza di oltre un metro e mezzo, 20 vasi pronti ad essere seminati, una bilancia per la pesatura della droga e vario materiale per la raccolta della stessa.

Celia è stato tratto in arresto e sottoposto ai “domiciliari”, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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Cronaca

Catania, operazione contro i “Cursoti Milanesi”, ordinanza per 21 persone

Gli indagati sono accusati di associazione mafiosa, estorsione, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, acquisto, detenzione e cessione illeciti di sostanze stupefacenti e detenzione e porto illegale di armi da sparo in concorso, aggravati del metodo mafioso.

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Operazione “Cerbero”  in corso. Oltre 200 Carabinieri del Comando Provinciale di Catania, con il supporto dei Reparti specializzati dell’Arma – tra cui la Compagnia di Intervento Operativo del XII Reggimento “Sicilia”, lo Squadrone Eliportato “Cacciatori di Sicilia”, nonché i Nuclei Elicotteri e Cinofili – stanno dando esecuzione, già dalle prime ore della mattina, a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Catania su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 21 soggetti, ritenuti appartenenti al sodalizio mafioso dei “Cursoti Milanesi”,

Si tratta di un  storicamente radicato nel territorio catanese. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, dei reati di “associazione di tipo mafioso”, “estorsione”, “associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope”, “acquisto, detenzione e cessione illeciti di sostanze stupefacenti” e “detenzione e porto illegale di armi da sparo in concorso”, aggravati del metodo mafioso.

L’operazione è in corso, contemporaneamente, oltre che nel Capoluogo etneo, anche nelle province di Agrigento, Benevento, Cosenza, Enna, Lecce, Reggio Calabria, Salerno, Siracusa, Verbano-Cusio-Ossola e Voghera.

 

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Cronaca

Mascalucia, ossessivo, violento e recidivo: 61enne fermato con misura speciale

Accusato di stalking e violenze ripetute, aveva già ignorato ammonimenti e misure cautelari. Il Tribunale dispone restrizioni severe per tre anni

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Una misura di prevenzione particolarmente incisiva è stata adottata, grazie all’intensa attività investigativa ad opera dei carabinieri di Catania, nei confronti di un uomo di 61 anni, residente a Mascalucia, già noto alle forze dell’ordine per una lunga serie di episodi violenti in ambito familiare e relazionale.

L’uomo, con una lunga storia di precedenti per maltrattamenti, minacce, lesioni e stalking, ha perseguitato due donne con cui aveva intrattenuto relazioni, manifestando comportamenti ossessivi, violenti e intimidatori. Nonostante ammonimenti e misure cautelari, ha continuato a infrangere le regole, aggravando ulteriormente la sua posizione.

L’attività investigativa dei militari ha documentato, tra il 2022 e il 2025, numerosi episodi di aggressioni fisiche, minacce, danneggiamenti e pressioni psicologiche. Le dichiarazioni delle vittime sono state ritenute pienamente credibili dalla magistratura.

Il provvedimento impone il divieto di avvicinarsi alle persone offese e ai luoghi da loro frequentati, l’obbligo di mantenere una distanza minima di 500 metri, il divieto di soggiornare nei loro comuni di residenza e la presentazione bisettimanale presso l’autorità di pubblica sicurezza per tre anni. In caso di violazione, potranno essere attivati sistemi di controllo elettronico.

Questa misura rientra nel quadro delle norme più recenti a tutela delle vittime di violenza e rappresenta un importante strumento di prevenzione per contrastare soggetti con alta pericolosità sociale.

 

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