Connect with us

Cronaca

Ricettazione e detenzione di armi, giovane arrestato a Belpasso

Operazione dei carabinieri, dopo avere individuato un garage di via Cairoli

Pubblicato

il

I carabinieri della Stazione di Belpasso, hanno arrestato il 20enne Alessio Stimoli, con l’accusa di ricettazione e detenzione di armi da sparo comuni e clandestine.

L’arresto è arrivato a conclusione di un’attività info investigativa, finalizzata a contrastare il crescente numero di rapine, con vittime, principalmente stazioni di servizio.

L’operazione ha portato i carabinieri in un garage di via Cairoli, a Belpasso, utilizzato da Alessio Stimoli e da altre persone. I carabinieri sospettavano che quello potesse essere il covo di un presunto gruppo di rapinatori.

Da qui la decisione di effettuare una perquisizione, grazie alla quale hanno trovato una pistola Colt calibro 45 con matricola abrasa, quattro caricatori tutti corredati dalle relative munizioni e pronti all’utilizzo per un totale di 30 cartucce, nonché un involucro termosaldato contenente una dose di cocaina, un bilancino di precisione e 250 euro.

Alessio Stimoli, in quel frangente, è arrivato nel garage finito nel mirino dei carabinieri, ammettendo le sue responsabilità, scagionando gli altri utilizzatori del locale.

L’indagato è stato arrestato e portato nel carcere di Piazza Lanza.

Clicca per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Cronaca

Giarre, Ispettori del lavoro scoprono lavoratori in nero in cantiere

Sanzioni salate per l’azienda, compresa la sospensione del cantiere

Pubblicato

il

Nei giorni scorsi, gli Ispettori INL del Contingente Sicilia hanno effettuato a Giarre un accesso in un cantiere edile. La verifica ha consentito di accertare che tutti e 3 i lavoratori presenti erano in nero. Essendo stata superata la soglia del 10% di irregolari, è stata imposta la sospensione dei lavori. Nel corso dell’accertamento è stata altresì appurata la mancata effettuazione della visita medica dei lavoratori. Gli ispettori hanno irrogato sanzioni amministrative di sospensione per 2.500 euro, oltre alla maxi-sanzione fino ad un massimo di 14.200 euro, alle quali si aggiungono le sanzioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, fino ad un massimo di 5.695,36 euro.

 

Continua a leggere

Cronaca

Aci S.Antonio, Finanza fa luce su sistema di distrazione di beni aziendali e frode fiscale

Disposto il sequestro preventivo della società “Arcaplast S.r.l.”, comprensivo delle quote societarie, dei conti correnti e dei beni strumentali per un valore complessivo di quasi 400 mila euro, reato contestato bancarotta fraudolenta

Pubblicato

il

I Finanzieri del comando provinciale di Catania hanno dato esecuzione ad un’ordinanza con cui il Giudice per le indagini preliminari presso il locale Tribunale ha disposto il sequestro preventivo d’urgenza dell’intero compendio aziendale della società “Arcaplast S.r.l.” con sede legale in Aci Sant’Antonio, comprensivo delle quote societarie, dei conti correnti e dei beni strumentali per un valore complessivo di quasi 400 mila euro; reato contestato bancarotta fraudolenta.

È stata, inoltre, disposta la nomina di un amministratore giudiziario per la gestione della società sequestrata. Le indagini, condotte dalla compagnia di Acireale avrebbero consentito di far emergere un sistema di frode a danno dei creditori, in particolare dell’erario. Le indagini hanno preso avvio a seguito di una indagine avviata dalla Procura con l’obiettivo di esaminare le dinamiche relative al dissesto finanziario della società fallita. Dalle indagini sarebbe emerso un disegno fraudolento che avrebbe visto il coinvolgimento del rappresentante della società fallita, Orazio Mattia Bella, con precedenti per concorso esterno in associazione mafiosa.

Il meccanismo di frode si sarebbe basato su uno schema operativo finalizzato a sottrarre beni e risorse dalla società fallita per trasferirli a una nuova entità giuridica, a prezzo irrisorio rispetto al loro valore, con l’obiettivo di eludere le responsabilità patrimoniali e fiscali.

L’illecita alienazione avrebbe riguardato il patrimonio aziendale della società fallita, comprendente know-how, dipendenti, fornitori e clienti, trasferito integralmente alla nuova impresa. In tal modo, la “New Company” avrebbe potuto proseguire l’attività imprenditoriale con i beni della fallita senza tuttavia farsi carico dei rilevanti debiti e passività accumulati. Tale cessione sarebbe stata quantificata in quasi 3 milioni di euro, con un danno patrimoniale complessivo di circa 1,5 milioni di euro a carico dei creditori, in particolare dell’Erario.

Continua a leggere

Trending