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“Acoset per l’ambiente”, nasce il primo impianto fotovoltaico per il servizio idrico

Dopo Mascalucia, altri 35 impianti nasceranno in altri Comuni etnei, con un risparmio per l’utenza ed in termini ambientali.

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Il taglio del nastro questa mattina, presso il complesso idrico Acoset “SA Nicolosi”, a Mascalucia. E’ stato inaugurato il primo impianto fotovoltaico, facente parte del progetto “Acoset per l’Ambiente”, realizzato in collaborazione con la Esco “Empower Italia Srl”, di proprietà del gruppo cinese Upsolar.

Il progetto prevede la realizzazione complessiva di 36 impianti fotovoltaici su altrettanti siti aziendali Acoset. È il primo caso in Italia di P.P.A. (Power purchase agreement, “accordo di acquisto di energia”), abbinato ad un partenariato pubblico privato, senza alcun contributo pubblico né in conto capitale né in conto produzione, inserito nel contesto degli accordi della cosiddetta “Via della Seta”.

Seguirà la realizzazione di altri 35 impianti nei comuni di Adrano, Belpasso, Bronte, Nicolosi, Pedara, Ragalna, Santa Maria di Licodia, S. G. La Punta  Trecastagni, Valverde e Viagrande con beneficio per l’efficienza della rete idrica. 

All’inaugurazione hanno preso parte, tra gli altri, il presidente Acoset  Diego Di Gloria; il direttore generale Giuseppe Rizzo; i deputati regionali, Alfio Papale e Anthony Barbagallo, il sindaco di Nicolosi Angelo Pulvirenti; il sindaco di Mascalucia  Antonio Magra,  il sindaco di Tremestieri Etneo Santi Rando.

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giudiziaria

Catania, inchiesta antimafia “Doppio Petto”, arrivano le prime condanne

Il GUP ha emesso, in primo grado e col rito abbreviato, 20 condanne per oltre 180 anni. Si tratta di persone vicine al clan Ieni, guidato dal boss deceduto Giacomo Maurizio, ritenuto ai vertici della cosca mafiosa Pillera-Puntina

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E’ arrivata la sentenza dell’inchiesta antimafia “Doppio petto. Il Giudice per le udienze preliminari Anna Maria Cristaldi ha emesso condanne per 20 persone per oltre 180 anni di reclusione.

Processo celebrato col rito abbreviato e che riguardato elementi vicini al clan Ieni, guidato dal boss deceduto Giacomo Maurizio, ritenuto ai vertici della cosca mafiosa Pillera-Puntina. A capo del gruppo ci sarebbero stati i figli del capomafia, Francesco e Dario Giuseppe Antonio Ieni, condannati, rispettivamente, a 20 anni e a 12 anni e otto mesi di reclusione.

Ai due fratelli il 16 ottobre del 2024 la polizia ha notificato un’ordinanza di custodia cautelare per associazione mafiosa emessa dal Tribunale del riesame che ha accolto un ricorso della Procura, presentato dall’aggiunto Ignazio Fonzo e dai sostituti Assunta Musella e Fabio Platania, contro la decisione del gip che aveva rigettato la misura per i reati di associazione mafiosa e l’aggravante mafiosa nei confronti dei due indagati.

Condannate per estorsione, rispettivamente a sette anni e sei mesi e a dieci anni di reclusione anche la figlia, Piera Liliana Ieni, e la vedova, Francesca Viglianesi, del capomafia deceduto.

I due fratelli Ieni, Dario Giuseppe Antonio e Francesco, e Francesca Viglianesi sono stati anche condannati a risarcire i danni patrimoniali e non patrimoniali, con una provvisionale di 10.000 euro, all’imprenditore Angelo Di Martino, titolare di un’impresa di trasporti che il 4 dicembre del 2023 si è dimesso da presidente di Confindustria Catania dopo l’operazione ‘Doppio petto’.

Dall’inchiesta sarebbe emerso che avrebbe pagato il ‘pizzo’ al clan senza denunciare l’estorsione. L’operazione ‘Doppio petto’ della Squadra Mobile è stata eseguita il 1 dicembre del 2023, con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare per 18 indagati accusati, a vario titolo e con differenti profili di responsabilità, di detenzione e porto di armi, estorsione aggravata dal metodo mafioso, usura, trasferimento fraudolento di valori, associazione finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti.
 

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Paternò, incidente auto-moto su Corso Italia

Sul posto i soccorritori

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Un incidente auto moto si è registrato intorno alle 20:30 di questa sera su Corso Italia a Paternò, poco distante dalla Lidl. Al momento non è nota l’esatta dinamica del sinistro che ha visto il coinvolgimento di tre auto e due scooter, di cui uno sarebbe fuggito.

Sul posto, un’ambulanza di Eccedenza 118 della Misericordia di Santa Maria di Licodia che dopo aver soccorso uno dei centauri, lo ha trasportato in codice giallo al Pronto Soccorso di Biancavilla. L’uomo avrebbe riportato diversi traumi. Sul posto, per i rilievi, i Carabinieri della locale compagnia.

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