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Associazionismo

S. M. di Licodia, la Misericordia consegna a domicilio le pizze della solidarietà

La pizzerie Panta Rei di Nicolosi risponde all’appello del governatore Daniele Furnari regalando bontà

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Un piccolo gesto di solidarietà ma di grande importanza per le famiglie in difficoltà, quello che ieri sera si è vissuto a Santa Maria di Licodia. Tra le tante azioni di beneficenza che si stanno compiendo in questo tempo di lockdown italiano da Coronavirus, quello che raccontiamo oggi è la donazione a diverse famiglie bisognose licodiesi di 70 pizze da parte della pizzeria Panta Rei di Nicolosi, per il tramite della Misericordia di Santa Maria di Licodia. «Un’idea nata per caso dal titolare della pizzeria» spiega il Governatore della locale Misericordia Daniele Furnari che nel ristorante lavora come cuoco. «Alla proposta di voler donare delle pizze per i licodiesi non ho potuto che rispondere con grande entusiasmo. Non ho esitato a contattare Don Santino Salamone il quale ha accolto con gioia questa ulteriore azione caritatevole a favore della parte più bisognosa del paese». 

A ritirare le fragranti pizze Margherita dal ristorante e a consegnarle in parrocchia, sono stati i volontari del Servizio Civile Universale della Misericordia, che in queste settimane di emergenza hanno scelto di non voler sospendere il proprio anno di “servizio per la difesa della Patria non armata e non violenta” continuando a garantire alla comunità locale i trasporti sanitari urgenti e attivando il servizio pronto farmaco e pronto spesa a favore di anziani e persone sole, in sinergia con il Comune ed altri organismi del terzo settore locale. A distribuire le pizze alle famiglie più bisognose è stato lo stesso parroco licodiese Don Santino Salamone, secondo le esigenze riscontrate in questi giorni.

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Associazionismo

Paternò, 1 Maggio a Ciappe Bianche

Le associazioni di volontariato incontrano e dialogano con i migranti della tendopoli

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E’ stato un primo maggio, “Festa dei Lavoratori”, differente quello di ieri a Paternò, dove le associazioni Penelope, Voce, Caritas- Bisaccia del Pellegino, Anpas e il Presidio Partecipativo del Fiume Simeto, hanno incontrato, nel tardo pomeriggio di ieri, alla tendopoli di Ciappe Bianche i braccianti agricoli (oltre una quarantina quelli presenti al suo interno) quasi tutti di nazionalità tunisina e marocchina.

L’iniziativa, dal titolo “Testimoni di (in)giustizia”, si è rivolto ai lavoratori migranti e a tutte le persone che credono in un’idea di lavoro come strumento di riscatto, e non come forma moderna di schiavitù. L’obiettivo è duplice: da un lato, offrire un punto di ascolto e supporto concreto a chi vive in condizioni di marginalità e sfruttamento, dall’altro promuovere informazione e consapevolezza sui diritti previsti dall’ordinamento italiano.

A spiegare, nel dettaglio, le finalità dell’iniziativa, Salvo Pappalardo (ANPAS), don Salvatore Mazzamuto (Caritas- Bisaccia del Pellegrino), Federico Scavo (Gruppo Voce), Marianna Nicolosi (Presidio Partecipativo Patto Fiume Simeto), Giuseppe Bucalo (Penelope)

L’incontro si è concluso con un momento di socialità e condivisione: una cena multietnica aperta a tutti, per favorire conoscenza reciproca e convivialità in un clima di solidarietà.

 

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Paternò, Primo Maggio a Ciappe Bianche: Lavoro, dignità, giustizia sociale

L’iniziativa, dal titolo “Testimoni di (in)giustizia” è rivolta ai lavoratori migranti e a tutte le persone che credono in un’idea di lavoro come strumento di riscatto

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In occasione della Festa dei Lavoratori, le realtà associative Penelope, Voce, Caritas, Anpas e il Presidio Partecipativo del Fiume Simeto daranno vita, domani,  1° maggio, a partire dalle ore 18:00, ad un incontro speciale in contrada Ciappe Bianche, a Paternò.

L’iniziativa, dal titolo “Testimoni di (in)giustizia”, si rivolge in particolare ai lavoratori migranti e a tutte le persone che credono in un’idea di lavoro come strumento di riscatto, e non come forma moderna di schiavitù.

L’obiettivo è duplice: da un lato, offrire un punto di ascolto e supporto concreto a chi vive in condizioni di marginalità e sfruttamento, dall’altro promuovere informazione e consapevolezza sui diritti previsti dall’ordinamento italiano.

Durante la giornata, i volontari forniranno materiali informativi e guide pratiche di autodifesa, nonché contatti utili attivi 24 ore su 24 per ricevere aiuto. Saranno presenti anche operatori pronti a raccogliere testimonianze e denunce da parte di chi è vittima di caporalato o condizioni lavorative inique.

Un’unità mobile sarà inoltre disponibile per effettuare controlli gratuiti dei parametri vitali, offrendo un servizio medico di base a chi ne ha più bisogno.

L’incontro si concluderà con un momento di socialità e condivisione: una cena multietnica aperta a tutti, per favorire conoscenza reciproca e convivialità in un clima di solidarietà.

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