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Cronaca

Paternò, in manette tre minorenni autori di una rapina ai danni di un supermercato

Lo scorso 2 aprile i tre ragazzi, secondo i carabinieri, avrebbero messo a segno un colpo nei confronti di un market di Piazza Vittorio Veneto

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Manette ai polsi per tre minori di Paternò accusati di rapina aggravata in concorso e porto di armi od oggetti atti ad offendere. Ad arrestare i tre giovani, due 17enni ed un 15enne, i carabinieri del nucleo operativo della locale compagnia.  Le indagini dei militari sono scattate a seguito di una rapina perpetrata, intorno alle 20 dello scorso 2 aprile, nel supermercato “ARD” di Piazza Vittorio Veneto.  Nell’occasione due giovani con il volto travisato, con  il supporto di un complice che fungeva da palo, hanno  assaltato il supermercato e sotto la minaccia di un grosso coltello, hanno minacciato (“pigghia i soddi, rapici a cassa e spicciati!!!”) la  cassiera dell’attività commerciale. Le immagini del sistema di videosorveglianza del supermercato, che  hanno immortalato la fulmineità dell’azione dei malviventi i quali hanno portato via 500 euro, sono state il punto di partenza per le attività investigative dei militari dell’Arma.

Grazie all’esame delle immagini, non solo quelle dell’esercizio commerciale, ma anche di altre estrapolate da analoghi sistemi di sicurezza della zona, i militari hanno identificato il trio. I carabinieri hanno appurato che il terzo soggetto, collegato telefonicamente con i complici, avrebbe stazionato nella zona acquistando bibite e patatine in un altro supermercato che si trova nelle vicinanze: posizione che gli avrebbe garantito una perfetta visione dell’obiettivo per dare il via libera alla rapina, ma soprattutto, dell’arrivo di eventuali pattuglie delle forze dell’ordine.  I tre ragazzi sono tutti una “vecchia conoscenza” dei militari per fatti di droga. Uno dei due 17enni, sottoposto anche alla custodia cautelare per reati contro il patrimonio, si sarebbe arbitrariamente allontanato dalla comunità alla quale era stato affidato, salvo poi compiere solo qualche giorno dopo la rapina in questione. Proprio per quest’ultimo il G.I.P. ha disposto la detenzione presso un Istituto Penitenziario Minorile mentre per gli altri, un 17enne ed il 15enne, ha applicato la misura cautelare in due diverse comunità.

 

 

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Cronaca

Catania, travestiti da operai rubavano cavi in rame: smascherata la banda

I ladri agivano in pieno giorno. Determinanti per le indagini le immagini raccolte dalle telecamere di videosorveglianza

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Nei giorni scorsi i Carabinieri di San Giovanni La Punta, insieme agli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Librino, hanno smascherato una banda che, tra marzo e maggio 2024, avrebbe messo a segno diversi furti di cavi in rame nella provincia di Catania.

Quattro le persone finite nel mirino delle indagini, oggi sottoposte a misura cautelare, dovranno presentarsi regolarmente alla polizia giudiziaria. L’indagine, coordinata dalla Procura di Catania, è partita da una denuncia presentata il 20 maggio 2024 da un responsabile della TIM, dopo il furto di circa 90 metri di cavo interrato (circa 250 kg) a Catania. Un colpo da circa 8.000 euro di danni, che ha anche causato un’interruzione del servizio telefonico.

I ladri agivano in pieno giorno, camuffati da operai: indossavano pettorine e caschi gialli per non destare sospetti. Poi, con calma, tagliavano i cavi dai tombini e li caricavano su un furgone Fiat Ducato preso a noleggio apposta per l’occasione.

Un altro episodio simile è stato denunciato dai tecnici Enel a marzo dello stesso anno: anche in quel caso, tre uomini travestiti da operai hanno rubato un cavo interrato in via Fossa della Creta, sempre a Catania. Le modalità erano identiche.

Determinanti per le indagini sono state le immagini raccolte dalle telecamere di videosorveglianza e i video girati dai veri tecnici TIM accorsi sul posto. I filmati hanno permesso di risalire prima al furgone utilizzato e poi, attraverso l’analisi dei volti, di identificare i presunti responsabili.

Al momento si tratta ancora di ipotesi investigativi. Gli indagati, infatti, restano innocenti fino a eventuale condanna definitiva. Ma gli inquirenti sembrano avere ricostruito un quadro chiaro delle operazioni e delle persone coinvolte.

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Cronaca

Aci Catena, sequestrata una tonnellata di tonno rosso privo di tracciabilità

In uno dei banchetti adibiti alla vendita sono stati rinvenuti prodotti ittici freschi e decongelati per un totale di kg. 130,00 in stato di mal conservazione.

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Una tonnellata di tonno rosso e 130 chili di pescato sequestrati, sanzioni per oltre 5 mila euro. È questo il bilancio di un servizio di controllo eseguito nei giorni scorsi dalla Guardia Costiera tra il mercato rionale di Aci Catena e lungo l’asse viario che conduce verso il litorale a nord di Catania.

Mercato controllato in lungo ed in largo dal personale della Guardia Costiera, in uno dei banchetti adibiti alla vendita sono stati rinvenuti prodotti ittici freschi e decongelati per un totale di kg. 130,00 in evidente stato di mal conservazione.

Tutto è stato sequestrato ed il titolare dell’attività deferito all’Autorità giudiziaria. Controlli serrati che si sono spostati lungo le strade d’ingresso e d’uscita dal capoluogo etneo. Gli Ispettori della Pesca della Guardia costiera hanno ispezionato due furgoni isotermici al cui interno erano presenti complessivamente 7 esemplari di tonno rosso privo della documentazione attestante la provenienza e, anche in questo caso, si è provveduto al sequestro del prodotto e sanzionato il conducente del mezzo con una ammenda complessiva di 5.400 euro.

A seguito degli accertamenti di carattere sanitario da parte del personale medico veterinario dell’ASP il tonno sequestrato è stato ritenuto idoneo al consumo umano e quindi devoluto in beneficenza ad enti caritatevoli e di beneficienza.

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