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Cronaca

Maniace, sciolto per presunte infiltrazioni mafiose il consiglio comunale

La commissione d’indagine prefettizia avrebbe accertato “condizionamenti della vita amministrativa da parte delle organizzazioni criminali”

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Il governo guidato da Giuseppe Conte, su proposta del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, ha deciso lo scioglimento del consiglio comunale di Maniace, per presunte infiltrazioni mafiose.  Nella piccola cittadina etnea, ex frazione di Bronte e divenuta comune nel 1981 e che conta oltre 3700 abitanti, sarebbero stati  accertati, dalla commissione d’indagine inviata dal Prefetto di Catania Claudio Sammartino, “condizionamenti della vita amministrativa da parte delle organizzazioni criminali”. Una vicenda iniziata nell’ottobre dello scorso anno, quando un’ispezione antimafia venne inviata nel comune maniacese per verificare eventuali collegamenti  delle organizzazioni criminali con esponenti del consiglio comunale. La decisione venne presa in relazione alle ultime inchieste sulla mafia dei Nebrodi.  Commissione che per tre mesi ha visionato tutti i documenti presenti al comune e che hanno caratterizzato la vita amministrativa della piccola comunità. Per capire i dettagli della  vicenda bisognerà aspettare la relazione sullo scioglimento.
Amareggiato il sindaco di Maniace Nino Cantali,  il quale ha specificato che ancora oggi non conosce le motivazioni che hanno portato a questo provvedimento: “Siamo pronti a ricorrere al TAR del Lazio, ma prima attendiamo di leggere la relazione sullo scioglimento. La nostra è sempre stata un’attività amministrativa trasparente e improntata alla massima legalità”.  Dal 1991 al 16 maggio 2020 sono stati emanati nel complesso 555 decreti ex art. 143 del testo unico sugli enti locali, dei quali 209 di proroga di precedenti provvedimenti; su 346 decreti di scioglimento, 23 sono stati annullati dai giudici amministrativi. 21 sono gli scioglimenti disposti nel 2019 e 6 dall’inizio del 2020: si tratta dei comuni di Scorrano (Lecce), Saint-Pierre (Aosta), Amantea (Cosenza; al secondo scioglimento dopo quello del 2008, successivamente annullato), Pizzo (Vibo Valentia), Sant’Antimo (Napoli; al secondo scioglimento dopo quello del 1991) e Maniace (Catania).  Tenuto conto che 68 amministrazioni sono state colpite da più di un decreto di scioglimento, gli enti locali complessivamente coinvolti nella procedura di verifica per infiltrazioni della criminalità organizzata sono stati fino ad oggi 294; di essi 260 effettivamente sciolti (compresi un capoluogo di provincia e sei aziende sanitarie e ospedaliere).
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Cronaca

Catania, morta Maria Fascetto Sivillo, l’ex giudice che portò alla sospensione dal CSM delle consigliera Natoli

Era da tempo malata. La notizia del decesso è stata confermata dal suo legale, l’avvocato Carlo Taormina il quale afferma che è “stata uccisa dalla giustizia italiana”

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E’ morta a Catania l’ex giudice Maria Fascetto Sivillo che è stata al centro del caso che ha portato alla sospensione della consigliera laica del Csm Rosanna Natoli, di area Fdi.

Era da tempo malata. La notizia del decesso è stata confermata dal suo legale, l’avvocato Carlo Taormina.

Per il penalista Maria Fascetto Sivillo “è stata uccisa dalla giustizia italiana la notte scorsa”. “Siamo pronti per agire – annuncia l’avvocato Taormina – contro chi ne ha provocato la morte facendola ammalare di cancro per abbassamento delle difese immunitarie dovuti alle incredibili cattiverie da cui è stato attinto un magistrato serio, onesto e preparato che è stato massacrato per aver avuto il coraggio di scoperchiare il verminaio”.

 

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Cronaca

Catania, arrestato 24enne per lesioni e denunciato per maltrattamenti e danneggiamento

La vittima ha raccontato ai poliziotti che aveva deciso di troncare la relazione per le continue violenze che avrebbe subito in più occasioni. Tuttavia l’uomo avrebbe continuato a tartassarla di messaggi per cercare di vederla

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Si è arrampicato su una grondaia per intrufolarsi nel nuovo appartamento dell’ex compagna, aggredendola con un morso sulla guancia. A mettere fine all’incubo vissuto da una donna sono stati gli agenti della Polizia di Stato, intervenuti dopo l’allarme lanciato dalla stessa vittima mediante il Numero Unico di Emergenza.

I poliziotti sono giunti nell’abitazione della donna, trovandola in lacrime e con una tumefazione sulla guancia destra. I poliziotti hanno anche fermato l’aggressore mentre la stava strattonando.

La vittima ha spiegato di essere stata aggredita dal 24enne che l’avrebbe anche tirata per i capelli, dopo essere riuscito a salire al secondo piano dell’abitazione, arrampicandosi su una grondaia in modo da raggiungere il balcone, per poi sfondare una finestra ed entrare in casa, terrorizzando la sua ex compagna.

Durante la notte, l’aggressore avrebbe cercato in tutti i modi di accedere all’appartamento, sferrando diversi calci alla porta dell’abitazione. Nonostante le urla della donna e gli accorati appelli ad andare via, l’uomo non si sarebbe arreso.

Prima di ascoltare la donna, i poliziotti hanno richiesto l’intervento di un’ambulanza in modo da ricevere tutte le cure sanitarie del caso per le ferite riportate.

Una volta tranquillizzata, la vittima ha raccontato ai poliziotti che aveva deciso di troncare la relazione, separandosi dal 24enne, per le continue violenze che, anche in relazione alla sua tossicodipendenza, avrebbe subito in più occasioni al punto da cercare una sistemazione in un’altra casa. Ciononostante, l’uomo avrebbe continuato a tartassarla di messaggi per cercare di vederla.

Secondo quanto riferito dalla vittima dell’aggressione, non si sarebbe trattato di un episodio isolato, ma, già in passato, sarebbero state diverse le violenze perpetrate dall’uomo e mai denunciate per paura di subire ulteriori ritorsioni.

Nella stessa serata, l’uomo si sarebbe presentato nei pressi della nuova casa della donna per due volte, urlando in strada nel tentativo di farsi aprire. Il 24enne è stato arrestato per lesioni aggravate dai futili motivi e denunciato per maltrattamenti in famiglia e danneggiamento. L’uomo si trova in carcere.

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