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Cronaca

Paternò, scontro frontale tra due auto in via Sauro: feriti gli occupanti

Il sinistro si è registrato poco prima delle ore 03.15: sul posto pompieri, personale medico del 118 e i carabinieri della locale compagnia

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Un gravissimo incidente stradale si è verificato all’alba di oggi a Paternò, in pieno centro storico cittadino. Il sinistro si è registrato poco prima delle ore 03.15 tra via Nazario Sauro e Via Tenente Cunsolo; si è trattato di uno scontro frontale tra una Fiat 500 e un SUV Hyundai Tucson. Rimangono per il momento ancora poco chiare le cause che hanno portato all’incidente. L’impatto tra i due mezzi è stato piuttosto violento al punto tale che all’interno delle due autovetture si sono aperti gli airbag. Sul posto i soccorritori allertati dai residenti della zona svegliati dal rumore prodotto dal violento impatto. Presenti in loco due ambulanze del 118 e i carabinieri della compagnia di Paternò, chiamati ad effettuare i rilievi e a dirigere. Allertati anche gli uomini del 115 del distaccamento paternese giunti in via Nazario Sauro, intorno alle 03.25.

I  pompieri hanno estratto dai due mezzi i gli occupanti rimasti incastrati tra le lamiere contorte dell’auto. Messe in sicurezza le due autovetture. I feriti, tre in tutto sono stati trasportati all’ospedale Santissimo Salvatore di Paternò e in un nosocomio del capoluogo etneo. Non si conoscono ancora le condizioni. La strada luogo dell’incidente è rimasta per ore bloccata; solo alle prime luci dell’alba la sede stradale è stata liberata dai pezzi di carrozzeria e di motore staccatesi dalle due auto. Sull’incidente di questa mattina è intervenuto il consigliere comunale di “Diventerà Bellissima” Anthony Distefano. “Fa male ascoltare la cronaca di queste ore- ha scritto Distefano- Via Nazario Sauro continua ad essere un tratto viario altamente pericoloso. Alla mia interrogazione dello scorso novembre, non si è dato seguito costruttivo.Dispiace. Ai giovani rimasti feriti nell’incidente auguro una pronta guarigione.
Ma resta tanta rabbia”. Distefanno nell’interrogazione aveva chiesto all’amministrazione comunale di conoscere  quali iniziative e interventi  intendesse adottare per mettere in sicurezza Via Nazario Sauro, “valutando anche la possibilità di installare dei dossi artificiali”.

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Cronaca

Etna, attività stromboliana al cratere di sud-est, la nube si disperde verso est-sud-est

Dal punto di vista sismico dalle ore 15.30 di oggi  l’ampiezza media del tremore vulcanico ha mostrato un incremento, raggiungendo intorno alle 22  l’intervallo dei valori alti.

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Dopo qualche giorno di pausa l’Etna si risveglia.   L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha osservato che dalle immagini delle telecamere di sorveglianza,  a partire dalle ore 22 è visibile un’attività stromboliana al cratere di sud-est. Il modello previsionale indica che un’eventuale nube eruttiva si disperderebbe in direzione ESE.

Dal punto di vista sismico dalle ore 15:30 di oggi  l’ampiezza media del tremore vulcanico ha mostrato un incremento, raggiungendo intorno alle 22  l’intervallo dei valori alti. Attualmente i valori sono alti con tendenza ad un ulteriore aumento. La localizzazione del centroide delle sorgenti del tremore ricade nell’area del cratere di sud-est ad una quota di circa 2800 metri.

Anche l’attività infrasonica ha mostrato un incremento e dalle 21. 30 circa gli eventi risultano localizzati nell’area del cratere di sud-est con ampiezze che, attualmente, sono su valori alti.  Le reti di monitoraggio delle deformazioni del suolo non mostrano allo stato attuale variazioni significative.

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Cronaca

Messina, omicidio Sara Campanella, confessa Stefano Argentino

Il giovane non avrebbe accennato ad alcun pentimento. “Non so dire se nutra rimorso – ha aggiunto il legale dell’arrestato- E’ molto chiuso e d’altronde nessuno glielo ha chiesto”

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Cetty Zaccaria, mamma di Sara Campanella, la studentessa palermitana accoltellata e uccisa a Messina da Stefano Argentino, un collega universitario che la perseguitava con messaggi e attenzioni moleste chiede giustizia: “Sara voleva chiedere la tesi di laurea in oncologia, una ricerca sperimentale mi diceva, per poi specializzarsi e poi fare anatomia patologica per fare le autopsie. E invece adesso l’autopsia la faranno a te. Bisogna SEMPRE parlare per denunciare!!! Aiutatemi a dare voce a Sara”, ha scritto stamattina su Facebook. “Non sapevamo che fosse perseguitata da quel ragazzo, ma di certo lei non l’ha mai ricambiato”, racconta.

L’assassino a difendersi non ha nemmeno provato. Ha ammesso di aver ucciso Sara, ma sul perchè del gesto, sull’arma – il coltello mai ritrovato – e su chi l’abbia aiutato a fuggire non ha voluto rispondere. “Confuso, prostrato”, così lo definisce il suo legale, Stefano nelle due ore in cui si è trovato davanti al gip che ne ha convalidato il fermo ha accettato di rispondere solo ad alcune domande. E ossessivamente ha parlato di Sara, anche quando gli inquirenti gli chiedevano altro.

“Ha confessato il delitto, ha risposto in parte, ma non ha spiegato cosa lo ha spinto ad aggredire la ragazza. Si è certo reso conto della gravità dei fatti e sta male”, ha detto l’avvocato Raffaele Leone, legale di Argentino per meno di 24 ore. Il difensore, uscito dal carcere in cui il ragazzo è detenuto, ha rimesso il mandato. ” Io sono un civilista – ha spiegato ai giornalisti – e a lui serve un penalista. Resterò a disposizione solo fino a nuova nomina”.

Lo studente non avrebbe accennato ad alcun pentimento. “Non so dire se nutra rimorso – ha aggiunto Leone – E’ molto chiuso e d’altronde nessuno glielo ha chiesto”. Perchè dopo averla seguita abbia tagliato la gola a Sara davanti a decine di persone Stefano non l’ha detto. “E’ continuamente tornato sul suo rapporto con la vittima anche quando non era attinente alle domande. Era convinto che la ragazza ricambiasse in qualche modo il suo sentimento anche se ha ammesso che non erano mai stati fidanzati. Non ha parlato delle motivazioni del suo gesto però, né ha risposto sull’arma usata’, ha proseguito il legale.

Dei drammatici minuti che hanno preceduto l’omicidio, ripresi dalle videocamere di sorveglianza della zona che, passo passo hanno “seguito” tutti i movimenti dell’assassino, il ragazzo ha preferito non parlare. “Ha lasciato capire che a scatenare la sua ira è stata l’ultima discussione avuta con la vittima ma non ha dato particolari – ha detto Leone – Era lucido ma molto frastornato dalla vicenda’” Stefano non avrebbe risposto nemmeno alle domande sull’eventuale aiuto avuto nella fuga dopo l’omicidio. Un aspetto della vicenda su cui i carabinieri del comando provinciale di Messina continuano a indagare.

 

 

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