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Cronaca

Castel di Iudica, incendio in un locale di via Monte Grappa morto un uomo di 62 anni

La tragedia intorno alle ore 21 con l’intervento dei pompieri di Palagonia e Paternò: ferita anche una bambina di 12 anni

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Un uomo di 62 anni, è morto ieri sera,  a Castel di Iudica per un incendio che si è sviluppato, poco prima delle ore 21 all’interno di un locale, che si trova in via Monte Grappa. Il rogo, per cause in corso di accertamento, sarebbe partito dalla cucina. Le fiamme si sono rapidamente estese al resto del locale . L’uomo, probabilmente nel tentativo di spegnere il fuoco, sarebbe rimasto intossicato e poi sopraffatto dalle fiamme. Sul posto uomini del 115 dei distaccamenti di Palagonia e Paternò, nonche i carabinieri del locale comando stazione. Presenti anche diverse ambulanze. Le operazioni di spegnimento si sono concluse poco dopo le 02.30 del mattino. A seguito dell’incendio una ragazzina di 12 anni è rimasta ustionata alle mani. Si trova adesso all’ospedale di Caltagirone. Sul fatto indagano i militari dell’Arma.

Cronaca

Catania, arrestato 44enne, adescava minore e deteneva materiale pedopornografico

Le indagini sono state avviate dopo le denunce di due coppie di genitori, residenti nel capoluogo etneo, le cui figlie, di 9 e 10 anni, erano state contattate su una chat da uno sconosciuto che era riuscito a coinvolgerle in argomenti di natura sessuale

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La Polizia Postale ha arrestato un  44enne della provincia di Viterbo, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura distrettuale di Catania, con l’accusa di adescamento di minorenni e per produzione e detenzione di materiale pedopornografico.

Le indagini del Centro operativo per la sicurezza cibernetica della polizia postale di Catania sono state avviate dopo le denunce di due coppie di genitori, residenti nel capoluogo etneo, le cui figlie, di 9 e 10 anni, erano state contattate su una chat da uno sconosciuto che era riuscito a coinvolgerle in argomenti di natura sessuale inviando loro foto, video dal contenuto sessualmente esplicito e istigandole a effettuare videochiamate e video e foto di natura sessuale. A sostegno del loro esposto i genitori hanno consegnato alla polizia postale gli smartphone delle bambine.

La Procura distrettuale di Catania ha emesso un decreto di perquisizione personale e informatica nei confronti dell’indagato. Su dispositivi in uso al 44enne la polizia postale ha trovato conferme al contenuto delle denunce.

Successivi accertamenti hanno fatto anche emergere che l’uomo aveva intrattenuto conversazioni in chat con almeno una decina di altri utenti verosimilmente minorenni e che deteneva materiale pedopornografico da lui prodotto.  Il giudice per le indagini preliminari di Catania, su richiesta della Procura distrettuale, ha emesso nei suoi confronti un’ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguita nel Viterbese in collaborazione con la polizia postale della città del Lazio. Sono in corso indagini per accertare eventuali altri minorenni vittime di adescamento.
 

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Cronaca

Catania, operazione contro i “Cursoti Milanesi”, ordinanza per 21 persone

Gli indagati sono accusati di associazione mafiosa, estorsione, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, acquisto, detenzione e cessione illeciti di sostanze stupefacenti e detenzione e porto illegale di armi da sparo in concorso, aggravati del metodo mafioso.

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Operazione “Cerbero”  in corso. Oltre 200 Carabinieri del Comando Provinciale di Catania, con il supporto dei Reparti specializzati dell’Arma – tra cui la Compagnia di Intervento Operativo del XII Reggimento “Sicilia”, lo Squadrone Eliportato “Cacciatori di Sicilia”, nonché i Nuclei Elicotteri e Cinofili – stanno dando esecuzione, già dalle prime ore della mattina, a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Catania su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 21 soggetti, ritenuti appartenenti al sodalizio mafioso dei “Cursoti Milanesi”,

Si tratta di un  storicamente radicato nel territorio catanese. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, dei reati di “associazione di tipo mafioso”, “estorsione”, “associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope”, “acquisto, detenzione e cessione illeciti di sostanze stupefacenti” e “detenzione e porto illegale di armi da sparo in concorso”, aggravati del metodo mafioso.

L’operazione è in corso, contemporaneamente, oltre che nel Capoluogo etneo, anche nelle province di Agrigento, Benevento, Cosenza, Enna, Lecce, Reggio Calabria, Salerno, Siracusa, Verbano-Cusio-Ossola e Voghera.

 

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