Connect with us

Cronaca

Aci Catena, arrestato 31enne accusato di aver minaccia di sparare alla ex moglie

L’indagato, molto geloso, avrebbe inviato alla donna, via WhatsApp, dei messaggi non certo “amorevoli” se avesse intrattenuto una relazione con un altro uomo

Pubblicato

il

foto repertorio

Arrestato dai carabinieri del comando stazione di Aci Catena, un 31enne del posto, “protagonista” dell’invio di alcuni messaggi minacciosi indirizzati alla ex moglie. La vittima, una 30enne catenota, già da un anno si era allontanata dal marito, il quale, nonostante la fine della loro relazione, non avrebbe smesso di importunarla, inviandole continui messaggi e iniziando a seguirla quando la incrociava per strada.

La donna ha denunciato il tutto ai carabinieri; il 31enne per un breve periodo avrebbe tenuto un comportamento più “civile”. Il periodo di quiete si è interrotto la scorsa mattina, quando l’uomo è ricomparso prepotentemente nella vita della vittima, inviandole una sfilza di messaggi WhatsApp, sempre più incalzanti, nei quali non solo avrebbe ammesso di non avere alcuna intenzione di accettare che lei lo avesse lasciato ma avrebbe espresso anche una morbosa gelosia tanto che, al pensiero che lei potesse intrattenere una relazione con un altro uomo, l’avrebbe minacciata di morte sparandole; la  30enne, terrorizzata dalle minacce di morte, non ha avuto nemmeno il coraggio di uscire di casa per andare a denunciare l’accaduto, temendo di incontrare il suo aguzzino per strada, quindi ha telefonato alla centrale operativa dei carabinieri che, compresa la delicata situazione, le ha inviato a casa una pattuglia.

I militari hanno tranquillizzato la giovane e poi in caserma dove ha mostrato ai militari i messaggi con i quali l’ex marito l’avrebbe minacciata di morte. I carabinieri si sono messi subito alla ricerca del 31enne, trovandolo dopo poco nella sua abitazione nella periferia di Aci Catena, con il telefono ancora in mano. Per lui sono scattate le manette e, contemporaneamente la sua abitazione è stata perquisita dai militari, che hanno voluto accertarsi che non avesse armi, come aveva fatto credere alla ex moglie nella chat. L’uomo è stato arrestato e condotto nel carcera di Catania Piazza Lanza.

 

Cronaca

Aci Catena, arrestato 43enne per minacce, lesioni personali e maltrattamenti

Per l’uomo sono stati i domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico e non può più avvicinarsi alla moglie, una 30enne, vittima da tempo di vessazioni e violenze psicologiche.

Pubblicato

il

L’ha riempita di calci e pugni anche davanti alle figlie di 2 e 7 anni. Il   gip del tribunale di Catania ha convalidato il provvedimento d’allontanamento da casa e l’emissione degli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico nei confronti di un 43enne di Aci Catena. L’uomo non può più avvicinarsi alla moglie, una 30enne, vittima da tempo di vessazioni, maltrattamenti e violenze psicologiche.

L’ultima violenza  nei confronti della moglie si è verificata lo scorso 30 settembre, quando morbosamente geloso l’energumeno avrebbe per l’ennesima volta picchiato pesantemente la donna con calci e pugni. La vittima dell’aggressione, approfittando di un momento di allontanamento del marito, ha prodotto un video sul suo profilo di un noto social network, così documentando le ferite riportate nell’aggressione.

Al ritorno a casa, il 43enne, dopo aver visto il video pubblicato dalla donna, ha ripreso a malmenarla con ancora più violenza ed irruenza davanti alle figlie.  La vittima è riuscita ad avvertire i carabinieri della Stazione di Aci Catena che, subito accorsi, hanno trovato il marito ancora in casa. Allertato il 118 i medici hanno prestato le prime cure del caso alla donna ed i militari hanno allontanato l’uomo dall’abitazione.

Una casa divenuta solo covo di sberle, calci, violenze e terrore non solo per la moglie ma anche per le due bambine costrette ad un clima invivibile da anni. A seguito delle dichiarazioni della donna è venuto fuori uno scenario aberrante: una gelosia malata. Un’ossessione che vedeva la donna vittima di suo marito che l’avrebbe privata di ogni iniziativa e libertà impedendole anche di vedere le proprie sorelle, di uscire da casa ed addirittura accompagnare le figlie a scuola, in particolare negli ultimi quattro anni. Quattro anni in cui quasi quotidianamente la donna sarebbe stata  vessata e picchiata.

Continua a leggere

Cronaca

Catania, controlli in una trattoria, irregolarità e sanzioni per oltre 60 mila euro

Una task force coordinata dalla Polizia di Stato per verificare il rispetto delle regole di settore e la qualità dei prodotti alimentari nelle attività di ristorazione della provincia etnea

Pubblicato

il

Mancata tracciabilità delle retribuzioni dei dipendenti e lavoratori in nero. Sono queste le maggiori irregolarità riscontrate dalla task force coordinata dalla Polizia di Stato, nell’ultimo fine settimana, per verificare il rispetto delle regole di settore e la qualità dei prodotti alimentari nelle attività di ristorazione della provincia di Catania, come disposto dal questore, Giuseppe Bellassai. L’intervento ha visto impegnati congiuntamente gli agenti della Divisione Anticrimine, dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale, unitamente al personale dell’Ispettorato del Lavoro, del Servizio Veterinario dell’Asp, dello Spresal, del Corpo Forestale e della Polizia Locale “Annona”.

L’attenzione dei poliziotti si è concentrata, in questo caso, in una nota trattoria equina di via Plebiscito dove sono state rilevate alcune irregolarità soprattutto dal punto di vista della posizione di alcuni dipendenti dell’attività commerciali e sulla tracciabilità delle retribuzioni. Nello specifico, come comunica la Questura, è scattata una sanzione amministrativa di 40 mila euro in quanto è emerso che alcuni lavoratori sono stati retribuiti in contanti, senza, quindi, garantire una tracciabilità nelle paghe dei dipendenti. Due lavoratori, invece, sono risultati sprovvisti di documentazione di assunzione, comportamento una sanzione di 2500 euro con il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale, fino a quando non verranno regolarizzate le posizioni.

Inoltre, è stata elevata la sanzione massima prevista di 4 mila euro per la presenza di lavoratori in nero. Il personale dello Spresal ha controllato i locali riscontrando irregolarità nello spogliatoio dei dipendenti, unico anziché distinto per genere, come previsto dalla norma vigente. Per questa infrazione, è stata contestata una sanzione di 7500 euro. Attenzione particolare sulla genuinità dei prodotti ed in particolare il Corpo Forestale e il servizio Veterinario dell’Asp hanno constatato come otto chili di pesce e preparati alimentati sono risultati privi di tracciabilità, mentre quasi un chilo di salumi è risultato scaduto, con sanzione di 1500 euro. Il materiale alimentare è stato sequestrato come pure l’olio servizio privo di anti rabbocco, con sanzione di 2 mila euro. La Polizia Locale, infine, ha elevato sanzioni per poco più di 3400 euro legate all’accensione di fuochi non autorizzata, all’installazione abusiva di una tenda e alla mancanza di scia sanitaria relativa al deposito attiguo al locale commerciale.

 

Continua a leggere

Trending