Connect with us

In Primo Piano

Acireale: dimesso dopo 57 giorni di ricovero per infezione da Botulino

Colpito da grave sindrome paralizzante, per il paziente ora si apre la fase impegnativa ma meno angosciante della riabilitazione.

Pubblicato

il

E’ stato un processo lungo, doloroso e articolato quello vissuto finora dal paziente 59enne che è stato finalmente dimesso dall’ospedale di Acireale in cui era stato ricoverato 57 giorni fa a causa di una grave sindrome paralizzante che aveva coinvolto il sistema nervoso e respiratorio.  Lo scorso gennaio, l’uomo era stato ricoverato a seguito di un’intossicazione alimentare da Tossina Botulinica nell’UOC di Terapia Intensiva dell’Ospedale di Acireale, diretta da Giuseppe Rapisarda.

La tossina botulinica è una sostanza che blocca la trasmissione dei segnali nervosi ai muscoli, impedendo loro di muoversi. I sintomi iniziali includono secchezza della bocca, palpebre cadenti, visione doppia e, nei casi più gravi, paralisi che può portare a difficoltà respiratorie, con il rischio di morte per infezioni o shock.

«Siamo orgogliosi dei progressi compiuti dal paziente e continueremo a seguirlo nel suo percorso di recupero – ha dichiarato il direttore generale dell’Asp di Catania, Giuseppe Laganga Senzio -. Vogliamo ringraziare gli operatori per il lavoro svolto. Questo risultato conferma l’alto livello assistenziale garantito dalla struttura, che ha messo in campo tutte le risorse necessarie, umane, professionali e tecnologiche, per il trattamento e la cura del paziente. Salvaguardata anche la salute pubblica grazie alle indagini epidemiologiche condotte e ai provvedimenti assunti»

Dello stesso segno anche il commento del direttore sanitario, Giuseppe Angelo Reina: “Questo è segno della grande capacità di gestione delle situazioni più critiche, e di un’organizzazione dei servizi che, attraverso l’uso di tecnologie avanzate e un approccio integrato, consente di affrontare in modo efficace anche casi complessi come questo».

Il paziente, ricoverato all’inizio di gennaio, aveva richiesto l’intubazione e la ventilazione meccanica a causa di gravi sintomi respiratori. Successivamente, è stato sottoposto a tracheotomia e ha iniziato a migliorare gradualmente. Con il passare delle settimane, ha acquisito il movimento delle palpebre e del collo e ha iniziato a interagire con il personale medico grazie a un puntatore ottico in dotazione all’UOC di Terapia Intensiva dell’Ospedale di Acireale. Recentemente, ha anche mostrato lieve mobilità delle mani e dei piedi, segnando un importante passo verso il recupero. Anche il direttore dell’UOC di Terapia Intensiva si è dichiarato felice di vedere il miglioramento che il paziente ha raggiunto grazie ad un trattamento adeguato e personalizzato e ha aggiunto che adesso il trasferimento verso un centro riabilitativo è il passo fondamentale nella via del recupero: il paziente è stato infatti trasferito presso un centro di recupero dove iniziare un percorso riabilitativo che lo terrà impegnato per i prossimi 8/12 mesi.

Intanto, il Dipartimento di Prevenzione, per il tramite dell’UOC Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione (SIAN) e della UOS Sicurezza Alimentare (diretta da Enzo Marcone), fa sapere di aver condotto l’indagine epidemiologica finalizzata a individuare l’alimento responsabile dell’intossicazione e bloccarne la commercializzazione.

Grazie al lavoro svolto in sinergia dalle Aziende sanitarie provinciali, della Regione, dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute specifica il direttore del Dipartimento di Prevenzione, Antonio Leonardi – è stata individuata e bloccata, in tutto il territorio nazionale, la commercializzazione della conserva vegetale responsabile dell’intossicazione, che ha comportato, oltre al ricovero del paziente, anche quello di due suoi congiunti, ricoverati presso altra Azienda ospedaliera, per fortuna per breve tempo e senza particolari problemi.

«È il caso di ricordare a tutti i consumatori – sottolinea il direttore del SIAN, Elena Alonzo – che non vanno mai consumate conserve vegetali o animali le cui confezioni si presentino rigonfie e all’apertura delle quali si noti la presenza di gas o con alterazioni organolettiche. Inoltre qualora si preparino conserve casalinghe va sempre posta grande attenzione al puntuale rispetto di tutte le procedure igienico-sanitarie, come riportato nelle Linee Guida per la corretta preparazione delle conserve alimentari in ambito domestico, realizzate dal Centro nazionale di riferimento per il botulismo presso l’Istituto Superiore di Sanità del Ministero della Salute, consultabili sia sul sito dell’ASP di Catania (SIAN – PP9 – Sicurezza Alimentare), che sul sito del Ministero della Salute».

 

 

 

 

 

 

 

Cultura

Paternò, si spegne l’Avvocato Pippo Virgillito, gentiluomo della cultura paternese

Addio a un uomo che ha fatto della memoria un dovere, della cultura una missione e della sua città una bandiera

Pubblicato

il

Ci sono uomini che non cercano il clamore, ma il senso. Pippo Virgillito era uno di questi. “Mastru”, come affettuosamente lo chiamavano a Paternò, si è spento all’età di 86 anni presso l’Ospedale San Marco di Catania. Con lui, se ne va una delle voci più autentiche e appassionate del panorama culturale siciliano, ma la sua eco resterà a lungo tra le pietre antiche della sua città e nei cuori di chi lo ha conosciuto.

L’anima di Paternò tra storia, scrittura e passione civile

Avvocato di professione, cultore di storia patria per vocazione, Pippo Virgillito è stato molto più che un semplice intellettuale: è stato un vero e proprio costruttore di memoria. Socio fondatore della sede paternese di SiciliAntica dal 1996, Virgillito ha offerto per decenni un contributo attivo e instancabile alla valorizzazione del patrimonio storico, artistico e antropologico della Sicilia, promuovendo iniziative, convegni, pubblicazioni e progetti di recupero culturale.

Le sue parole, spesso vibranti di nostalgia e impegno, hanno raccontato con amore le vicende della sua terra. Nel suo libro “Cavalcando le nuvole…”, Virgillito ha raccolto frammenti di eventi culturali che, come lampi, illuminano ancora oggi il volto profondo e colto di Paternò. È stato anche un appassionato promotore della figura di Angelino Ciravolo, sottolineando l’importanza di quei “illustri sconosciuti” che pur non facendo la storia d’Italia, hanno saputo raccontare, con la propria vita, la storia della Sicilia.

Un sogno chiamato Sferro

Tra le sue più significative eredità, la Biblioteca “Salvatore Quasimodo” a Sferro, frazione agricola del territorio paternese. Un sogno diventato realtà grazie alla sua tenacia e al supporto di SiciliAntica. Oltre 6.000 volumi raccolti e messi a disposizione della comunità, in un luogo simbolico che Virgillito ha trasformato in fucina di pensiero e luogo di incontro.

Premi e riconoscimenti

Virgillito è stato insignito di numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Idria di Paternò, il Premio speciale Giara d’Argento, il Premio Giulio Einaudi e più recentemente il Premio Giovan Battista Nicolosi, assegnatogli per “l’instancabile opera di promozione della cultura nel territorio etneo”.

Un esempio per le nuove generazioni

Oggi lo piangono i familiari, la moglie, le figlie Agnese e Daniela, i tanti amici e colleghi, ma anche due associazioni che ne hanno accompagnato il percorso umano e culturale: SiciliAntica e l’Archeoclub d’Italia – sede Iblamajor.

«Paternò rimane orfana di uno dei suoi uomini più illustri», scrive il Sindaco Nino Naso nel post Facebook dedicato all’illustre Avvocato: «Anima gentile e profondo conoscitore della storia di Paternò, ha illuminato la mia vita con la sua saggezza, la sua cultura e il suo cuore generoso.»

Lo ricordiamo come un punto di riferimento per intere generazioni, un maestro d’altri tempi capace di accendere nei più giovani la scintilla della curiosità e dell’amore per il sapere.

I funerali si terranno mercoledì 23 aprile alle ore 16:00 presso il Santuario di Santa Barbara a Paternò.

In un tempo in cui tutto sembra fugace, Pippo Virgillito ci lascia un’eredità duratura: il valore della memoria, il rispetto per le radici, la forza della cultura come atto civile. Che la terra ti sia lieve, Mastru.

Continua a leggere

In Primo Piano

Mascali, guerra ai rifiuti: tolleranza zero contro gli incivili

Scoperti i responsabili di discariche abusive: il Comune pensa di farli ripulire le aree contaminate. Intervento d’urgenza per roghi tossici.

Pubblicato

il

Foto Ansa

Mascali dichiara guerra ai rifiuti abbandonati. In una vasta operazione di controllo e repressione del fenomeno delle discariche abusive, gli agenti della polizia municipale – affiancati dall’Ufficio igiene ambientale e dallo stesso sindaco Luigi Messina – hanno setacciato tre macro-zone del territorio comunale, dove erano stati segnalati accumuli illeciti di rifiuti.

Decine i sacchetti passati al vaglio degli agenti, che, grazie ai riscontri trovati tra i materiali, sono riusciti a risalire all’identità di alcuni trasgressori. Per loro è già scattata la sanzione. Ma le indagini non si fermano: i controlli proseguiranno nei prossimi giorni e potrebbero portare a ulteriori identificazioni.

«Stiamo valutando di obbligare i responsabili a ripulire i luoghi che hanno deturpato», ha dichiarato il sindaco Luigi Messina, sottolineando la ferma volontà dell’amministrazione di “ripristinare il decoro urbano” e “punire chi inquina”.

In uno dei casi più gravi, è stato necessario un intervento urgente per la bonifica di alcuni cumuli di rifiuti dati alle fiamme da ignoti, un gesto tanto incivile quanto pericoloso. I fumi tossici sprigionati hanno infatti messo a rischio la salute dei cittadini. Il personale tecnico del Comune è intervenuto rapidamente, utilizzando anche sabbia per mettere in sicurezza e ripulire l’area.

«Non possiamo più tollerare comportamenti che danneggiano il nostro ambiente e la salute pubblica. Mascali merita rispetto», ha concluso il sindaco. Una linea dura, quella dell’amministrazione, che segna un chiaro cambio di rotta nel contrasto all’inciviltà ambientale.

Continua a leggere

Trending