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Acireale, eseguito primo prelievo d’organi a cuore fermo

Il donatore è un ottantenne, il più anziano donatore non a cuore battente dell’anno nel Paese. Grazie al consenso dato dai familiari è stato possibile prelevare il fegato

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È stato eseguito all’ospedale acese “Santa Marta e Santa Venera” il  primo prelievo d’organi a cuore fermo.  Il donatore è un ottantenne, il più anziano donatore non a cuore battente dell’anno nel Paese. Grazie al consenso dato dai familiari è stato possibile prelevare il fegato. L’intervento, che si è protratto per diverse ore, è stato eseguito da un’équipe specializzata dell’Ismett di Palermo, in stretta collaborazione con il centro regionale trapianti.

“Esprimiamo ai familiari il nostro cordoglio e la nostra vicinanza – ha affermato in una nota il direttore generale dell’Asp di Catania, Giuseppe Laganga Senzio – e li ringraziamo per il gesto di altruismo che hanno compiuto nonostante il momento tanto doloroso per loro. Vogliamo anche ringraziare tutti gli operatori intervenuti per la competenza e l’umanità con cui hanno seguito tutte le delicate fasi della donazione” La donazione a cuore fermo (DCD) è indice di qualità clinica e organizzativa dell’ospedale dove viene eseguita.

“Con questa innovativa tecnica, che è possibile realizzare solo nelle realtà ospedaliere più avanzate – ha aggiunto il direttore sanitario, Giuseppe Angelo Reina – contribuiamo ad ampliare il numero dei potenziali donatori, così da aumentare le possibilità di cura per le persone che vivono in attesa di un trapianto”. Il coordinatore del centro regionale trapianti, Giorgio Battaglia ha specificato che “abbiamo raggiunto un nuovo traguardo che testimonia il consolidamento della rete trapiantologica regionale e ci consente di guardare al futuro con maggiore fiducia. Voglio ringraziare tutti i soggetti coinvolti per l’impegno profuso”.

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Calcio serie D, buona gara del Paternò ma esce sconfitto da Siracusa

La capolista passa grazie all’autorete di Panarello e alle reti di Di Grazia e Longo. Gara condizionata dalla giornata no della terna arbitrale

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foto pagina ufficiale "Facebook" Paternò Calcio

Il Paternò esce sconfitto dalla trasferta di Siracusa per 3 a 0, ma ha tenuto testa alla capolista mettendo in difficoltà la retroguardia avversaria. Il Paternò che ha ormai raggiunto la matematica salvezza e non ha più nulla da chiedere al campionato se non quello di disputare le restanti gare in modo dignitoso e regalare altre soddisfazioni tifosi, ha dovuto anche affrontare la giornata negativa della terna arbitrale non apparsa all’altezza della situazione. La cronaca.

Parte deciso il Paternò. Già nei primi minuti si rende pericoloso. Al 6’ Guida sfugge al proprio ma Baldan lo atterra. Il Paternò reclama l’espulsione del difensore come fallo oda ultimo uomo ma l’arbitro ammonisce solo Baldan e assegna il calcio di punizione. Quest’ultima viene calciata da Francia sulla sfera si avventa Marco Greco che di testa insacca alle spalle dell’estremo difensore azzurro. Ma l’arbitro il signor Mirri, su segnalazione del guardalinee, annulla il goal tra le protese del Paternò: secondo la terna arbitrale Marco Greco avrebbe toccato la sfera con un braccio. Al 16’ Ci prova il Siracusa con Limoneli il cui tiro dalla distanza sorvola la traversa, Due minuti dopo si fa vedere il Paterno con Farinhas ma la sua conclusione in buona posizione è da dimenticare. Pericolosa ripartenza del Siracusa con Pistolesi il cui tiro è parato da Tosoni. Al 33’ Guida in contropiede mette in apprensione la retroguardia avversaria. Al 41’ azione pericolosa del Paternò fermata dall’arbitro ma sulla ripartenza Di Grazia prova il tiro a giro che si ferma sul palo. In pieno recupero punizione di Di Grazia, bravo Tosoni a respingere il tiro.

Nella ripresa il Siracusa si getta in avanti alla ricerca del goal del vantaggio e si rende pericoloso con Maggio il cui colpo di testa è respinto da Tosoni. Al 3’ padroni di casa in vantaggio grazie ad un tocco non fortunato nella propria rete di Panarello su cross di Di Grazia. Due minuti dopo ancora Siracusa con Alma che centra il palo. Al 12’ doppia occasione per i padroni di casa con Alma dapprima chiuso da Tosoni e poi da Pappalardo. Al 14’ Il Siracusa raddoppia con Di Grazia con un sinistro al volo su passaggio di Candiano. Al 35’ terza rete del Siracusa con Longo; ma gli ospiti protestano perchè il goal sarebbe stato viziato da un fallo su D’Alessio e di conseguenza per una punizione non concessa.  Sul 3 a 0 il Paternò prova a realizzare la rete della bandiera con Guida ma il tiro dalla distanza finisce fuori.

Siracusa 3

Paternò 0

 

Marcatori: St 3’ Panarello (autorete), 14’ Di Grazia, 35’ Longo

 

Siracusa (4-2-3-1): Iovino 6; Puzone 6, Baldan 6 (40’st Ba sv), Suhs 6.5, Pistolesi 6; Candiano 6,5, Acquadro 6; Alma 6,5 (26’ st Longo 6), Limonelli 6 (1’st Russotto 6,5), Di Grazia 7(16’ st Convitto 6); Maggio 5,5 (34’st Di Paolo sv). A disp.: one: Di Silvestro, Fontanelli, Bonacchi, Sarao. All.: Marco Turati 6.

 

Paternò (3-5-2): Tosoni 6,5; Panarello 6, Marco Greco 6,5, Pappalardo 6; Di Francesco 6 (18’ st Sinatra 6), Puglisi 6,5 (26’st Carmelo Greco 6), Francia 6.5, Bertella 6 (1’st D’Alessio 5,5), Asero 6 (18’ st Floridia 6); Luis Henrique 6 (18’ st Retucci 6), Guida 6.5. A disp.:  Mileto, Marino, Merola, Miggiano. All.: Gaetano Catalano 6.

 

Arbitro: Mirri di Savona 5,5 (Conforti di Salerno – Roselli di Avellino).

 

Note: Partita vietata ai tifosi del Paternò Ammonti: Baldan del Siracusa, Asero, Tosoni, Bertella e Pappalardo del Paternò. Angoli: 7-1 per il Siracusa. Recuperi: PT 3’, ST 3′.

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Adrano, oggi il taglio del nastro della riqualificata via Roma

Fabio Mancuso: “Un altro impegno mantenuto. Un altro tassello verso l’Adrano del futuro”

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Si è tenuto questa mattina, ad Adrano, alla presenza del sindaco Fabio Mancuso, dei rappresentanti delle associazioni locali e di diverse autorità civili e militari, il taglio del nastro che sancisce la riapertura di Via Roma, completamente riqualificata grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). L’intervento di riqualificazione ha interessato l’intera arteria stradale, con il rifacimento della pavimentazione, dell’illuminazione e dell’intera riorganizzazione dello spazio urbano. Si è trattato di un progetto che ha avuto il principale scopo di restituire decoro e funzionalità a una delle vie principali della città, integrandola con l’attiguo Giardino della Vittoria. L’intervento effettuato su Via Roma, evidenzia l’importanza della sinergia tra l’amministrazione comunale e i finanziamenti europei per la realizzazione dei numerosi progetti in corso di realizzazione ad Adrano.

“Un altro impegno mantenuto. Un altro tassello verso l’Adrano del futuro” ha commentato su Facebook il sindaco di Adrano Fabio Mancuso. “Non si è trattato semplicemente di rifare una strada. Abbiamo riscritto il senso e la funzione di questo spazio urbano. Ieri, via Roma era un’arteria quasi totalmente dedicata alle auto: carreggiata ampia, sosta selvaggia, nessuna attenzione alla fruizione pedonale o alla valorizzazione del contesto storico e architettonico. Oggi, via Roma è una strada moderna, in cui quasi l’intera area è stata restituita alle persone: una nuova pavimentazione, un assetto elegante e ordinato, una pista ciclabile, e soprattutto un’area pedonale centrale che diventa spazio di incontro, passeggio e vivibilità. Questa trasformazione non è solo estetica. È una scelta di campo: quella di puntare su una città più vivibile, più sostenibile, più umana. Guardare avanti significa ispirarsi ai modelli delle città italiane ed europee che oggi sono punto di riferimento: città che hanno compreso che la qualità dello spazio pubblico è la base per la qualità della vita. Dove il centro torna a essere luogo di comunità e non solo di traffico. Dove il patrimonio storico si valorizza anche attraverso scelte urbanistiche coraggiose e intelligenti. Rinasce Adrano è questo: non uno slogan, ma un metodo concreto. Un percorso fatto di programmazione, finanziamenti ottenuti, opere realizzate e restituite ai cittadini. Via Roma è il simbolo di una città che cambia. E noi continueremo a costruire, passo dopo passo, l’Adrano che vogliamo”.

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