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Cronaca

Adrano, carcassa volpe sulla SS284 non ancora rimossa, nonostante la segnalazione

La polizia municipale adranita aveva inoltrato il tutto all’ANAS la quale, per competenza, si occupa della statale

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Continua a giacere sulla strada, da giovedì scorso, in avanzato stato di decomposizione la carcassa di un volpone che si trova sulla SS 284 in territorio di Adrano, all’altezza dello svincolo che dallo “Stadio dell’Etna” ci si immette sula statale in direzione Catania. Il volpone potrebbe essere stato investito da un’autovettura o automezzo pesante in transito lungo la Statale 284.

Venerdì scorso il presidente di UPA (Uniti per gli animali) Giuseppe Panassidi, associazione animalista attiva sul territorio, informato dell’accaduto si era attivato per allertare la polizia municipale di Adrano perchè la carcassa dell’animale venisse tolta dalla strada e ristabilire le necessarie condizioni di sicurezza.

Fino adesso nulla di tutto ciò è stato fatto. Contattata la polizia municipale ci è stato riferito che la segnalazione del presidente UPA Giuseppe Panassidi era stata inoltrata all’Anas, visto che la SS284 è di competenza di quest’ultimo. Comando polizia municipale che a tal proposito verificherà se dall’Anas è giunta una risposta alla mail inviatale dall’ente comune adranita.

“In questo periodo si avvistano sempre più esemplari di fauna selvatica, come volpi e ricci, nei intorni dei centri abitati-aveva detto Giuseppe Panassidi a Etnanews24– Questo perché le risorse nelle campagne limitrofe alle città scarseggiano e gli animali, attratti anche dai rifiuti presenti a bordo strada o nelle città, decidono di abbandonare il loro habitat naturale per entrare nei centri abitati”.

 

Cronaca

Acireale, violenta aggressione per una rivalità sentimentale: denunciati 4 giovani

La Polizia è intervenuta per fermare quella che si è rivelata essere una vera e propria spedizione punitiva

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Una violenta aggressione ai danni di due giovani stranieri si è consumata nei giorni scorsi nel cuore di Acireale, in Piazza Duomo. La Polizia di Stato è intervenuta tempestivamente per fermare quella che si è rivelata essere una spedizione punitiva, scaturita – secondo quanto emerso – da motivi di gelosia.

I fatti si sono svolti poco dopo la mezzanotte, quando un gruppo composto da circa venti giovani ha preso di mira due ragazzi egiziani, di 20 e 19 anni, regolarmente presenti sul territorio italiano. L’origine della violenza sarebbe da ricondurre a una rivalità sentimentale, infatti,  uno degli stranieri avrebbe iniziato a frequentare una ragazza di Acireale per la quale anche uno degli aggressori nutriva un interesse. Alla richiesta di intervento, giunta tramite il Numero Unico per le Emergenze, le volanti del Commissariato di Acireale si sono dirette in corso Umberto, trovando i due ragazzi aggrediti, uno dei quali brandiva un palo metallico di segnaletica stradale per tentare di difendersi. Alla vista degli agenti, il giovane ha immediatamente deposto l’oggetto.

Entrambi i ragazzi hanno riportato ferite, uno è stato medicato al pronto soccorso dell’ospedale “Santa Marta e Santa Venera” per un trauma cranico e contusioni all’emitorace e all’addome, con una prognosi di 15 giorni.

Grazie alle testimonianze raccolte e al racconto delle vittime – assistite da un mediatore culturale –  gli agenti hanno rapidamente ricostruito la dinamica dell’aggressione. Il pestaggio sarebbe il culmine di un precedente alterco avvenuto nei giorni precedenti, culminato in minacce nell’annuncio di una “resa dei conti”. Nel giro di poche ore, la squadra investigativa ha individuato quattro dei responsabili: due ventenni, un diciannovenne e un ventunenne, tutti residenti ad Acireale, ora denunciati per lesioni aggravate in concorso e porto abusivo di oggetti atti ad offendere.

Resta naturalmente valida la presunzione di innocenza fino a eventuale condanna definitiva.

 

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Cronaca

Paternò, la Polizia di Stato ricorda Giuseppe Randazzo, a 32 anni dalla morte in servizio

Il 22 giugno del 1993, Randazzo morì in un terribile incidente stradale avvenuto sull’autostrada A4 Milano – Venezia nei pressi di Calcinato (BS). Il sovrintendente era a bordo di una pattuglia della Polstrada, insieme ad un collega, impegnato in un servizio di scorta ad un carico eccezionale

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Questa mattina a Paternò, presso la chiesa di Santa Barbara, è stata celebrata una messa, in ricordo del Vice Sovrintendente della Polizia di Stato Giuseppe Randazzo. La Santa Messa è stata officiata dal Cappellano della Polizia di Stato, Padre Salvatore Interlando, insieme a Padre Salvatore Magrì.

Alla cerimonia hanno partecipato i familiari del Vice Sovrintendente Randazzo, il Viceprefetto Fabio Magnano, il Questore di Catania Giuseppe Bellassai, il Tenente Colonnello Francesco Cantarella del Comando Provinciale Carabinieri di Catania, il Dirigente del Commissariato di Adrano Vincenzo Sangiorgio, il Capitano Marco Savo della Compagnia Carabinieri di Paternò, il Capitano Niccolò Prosperi della Guardia di Finanza di Paternò, il Comandante della Polizia Municipale Antonino La Spina, il Sindaco di Paternò Nino Naso, l’Assessore Antonello Longo, i membri dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato- Sezione di Catania nonché semplici cittadini.

Sono passati 32 anni da quel tragico episodio in cui, il 22 giugno 1993, Randazzo morì in un terribile incidente stradale avvenuto sull’autostrada A4 Milano – Venezia “Serenissima”, nei pressi di Calcinato (BS).

Il sovrintendente Randazzo, a bordo di una autopattuglia della Polizia Stradale, insieme ad un collega, era impegnato in un servizio di scorta ad un carico eccezionale, quando un camion, che procedeva appena dietro, sbandò per un colpo di sonno del suo guidatore ed investì la pattuglia, scaraventandola contro l’automezzo che gli agenti stavano scortando.

Nell’urto il serbatoio dell’auto di pattuglia prese fuoco e il Vice Sovrintendente Randazzo morì stritolato nell’impatto tra i due camion, mentre il collega che era con lui riportò gravissime ferite per le quali morì poco dopo.

Durante la commemorazione, il Questore Giuseppe Bellassai ha sottolineato “l’importanza di mantenere vivo il ricordo di tutti i Caduti della Polizia di Stato che hanno sacrificato la loro vita per i valori di giustizia, legalità e spirito di servizio nello svolgimento del loro dovere”.

Il sindaco di Paternò, Nino Naso ha evidenziato che “nel ricordare Giuseppe Randazzo, rendiamo omaggio non solo al suo impegno e al suo sacrificio per la comunità, ma anche al valore della sua famiglia e dei colleghi, che preservano con rispetto la sua memoria”

Successivamente, al cimitero monumentale di Paternò, il Questore, alla presenza dei familiari di Giuseppe Randazzo, ha deposto una corona di alloro sulla tomba in ricordo del sacrificio del sovrintendente.

 

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