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In Primo Piano

Adrano, carcere per il 36enne che abbandona la comunità dove scontava la pena

Aveva deciso di abbandonare la comunità terapeutica in cui stava scontando la pena per trascorrere le vacanze natalizie a casa.

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Arrestato l’uomo che aveva abbandonato la comunità in cui stava scontando la pena come misura alternativa al carcere.

Si tratta del 36enne adranita che, nell’ambito della vasta operazione di polizia giudiziaria denominata “Illegal Duty”, eseguita nei confronti di esponenti del clan Scalisi,  era stato condannato in via definitiva per i reati di associazione di tipo mafioso ed associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti. Successivamente, l’Autorità Giudiziaria lo aveva ammesso alla misura, meno afflittiva,  dell’affidamento terapeutico in una comunità della provincia di Reggio Calabria dove avrebbe dovuto scontare la pena, in alternativa alla detenzione in carcere. Senonché, in occasione delle recenti festività natalizie, l’uomo ha abbandonato la struttura ed è tornato a casa. L’uomo è stato però sorpreso, nei giorni scorsi, dagli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Adrano mentre, indisturbato, passeggiava tranquillamente tra le vie della città.

La sua condotta, con l’allontanamento dalla struttura e il tentativo di far perdere le proprie tracce, gli è costata la revoca del beneficio e l’emissione, da parte dell’Autorità Giudiziaria, dell’ordine di carcerazione che è stato eseguito dagli agenti della squadra di polizia del Commissariato di Adrano.

 

 

 

 

 

In Primo Piano

Grammichele, 64enne arrestato per molestie contro l’ex moglie

L’uomo vessa ripetutamente l’ex moglie e le brucia l’auto nel tentativo di farla tornare con sè

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Storia di un “corteggiamento” andato male. E’ la cronaca nera-rosa di una vicenda familiare avvenuta a Grammichele, dove, su richiesta della Procura della Repubblica di Caltagirone, il GIP del Tribunale ha emesso un provvedimento, eseguito dai Carabinieri della Stazione di Grammichele, nei confronti di un 64enne del posto  cui è stata applicata la misura della custodia cautelare in carcere. L’accusa è di “maltrattamenti in famiglia e danneggiamento”.

I fatti  traggono origine dalla denuncia sporta dalla vittima, l’ex moglie 63enne dell’uomo, la quale ha riferito ai Carabinieri le persistenti condotte dell’uomo che, malgrado la recente condanna a 4 anni e 10 mesi di reclusione, emessa a suo carico dal G.U.P. di Caltagirone per analoghi precedenti a danno della donna, avrebbe comunque perseverato in ulteriori comportamenti persecutori, al solo fine di farla recedere dalla sua decisione di interrompere il loro rapporto matrimoniale.

Pare, anche se i fatti sono ancora da verificare in sede giurisdizionale, che l’uomo,  il cui comportamento sarebbe stato influenzato dall’abuso di sostanze alcoliche, avrebbe inviato numerosi messaggi affettuosi alla donna allo scopo di convincerla a riprendere la loro relazione matrimoniale. La donna, però, memore del violento comportamento dell’ex marito non avrebbe dato ascolto a quel tipo di esternazioni amorose, così l’uomo nell’estremo tentativo di piegare la volontà della donna le ha danneggiato l’auto.

In particolare, secondo indizi ancora da verificare in sede giurisdizionale, l’uomo, probabilmente sotto l’effetto da abuso di sostanze alcoliche, avrebbe inviato sul cellulare dell’ex moglie numerosi messaggi con i quali le manifestava il proprio “affetto”, ma, quest’ultima, non avrebbe accolto l’invito, memore delle violenze e minacce subite in passato, pare che in uno degli episodi trascorsi l’ex coniuge l’abbia minacciata piantandole il coltello in gola.

L’episodio che, però, avrebbe definitivamente convinto la donna a sporgere querela nei confronti del 64enne, è stato il danneggiamento mediante incendio della propria autovettura Ford Focus, verosimilmente, appiccato proprio dall’ex marito.

Intorno alle 03.15 infatti, come verificato dai Carabinieri attraverso la disamina dei filmati di un impianto di videosorveglianza della zona, un uomo, riconosciuto nel 64enne dalla vittima e dagli stessi militari, dopo essere sceso dalla propria autovettura, si è diretto verso la Ford Focus della donna e, dopo aver cosparso con un liquido infiammabile la parte del cofano motore, avrebbe appiccato il fuoco con un accendino, dileguandosi subito dopo mentre le fiamme divoravano l’autovettura.

Ulteriori e compromettenti elementi raccolti a supporto della denuncia della vittima e trasmessi dall’Arma alla Procura di Caltagirone, sono stati considerati dal GIP sufficienti a disporre una misura cautelare. Di conseguenza, l’uomo è stato trasferito nel carcere di Caltagirone.

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Cronaca

Catania, arrestato 18enne per detenzione ai fini di spaccio

I poliziotti appena entrati nello stabile dove si trovava il ragazzo, hanno appurato la presenza di un portone blindato e un cancelletto, una piccola finestrella utilizzata per la cessione della droga e telecamere di video sorveglianza

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Ha tentato di disfarsi della droga gettandola nel wc. La polizia però lo ha colto con le mani nel sacco e lo ha bloccato. Un 18enne catanese è stato arrestato per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. Qualche pomeriggio fa i poliziotti impegnati in un servizio di controllo del territorio, hanno notato uno strano via vai di gente provenire da un’abitazione in via del Maggiolino, nel quartiere di Librino.

Insospettiti, hanno deciso di effettuare un controllo all’interno dello stabile e appena entrati hanno potuto appurare come il cortiletto interno, dinanzi l’abitazione, era stato adibito ad hoc per lo smercio di droga. Un portone blindato ed un cancelletto in ferro bloccavano il passaggio, una piccola finestrella in ferro era utilizzata per la cessione della sostanza, e vi erano installate anche telecamere di video sorveglianza che registravano le vie circostanti e l’esterno dell’abitazione stessa.

Dopo aver bussato insistentemente alla porta, i poliziotti sono riusciti ad accedere all’abitazione, appurando che era stata adibita a una vera e propria piazza di spaccio. All’interno i poliziotti hanno trovato due uomini, uno dei quali ha ammesso di essersi recato in quel luogo proprio per acquistare la sostanza stupefacente, mentre l’altro, il 18enne, è risultato essere il proprietario del locale, dimostrandosi parecchio nervoso e insofferente al controllo. Nel bagno dell’abitazione gli agenti hanno notato la presenza di acqua per terra in prossimità del wc e, pertanto, hanno deciso di verificare se all’interno del condotto vi droga rimasta incastrata. Rinvenuti 5 grammi di crack e un bilancino di precisione ancora perfettamente funzionante.

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