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Cronaca

Adrano, completate operazioni di demolizioni di manufatti abusivi

Sono stati 6 gli edifici oggetto di abbattimento di cui tre riuniti in un unico complesso, con una superficie totale di circa 500 metri quadrati.

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Ad Adrano sono state ultimate nelle scorse ore  le operazioni di demolizioni di immobili abusivi che si trovano in via Monsignor Rocco Enrico Rapisarda in contrada Pecorelle e Naviccia. Si tratta di un intervento di abbattimento che ha avuto inizio lo scorso 15 luglio. La zona oggetto di demolizione rientra nel piano regolatore di tipo “E”, destinata a verde agricolo.

Sono stati 6 gli edifici oggetto di demolizione, di cui tre riuniti in un unico complesso, con una superficie totale di circa 500 metri quadrati. Le operazioni, alla fine hanno avuto una durata complessiva di 12 giorni lavorativi, anche alla luce della grande dimensione degli immobili. Nonostante la produzione di plurimi rifiuti edili, l’area è già sgombera, in quanto la ditta incaricata dalla Procura di Catania ha celermente conferito in discarica il materiale ottenuto dalla demolizione.

La Questura di Catania, di concerto con l’Autorità giudiziaria, ha predisposto un servizio di sicurezza attuato da personale in forza al Reparto mobile della Polizia di Stato. Sul posto, a garantire l’ordine pubblico sono stati presenti Carabinieri, Corpo Forestale della Regione Sicilia e la Polizia locale. Il lavoro di squadra ha permesso il ripristino della situazione di legalità e le operazioni di demolizione si sono svolte senza criticità. Continua l’azione della Procura finalizzata a contrastare il fenomeno dell’abusivismo edilizio e sfruttamento del territorio per garantire il ripristino dello stato dei luoghi.

 

Cronaca

Giarre, Ispettori del lavoro scoprono lavoratori in nero in cantiere

Sanzioni salate per l’azienda, compresa la sospensione del cantiere

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Nei giorni scorsi, gli Ispettori INL del Contingente Sicilia hanno effettuato a Giarre un accesso in un cantiere edile. La verifica ha consentito di accertare che tutti e 3 i lavoratori presenti erano in nero. Essendo stata superata la soglia del 10% di irregolari, è stata imposta la sospensione dei lavori. Nel corso dell’accertamento è stata altresì appurata la mancata effettuazione della visita medica dei lavoratori. Gli ispettori hanno irrogato sanzioni amministrative di sospensione per 2.500 euro, oltre alla maxi-sanzione fino ad un massimo di 14.200 euro, alle quali si aggiungono le sanzioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, fino ad un massimo di 5.695,36 euro.

 

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Cronaca

San Cono, banda dell’escavatore in azione, sradicato ATM con circa 40 mila euro

Furto nella notte tra sabato e domenica ai danni della Banca Di Credito Cooperativo Dei Castelli E Degli Iblei sita lungo Viale Don Luigi Sturzo 

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E sono nove. Si tratta dei colpi, complessivamente messi a segno negli ultimi due mesi, dalla banda dell’escavatore con l’utilizzo del mezzo cingolato per sradicare il bancomat dalla banca e portarlo via. L’ultimo colpo in ordine di tempo nella notte tra sabato e domenica a San Cono, un piccolo comune del calatino, ai danni della Banca Di Credito Cooperativo Dei Castelli E Degli Iblei sita lungo Viale Don Luigi Sturzo.

Un commando composto da diversi banditi, almeno 8 che hanno agito col volto travisato e con le mani coperte probabilmente da guanti, ha assaltato, notte tempo, l’istituto di credito. I banditi, giunti sul posto con diversi mezzi, hanno utilizzato un mini escavatore, di probabile provenienza furtiva, per “prelevare” il bancomat dalla banca dopo averlo sradicato dalla parete. Messo a segno il colpo i banditi, dopo aver caricato ATM su un furgone, hanno tagliato la corda a bordo di due autovetture, facendo perdere le proprie tracce.

I malviventi hanno lasciato sul posto il mini escavatore e l’autocarro su cui è stato trasportato il mezzo cingolato. L’operazione è durata pochi minuti. Scattato l’allarme sul posto si sono dirette i carabinieri della compagnia di Caltagirone. Sul posto è stato eseguito anche un sopralluogo da parte del personale delle Sezioni investigazioni scientifiche del comando provinciale etneo. Al vaglio degli inquirenti le immagini di video sorveglianza della zona. Il bottino si aggirerebbe sui 40 mila euro.

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