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Cronaca

Adrano, demolite costruzioni abusive in contrada Naviccia, disposte dalla Procura

Abbattuti tre manufatti composti dal solo piano terra, aventi una superficie coperta di circa mq. 154 cadauno ed un ulteriore fabbricato a piano terra di circa 346 mq.

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Proseguono ad Adrano le demolizioni di costruzioni abusive disposte della Procura di Catania, a seguito  di  sentenze   passate   in   giudicato.   Questa   mattina   i   mezzi   meccanici   sono   entrati nuovamente in azione, dopo la settimana scorsa, in contrada Naviccia per demolire tre manufatti, non rifiniti composti dal solo piano terra, aventi una superficie coperta di circa mq. 154 cadauno ed un ulteriore fabbricato, anch’esso composto da un solo piano terra, della superficie coperta di circa mq. 346.

Tali immobili sono stati costruiti senza le prescritte autorizzazioni, con realizzazione di nuova volumetria ed un conseguente carico urbanistico in violazione delle normative di settore, venendo così leso l’interesse pubblico urbanistico e lo sviluppo regolare dell’assetto urbanistico. Le opere sono state costruite in conglomerato cementizio, in totale assenza di documentazione progettuale presentata al comune. Incaricata della demolizione è una ditta confiscata alla mafia e si stima che l’attività proseguirà per i prossimi giorni.

La Procura della Repubblica di Catania, grazie all’opera dei Carabinieri Forestali appartenenti alla Sezione di Polizia Giudiziaria, prosegue l’attività volta alla rimessione in pristino del territorio, specie in aree protette, attraverso la demolizione coatta dei fabbricati abusivamente realizzati, a cui si giunge comunque nel caso di mancata ottemperanza dell’ordine di abbattimento.  Rimane alta la guardia delle forze dell’ordine e della Procura etnea sia nella prevenzione contro gli abusi sia in fase repressiva, attraverso la demolizione coatta degli edifici abusivamente realizzati. Le operazioni proseguiranno nei prossimi giorni per altri immobili abusivi siti nel territorio della provincia etnea

Cronaca

Mascali, pedone investito da un’auto, morto durante trasporto in ospedale

Sul posto per i rilevi i vigili urbani del comune di Mascali. Il tratto di strada è stato interdetto al traffico.

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A Mascali un pedone è stato investito da una Smart mentre attraversava la strada lungo la statale 114 in prossimità dell’incrocio con via Immacolata. A darne notizia è il sito “Gazzettinonline”. Il fatto è avvenuto intorno alle 08.30.

Per cause in corso di accertamento la Smart condotto da un uomo ha ferito, il pedone, si tratta di una che si accingeva nell’attraversare la strada. Allertati i soccorsi sul posto si è diretto il personale medico del 118 che ha prestato le prime cure del caso al pedone per poi trasportarlo in uno degli ospedali della zona.

Purtroppo la donna è deceduta durante il tragitto, scrive “Gazzettinonline” . Troppo profonde le ferite riportate. Sul posto per i rilevi i vigili urbani del comune di Mascali. Il tratto di strada è stato interdetto al traffico.

 

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Cronaca

S.Pietro Clarenza, il gatto sconfina dalla vicina e lui la minaccia con la pistola: denunciato

Si tratta di un 44enne ritenuto responsabile di minaccia grave, nonché di aver modificato una pistola a salve, portandola fuori dalla propria abitazione

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Sono stati momenti concitati, quelli passati da una 45enne di San Pietro Clarenza e dai suoi due figli di 23 e 24 anni, che hanno portato alla denuncia da parte dei carabinieri di Camporotondo Etneo di un 44enne che è stato ritenuto responsabile di minaccia grave, nonché di aver modificato una pistola a salve, portandola fuori dalla propria abitazione.

Il tutto ha inizio quando una chiamata è giunta alla  centrale operativa della compagnia carabinieri di Gravina di Catania in cui uno dei figli della donna ha chiesto l’intervento dei carabinieri.  Il giovane riferiva che, in seguito a un banale litigio condominiale, lui e i suoi familiari sarebbero stati minacciati con una pistola dal fratello della loro vicina di casa.

La pattuglia della Stazione Carabinieri di Camporotondo Etneo si è immediatamente attivata, raggiungendo in tempi brevissimi l’abitazione segnalata, situata a ridosso del centro cittadino.

Giunti sul posto, i militari hanno preso contatti con la donna e i suoi due figli, ancora visibilmente provati dall’accaduto. I tre hanno riferito che il litigio era nato dall’ennesima incursione del gatto della vicina all’interno del loro appartamento.

Le rimostranze rivolte alla proprietaria dell’animale, una 49enne, avrebbero suscitato la reazione del fratello di quest’ultima, un 44enne residente al piano superiore, che sarebbe sceso brandendo una pistola e avrebbe minacciato la donna e i suoi figli.

I carabinieri hanno proceduto con estrema cautela all’accesso dell’abitazione adiacente. All’interno dell’appartamento era presente anche il 44enne indicato come autore delle minacce. I militari gli hanno intimato con decisione di consegnare l’arma, che è stata poi materialmente recuperata grazie all’intervento del cognato dell’uomo. Quest’ultimo, nel tentativo di evitare conseguenze peggiori, era riuscito a disarmarlo poco prima dell’arrivo dei Carabinieri.

L’arma, successivamente sequestrata, è risultata essere una riproduzione fedele di una pistola semiautomatica Glock, completa di una cartuccia a salve nel serbatoio, ma priva del tappo rosso, come previsto dalla normativa vigente per distinguere le repliche dalle armi vere.

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