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Cronaca

Belpasso, arrestato dai Carabinieri rapinatore seriale

Era diventato l’incubo dei commercianti della zona

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I Carabinieri della Stazione di Belpasso, al termine di articolate indagini, hanno arrestato un pregiudicato 39enne di Belpasso, poiché ritenuto responsabile di due diverse rapine avvenute nei giorni scorsi, con le stesse modalità, in altrettanti esercizi commerciali del centro cittadino. In particolare, il 20 marzo scorso i militari dell’Arma erano intervenuti in una tabaccheria di Via Vittorio Emanuele II dove poco prima un individuo, travisato da uno scaldacollo e sotto minaccia di un coltello, si era impossessato della somma contante contenuta nelle casse (circa 300€), e di alcuni pacchetti di sigarette.

Fin da subito, i Carabinieri di Belpasso immediatamente intervenuti, grazie alla profonda conoscenza del tessuto criminale del territorio, rafforzata anche dalle testimonianze dei dipendenti e dalla visione degli estratti video delle telecamere di sorveglianza, avevano ipotizzato che dietro alla rapina ci potesse essere un pregiudicato locale, che già in passato aveva compiuto azioni predatorie con identiche modalità. L’elemento che ha consolidato l’attività investigativa si è poi presentato il seguente 26 marzo, quando lo stesso rapinatore ha tentato di ripetersi, prendendo di mira una farmacia della centralissima Via Roma. In questo caso l’uomo però è stato meno fortunato, poiché ha incontrato la ferma reazione dei farmacisti che sono riusciti, anche a seguito di una lieve colluttazione, a mettere in fuga il pregiudicato, che veniva infine bloccato poco distante, da una pattuglia dei Carabinieri di Belpasso, che allertata dalla Centrale Operativa della Compagnia di Paternò, è arrivata sul posto pochi istanti dopo.

Per questa ultima rapina, anche a seguito della convalida, il rapinatore arrestato in flagranza è stato trasferito presso il carcere di Catania Piazza Lanza.   Nel frattempo, a seguito della ricostruzione dei fatti della prima azione predatoria ai danni della tabaccheria, per la quale i Militari dell’Arma di Belpasso sono riusciti ad identificarlo, l’Autorità Giudiziaria ha emesso una ordinanza di custodia cautelare che gli è stata contestualmente notificata in carcere.

Cronaca

Etna, attività stromboliana al cratere di sud-est, la nube si disperde verso est-sud-est

Dal punto di vista sismico dalle ore 15.30 di oggi  l’ampiezza media del tremore vulcanico ha mostrato un incremento, raggiungendo intorno alle 22  l’intervallo dei valori alti.

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Dopo qualche giorno di pausa l’Etna si risveglia.   L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha osservato che dalle immagini delle telecamere di sorveglianza,  a partire dalle ore 22 è visibile un’attività stromboliana al cratere di sud-est. Il modello previsionale indica che un’eventuale nube eruttiva si disperderebbe in direzione ESE.

Dal punto di vista sismico dalle ore 15:30 di oggi  l’ampiezza media del tremore vulcanico ha mostrato un incremento, raggiungendo intorno alle 22  l’intervallo dei valori alti. Attualmente i valori sono alti con tendenza ad un ulteriore aumento. La localizzazione del centroide delle sorgenti del tremore ricade nell’area del cratere di sud-est ad una quota di circa 2800 metri.

Anche l’attività infrasonica ha mostrato un incremento e dalle 21. 30 circa gli eventi risultano localizzati nell’area del cratere di sud-est con ampiezze che, attualmente, sono su valori alti.  Le reti di monitoraggio delle deformazioni del suolo non mostrano allo stato attuale variazioni significative.

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Cronaca

Messina, omicidio Sara Campanella, confessa Stefano Argentino

Il giovane non avrebbe accennato ad alcun pentimento. “Non so dire se nutra rimorso – ha aggiunto il legale dell’arrestato- E’ molto chiuso e d’altronde nessuno glielo ha chiesto”

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Cetty Zaccaria, mamma di Sara Campanella, la studentessa palermitana accoltellata e uccisa a Messina da Stefano Argentino, un collega universitario che la perseguitava con messaggi e attenzioni moleste chiede giustizia: “Sara voleva chiedere la tesi di laurea in oncologia, una ricerca sperimentale mi diceva, per poi specializzarsi e poi fare anatomia patologica per fare le autopsie. E invece adesso l’autopsia la faranno a te. Bisogna SEMPRE parlare per denunciare!!! Aiutatemi a dare voce a Sara”, ha scritto stamattina su Facebook. “Non sapevamo che fosse perseguitata da quel ragazzo, ma di certo lei non l’ha mai ricambiato”, racconta.

L’assassino a difendersi non ha nemmeno provato. Ha ammesso di aver ucciso Sara, ma sul perchè del gesto, sull’arma – il coltello mai ritrovato – e su chi l’abbia aiutato a fuggire non ha voluto rispondere. “Confuso, prostrato”, così lo definisce il suo legale, Stefano nelle due ore in cui si è trovato davanti al gip che ne ha convalidato il fermo ha accettato di rispondere solo ad alcune domande. E ossessivamente ha parlato di Sara, anche quando gli inquirenti gli chiedevano altro.

“Ha confessato il delitto, ha risposto in parte, ma non ha spiegato cosa lo ha spinto ad aggredire la ragazza. Si è certo reso conto della gravità dei fatti e sta male”, ha detto l’avvocato Raffaele Leone, legale di Argentino per meno di 24 ore. Il difensore, uscito dal carcere in cui il ragazzo è detenuto, ha rimesso il mandato. ” Io sono un civilista – ha spiegato ai giornalisti – e a lui serve un penalista. Resterò a disposizione solo fino a nuova nomina”.

Lo studente non avrebbe accennato ad alcun pentimento. “Non so dire se nutra rimorso – ha aggiunto Leone – E’ molto chiuso e d’altronde nessuno glielo ha chiesto”. Perchè dopo averla seguita abbia tagliato la gola a Sara davanti a decine di persone Stefano non l’ha detto. “E’ continuamente tornato sul suo rapporto con la vittima anche quando non era attinente alle domande. Era convinto che la ragazza ricambiasse in qualche modo il suo sentimento anche se ha ammesso che non erano mai stati fidanzati. Non ha parlato delle motivazioni del suo gesto però, né ha risposto sull’arma usata’, ha proseguito il legale.

Dei drammatici minuti che hanno preceduto l’omicidio, ripresi dalle videocamere di sorveglianza della zona che, passo passo hanno “seguito” tutti i movimenti dell’assassino, il ragazzo ha preferito non parlare. “Ha lasciato capire che a scatenare la sua ira è stata l’ultima discussione avuta con la vittima ma non ha dato particolari – ha detto Leone – Era lucido ma molto frastornato dalla vicenda’” Stefano non avrebbe risposto nemmeno alle domande sull’eventuale aiuto avuto nella fuga dopo l’omicidio. Un aspetto della vicenda su cui i carabinieri del comando provinciale di Messina continuano a indagare.

 

 

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