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Cronaca

Belpasso, i carabinieri arrestano un 34enne avrebbe aggredito la ex compagna

E’ accusato di atti persecutori e lesioni personali verso la ex, ad aiutare la donna due cittadini che avrebbero assistito al fatto

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Arrestato dai carabinieri del comando stazione di Belpasso un 34enne per atti persecutori” e “lesioni personali”. Vittima la ex compagna dell’uomo. I militari dell’Arma  sono intervenuti presso un bar del centro cittadino, dove una donna, contattando la locale caserma, ha chiesto l’intervento dei militari perché era stata aggredita dal suo ex compagno. I militari dell’Arma hanno raggiunto l’esercizio commerciale  e hanno trovato la giovane ancora in forte stato di agitazione. Rassicurata dalla presenza dei carabinieri, la donna ha riferito che, poco prima, sarebbe  stata aggredita fisicamente dall’ex compagno, il quale l’avrebbe prima raggiunta improvvisamente per strada chiedendole di seguirlo “per chiarire” e poi, a seguito del suo rifiuto, avrebbe inveito verbalmente nei suoi confronti e, infine, l’avrebbe percossa, strattonandola e tirandole i capelli.

Due testimoni, avventori del bar, hanno confermato la versione dei fatti della giovane, raccontando che, mentre stavano consumando un caffè seduti al tavolino, sono stati attirati dalle urla della giovane e hanno notato che veniva percossa da un uomo. A quel punto i due cittadini sono intervenuti per evitare che la situazione degenerasse, ma solo quando i due hanno telefonavano ai carabinieri il giovane aggressore avrebbe smesso di malmenare la ex e si sarebbe dato alla fuga minacciandola un’ultima volta. La vittima, ancora in stato di agitazione, ha mostrava ai carabinieri i lividi al braccio destro che le sarebbero stati procurati dall’ex compagno e quest’ultimo, che si era nascosto nei paraggi, tornando verso di lei l’avrebbe nuovamente minacciata mimando anche con la mano il segno della croce. L’arrestato è stato messo ai domiciliari.

Cronaca

Adrano, denunciato un 21enne trovato in possesso di 10 grammi di marijuana

Il giovane è stato sorpreso in strada con altri due coetanei a “confabulare” tra di loro . Un atteggiamento che avrebbe insospettito i poliziotti che hanno deciso di controllare i tre ragazzi

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Ad Adrano la polizia di Stato ha denunciato un giovane di 21 anni fermato in strada, in compagnia di altri due coetanei, e trovato in possesso di 10 grammi di marijuana nascosti nelle tasche del giubbotto.  I tre amici stavano confabulando tra loro in una delle vie della periferia del centro cittadino, ma sono stati notati in considerazione dei loro precedenti di polizia giudiziaria dagli agenti di una volante del locale commissariato.

L’atteggiamento tenuto dai tre ragazzi è stato ritenuto particolarmente sospetto dai poliziotti che hanno deciso di fermarli per eseguire alcuni accertamenti. A tutti è stato chiesto di svuotare le tasche e, a quel punto, il 21enne non ha potuto fare altro che riconoscere di essere in possesso di una modica quantità di marijuana, prontamente consegnata ai poliziotti, probabilmente nel tentativo di mettere fine al controllo nel più breve tempo possibile.

Intuendo che il giovane potesse nascondere altra sostanza stupefacente, proprio in virtù del suo gesto particolarmente frettoloso, i poliziotti hanno ritenuto utile perquisirlo. Le intuizioni dei poliziotti si sono rivelate fondate dal momento che è stata trovata addosso al giovane ulteriore marijuana, 28 infiorescenze, per un peso complessivo di 10 grammi. Per tale motivo il 21enne è stato denunciato per detenzione di sostanze stupefacenti.

 

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Cronaca

Catania, rubano in un negozio di casalinghi, tra i ladri madre e figlio con un bimbo di 3 anni

Tenuto conto della presenza del minore durante il primo furto realizzato dalla nonna e dal padre le risultanze investigative sono state trasmesse anche al Tribunale dei minori per le eventuali valutazioni in merito alla potestà genitoriale

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A Catania la polizia di stato del commissariato di Librino hanno individuato e denunciato per furto aggravato tre catanesi che, nei giorni scorsi, hanno messo a segno due furti in un negozio di casalinghi di un centro commerciale dell’Asse dei servizi.

I ladri hanno portato via trapani e smerigliatrici per un valore commerciale di circa 500 euro, sfruttando un momento di confusione e di distrazione del personale addetto alla sorveglianza.  È stato il titolare dell’attività commerciale ad accorgersi dell’ammanco della merce, chiedendo l’intervento degli agenti di polizia.

Infatti, prima di chiudere, l’uomo ha rimesso a posto i diversi prodotti negli scaffali del negozio constatando la mancanza di diversi attrezzi da lavoro, soprattutto trapani e smerigliatrici, risultate rubate in due momenti diversi.

Una volta acquisita la denuncia, i poliziotti hanno immediatamente avviato le indagini per accertare i fatti e risalire all’identità degli autori del furto, acquisendo tutte le immagini di videosorveglianza presenti nel centro commerciale e nelle zone adiacenti. Da quanto ricostruito dai poliziotti in una prima occasione, sono state notate due persone, una donna e un uomo, che hanno fatto accesso nel negozio con un carrello con all’interno un grosso scatolo vuoto di un televisore. I due sono risultati madre e figlio, con al seguito pure un bambino di soli 3 anni.

Dopo aver fatto un giro tra gli scaffali, la donna ha tenuto d’occhio il carrello, al cui interno giocava il nipotino, mentre l’uomo ha prelevato diversi attrezzi da lavoro e li ha nascosti nello scatolone posto proprio al fianco del figlioletto. Senza dare nell’occhio, i due sono riusciti ad allontanarsi dal negozio, sfruttando un attimo di assenza del personale di sorveglianza.

A distanza di 24 ore, l’uomo, questa volta accompagnato da un complice di sesso maschile, è tornato nello stesso negozio per realizzare un nuovo colpo, rubando altra merce, nascosta nelle tasche del giubbotto. Inoltre, tenuto conto della presenza del minore durante il primo furto realizzato dalla nonna e dal padre, risultato pregiudicato per reati contro il patrimonio, le risultanze investigative sono state trasmesse anche al Tribunale dei minori per le eventuali valutazioni in merito alla potestà genitoriale.

 

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