Cronaca
Biancavilla, brucia l’auto del rivale in amore, denunciato il presunto autore
Si tratta di un biancavillese di 37 anni che è stato denunciato per incendio doloso

Incendio doloso è il reato contestato dai carabinieri del comando stazione di Biancavilla ad un biancavillese di 37 anni che è stato denunciato a piede libero. Da quanto accertato dai militari l’uomo sta affrontando la separazione dalla compagna, la quale gli avrebbe confidato di nutrire sentimenti per un’altra persona; il 37enne invece di tentare di esaminare quelli che erano stati i suoi comportamenti all’interno della coppia e fare il punto su ciò che aveva portato alla rottura del loro rapporto, ha deciso di vendicarsi del rivale dando fuoco alla sua autovettura, una Skoda.
L’indagato, dopo aver individuato l’abitazione di quello che reputava un avversario in amore, ha riempito di benzina una tanica di plastica da 10 litri e durante la notte si è diretto nella via dove era parcheggiata la Skoda nel centro storico. Dopo aver cosparso di benzina il mezzo ha appiccato il fuoco, lasciando sul posto la tanica e fuggendo per le vie limitrofe. Il piromane non ha fatto i conti con le numerose telecamere di sorveglianza presenti nella zona, le cui immagini sono stata esaminate dai carabinieri. Proprio dall’analisi dei filmati, i militari dell’Arma hanno quindi ricostruito l’incendio e riconosciuto l’autore del gesto, una persona abbastanza nota in paese per la gestione di attività commerciali. Il 37enne, oltre all’allontanamento della compagna, dovrà affrontare anche un processo penale.

Cronaca
Gravina di Catania, accusati di ricettazione, provano ad aprire una cassaforte trafugata ad Agira, fermati
Sono sette le persone indagate e sono accusate di aver commesso una serie di “delitti di ricettazione aggravata” fino allo scorso mese di marzo, messi a segno tra Camporotondo Etneo e Ramacca, nonche di una cassaforte rubata da una gioielleria di Agira

I carabinieri della compagnia di Gravina di Catania hanno sottoposto a fermo di polizia giudiziaria sette persone accusate di aver commesso una serie di “delitti di ricettazione aggravata” fino allo scorso mese di marzo messi a segno tra Camporotondo Etneo e Ramacca, nonche di una cassaforte rubata da una gioielleria di Agira, dalla quale con una spaccata è stata portata via.
In particolare, dalle indagini è emerso che i sette uomini arrestati, aventi una età compresa tra i 20 e i 44 anni, sarebbero coinvolti sia nella ricettazione di tre mezzi pesanti trafugati ai danni di imprenditori locali, sia del furto dell’esercizio commerciale sito nella piccola cittadina ennese, dove i ladri hanno portato via una cassaforte con almeno 100 mila euro di preziosi.
I carabinieri hanno individuato i luoghi di occultamento della refurtiva ossia un terreno agricolo sito tra Belpasso e Camporotondo Etneo e un ubicato nel territorio di Ramacca, dove tutti i mezzi pesanti, mediante l’uso di una ruspa cingolata, erano stati nascosti. Durante le indagini gli inquirenti hanno scoperto che gli indagati, all’interno di un fondo agricolo di Ramacca, hanno provato ad aprire con un flex la cassaforte, contenenti i preziosi, trafugata ad Agira. L’intervento dei carabinieri ha impedito l’apertura ma i sette si sono dati alla fuga avvertiti da una vedetta. La refurtiva è stata recuperata.
Cronaca
Catania, carabinieri scovano 7 kg di cocaina nascosti all’interno di uno zaino tra i rifiuti
La droga avrebbe potuto fruttare oltre 2 milioni e mezzo di euro una volta suddivisa in dosi e immessa sul mercato dello spaccio

A Catania, nel quartiere San Cristoforo, i carabinieri della compagnia di Piazza Dante hanno rinvenuto e sequestrato uno zaino contenente circa 7 chilogrammi di cocaina, suddivisa in otto panetti. Lo stupefacente era destinato con ogni probabilità alla successiva immissione nel mercato locale dello spaccio.
Il ritrovamento è avvenuto durante un’attività di perlustrazione in una zona interna del quartiere: i militari dell’Arma hanno notato uno zaino, apparentemente in ottime condizioni, appoggiato vicino a un cumulo di rifiuti in una via secondaria del quartiere. La droga avrebbe potuto fruttare oltre 2 milioni e mezzo di euro una volta suddivisa in dosi e immessa sul mercato dello spaccio. Sebbene parzialmente occultato, la presenza dell’oggetto, appariva chiaramente fuori contesto e non coerente con l’ambiente circostante, pertanto ha attirato l’attenzione dei carabinieri. Sono in corso approfondimenti investigativi, anche con il supporto dei reparti specializzati dell’Arma, per individuare i responsabili e ricostruire la rete di approvvigionamento dello stupefacente.
In passato, sempre nel rione San Cristoforo, nello scorso mese di febbraio, gli investigatori del Nucleo Investigativo di Catania recuperarono 250 chilogrammi di marijuana nascosti in sacchi dell’immondizia tra materiale di risulta. Ed ancora nel marzo del 2022, sempre a San Cristoforo, furono rinvenuti, all’interno di un appartamento apparentemente abbandonato in via Bianchi, due borsoni contenenti un fucile mitragliatore AK-47 Kalashnikov, un mitragliatore calibro 9 con silenziatore, un fucile lanciagranate con sei proiettili, una pistola Benelli Army, numerose munizioni, un giubbotto antiproiettile, un passamontagna e nove ordigni esplosivi artigianali. In quello stesso periodo, in un parcheggio nei pressi di un centro commerciale, fu trovata una valigetta occultata sotto alcuni sacchi di rifiuti contenente un’altra pistola Benelli calibro 9 priva di matricola e circa 300 cartucce di vario calibro.
Infine, nelle adiacenze di un edificio scolastico, venne rinvenuto un borsone con un mitra AK-47 Kalashnikov, un fucile a pompa, una pistola calibro 38 con matricola abrasa, sessantotto cartucce, un puntatore laser e tre ordigni artigianali. “Tutti questi episodi hanno contribuito a consolidare nei militari la consapevolezza di una modalità operativa che sta prendendo piede nel traffico illecito, non solo di sostanze stupefacenti, ma anche di armi ed esplosivi- si legge in una nota del comando provinciale di Catania- e che consiste nell’abbandonare temporaneamente il materiale in luoghi isolati, tra i rifiuti, materiali di risulta o in edifici dismessi, per poi recuperarlo in un secondo momento, riducendo il rischio di essere intercettati durante il trasporto o colti in flagranza”.
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