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Biancavilla, quando l’inciviltà non va in vacanza

Raccogliamo la segnalazione di un nostro lettore che ha immortalato immondizia abbandonata in zona Vallone Rosso

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Anche nei luoghi che dovrebbero essere sinonimo di relax e natura incontaminata, come le aree di villeggiatura estiva, l’inciviltà non conosce pause. Ad essere oggetto di attenzione da parte di un nostro lettore, la zona delle vigne di Biancavilla e più precisamente la contrada Vallone Rosso, dove gli incivili di turno – probabilmente in vacanza – portano con se anche le cattive abitudini dell’abbandono indiscriminato di rifiuti. Quella che dovrebbe essere una zona tranquilla, territorio di villeggianti in cerca di un po’ di pace e fresco, si è invece trasformata in una discarica a cielo aperto.

Non è difficile, infatti,  imbattersi in sacchi abbandonati lungo i bordi delle strade, contenenti ogni sorta di rifiuto domestico. Ma ciò che desta maggiore preoccupazione è la presenza di materiali altamente inquinanti e pericolosi immortalati nelle foto, come lastre di eternit, che costituiscono un grave rischio sia per l’ambiente che per la salute pubblica. L’eternit, contenente amianto, è un rifiuto tossico che richiede smaltimento controllato, ma che è stato gettato senza alcuna cura, con noncuranza e irresponsabilità. Un’area ricadende in pieno Parco dell’Etna, che viene deturpato dalla presenza costante di immondizia varia. I rifiuti abbandonati contribuiscono a inquinare il suolo, le falde acquifere e l’aria, oltre a mettere in pericolo la fauna locale.

Un triste fenomeno che si ripete puntualmente ogni anno, che ha protagonisti i soliti “zozzoni” che nonostante le ferie, non riescono a staccarsi dalla loro inciviltà. Una piaga sociale, quella dell’abbandono dei rifiuti che si presenta ovunque, sia in città che nelle aree di villeggiatura, senza sosta. Di fronte a questo scempio, è necessario un intervento deciso da parte delle autorità. Le amministrazioni locali dovrebbero intensificare i controlli nelle aree maggiormente colpite, installare telecamere di sorveglianza e aumentare le sanzioni per chi abbandona rifiuti in modo illecito. Tuttavia, il problema non può essere risolto solo con la repressione. Serve anche un cambiamento culturale, che passi attraverso l’educazione ambientale e il senso di responsabilità civica. L’inciviltà non dovrebbe comunque mai essere tollerata, né in città né in campagna, e tanto meno in zone di villeggiatura che rappresentano una risorsa preziosa per il turismo e la qualità della vita. Restituire bellezza e pulizia a  è un dovere di tutti, perché solo rispettando l’ambiente possiamo garantire un futuro migliore per le nostre comunità.

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Motta S. Anastasia, discarica “Valanghe D’Inverno”: il Cga revoca sentenza di primo grado

Il consiglio di giustizia amministrativa ha revocato la sentenza nr 391 del 2023 che aveva respinto l’appello della società “Oikos” contro l’annullamento del rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale (Aia) per la gestione della discarica

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Colpo di scena nella vicenda legata alla “operatività” della discarica Valanghe d’Inverno sita a Motta Sant’Anastasia, gestita da “Oikos”. Il consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana (Cga) in sezione giurisdizionale, presieduto da Ermanno De Francisco, ha revocato la sentenza nr 391 del 2023 che aveva respinto l’appello della società “Oikos” contro l’annullamento del rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale (Aia) per la gestione della discarica in contrada Valanghe d’Inverno.

Oikos aveva presentato un ricorso per revocazione, evidenziando errori nella precedente pronuncia. Il caso riguarda il rinnovo dell’autorizzazione per la discarica, che era stato annullato perché, secondo la sentenza revocata, il progetto originario non includeva una particella catastale fondamentale per l’impianto. Secondo Oikos l’esclusione si basava su un errore: la particella era indicata nei documenti del progetto, ma la sentenza aveva interpretato male le prove. Il Cga ha riconosciuto l’errore e ha accolto il ricorso.

Altro punto centrale è la norma regionale che vieta la costruzione di discariche a meno di tre chilometri dai centri abitati. La sentenza revocata aveva dichiarato illegittimo il rinnovo dell’autorizzazione proprio per il mancato rispetto di questa regola.

Oikos ha sollevato dubbi sulla costituzionalità della norma, che il Cga ha ritenuto non adeguatamente esaminati nella precedente decisione. La revoca della sentenza apre ora la strada a una nuova fase del processo, in cui il Cga dovrà riesaminare nel dettaglio le questioni sollevate. Nel frattempo, resta aperto l’impianto con la sospensione dell’efficacia della sentenza di primo grado, che aveva annullato il rinnovo dell’autorizzazione.

La vicenda vede coinvolti i comuni di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia, oltre ad associazioni ambientaliste come Legambiente Sicilia. La discarica è da anni al centro di una battaglia legale e sociale, con i residenti e gli ambientalisti che ne contestano l’impatto sull’ambiente e sulla salute pubblica.

 

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Catania, rifiuti, blitz in abiti civili della Polizia Locale: 150 sanzioni in una sola sera

Controlli lungo Corso delle Province, Viale XX Settembre, Corso Italia, Viale Vittorio Veneto, Via Francesco Crispi, Via Vittorio Emanuele Orlando e un tratto di Via Gabriele D’Annunzio

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Controllo straordinario del territorio a Catania da parte degli agenti della polizia locale impegnati a contrastare il fenomeno dei conferimenti illeciti di rifiuti. Senza divise e senza mezzi di servizio riconoscibili, 18 ispettori e agenti della Sezione Ambientale hanno presidiato per diverse ore alcune tra le arterie più frequentate e simboliche della città: Corso delle Province, Viale XX Settembre, Corso Italia, Viale Vittorio Veneto, Via Francesco Crispi, Via Vittorio Emanuele Orlando e un tratto di Via Gabriele D’Annunzio, spesso esposte alle cattive abitudini.

L’azione, concertata con l’Amministrazione comunale, è stata disposta dal Comandante della Polizia Locale Diego Peruga e dal Vice Comandante Stefano Blasco, coordinata sul campo dal Commissario Antonio Lizzio. L’obiettivo era chiaro: individuare e sanzionare coloro che, non rispettando il calendario della raccolta differenziata, smaltiscono i rifiuti in modo scorretto, danneggiando l’ambiente, il decoro urbano e vanificando gli sforzi messi in atto per un sistema sostenibile di gestione dei rifiuti.

L’attività investigativa, condotta in abiti civili e su veicoli non contrassegnati, ha permesso di cogliere sul fatto numerosi utenti privati e titolari di esercizi commerciali ma anche istituti bancari che, approfittando del giorno destinato alla raccolta dell’indifferenziato, hanno conferito sacchi contenenti plastica, carta, vetro e altri materiali riciclabili. Comportamenti che non solo violano le normative in vigore, ma che ostacolano il corretto funzionamento del sistema di raccolta, con ricadute dirette sulla qualità della vita, sull’immagine della città e sui costi del servizio.

In poche ore di controlli sono state elevate ben 150 sanzioni, ciascuna dell’importo di 333,00 euro, come previsto dall’Ordinanza Sindacale n. 27 del 2023. Un numero significativo, che testimonia da un lato l’efficacia del metodo adottato, dall’altro l’esigenza di continuare con determinazione su questa strada.

L’intervento della Polizia Locale non si è limitato alla sola repressione, ma ha anche avuto un valore fortemente educativo: segnalare, dissuadere, indurre a una maggiore consapevolezza civica e ambientale. La presenza sul territorio di operatori attenti e invisibili costituisce infatti un deterrente fondamentale contro le cattive abitudini che minacciano l’ordine e la pulizia degli spazi pubblici.

Nei prossimi giorni l’attività di controllo proseguirà su tutto il territorio cittadino, con l’obiettivo di identificare i responsabili attraverso l’analisi puntuale dei sacchi abbandonati e di contrastare ogni forma di comportamento scorretto.

La lotta ai conferimenti abusivi rappresenta uno dei punti cardine delle politiche ambientali dell’Amministrazione, poiché solo attraverso un’azione congiunta di prevenzione e repressione è possibile affermare una cultura del rispetto e della legalità. Garantire il decoro urbano, tutelare l’ambiente e la salute pubblica significa anche vigilare e intervenire con fermezza contro chi ignora le regole comuni.

L’Amministrazione rinnova pertanto l’invito alla cittadinanza a collaborare attivamente, conferendo correttamente i rifiuti secondo le modalità e i tempi previsti.

 

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