L’emergenza idrica nelle campagne di Bronte, dove è iniziata la raccolta del pistacchio ha spinto l’avvocato Giuseppe Gullotta responsabile territoriale di AIACE, associazione nazionale che opera per la tutela dei diritti dei cittadini, a lanciare un appello per una soluzione immediata del problema.
Ricordiamo che il comune di Bronte, per voce del sindaco Pino Firrarello, aveva dichiarato che l’Acoset aveva deciso di interrompere l’erogazione di acqua nei rubinetti di buona parte delle contrade rurali: tutto ciò sarebbe dipeso da un drastico calo della portata del pozzo di Maniace, che si sarebbe ridotta da 150 a soli 60 litri al secondo.
E’ giovedì scorso c’è stato un incontro tenutosi presso la direzione generale di Acoset a Catania: presenti una delegazione di Bronte di “AIACE” e una rappresentanza di produttori.

Durante il confronto con i vertici aziendali, sono state smontate “alcune pericolose disinformazioni e sono state evidenziate le criticità delle soluzioni proposte- si legge in una nota di Giuseppe Gullotta- L’acqua non serve per irrigare, ma per le persone. È stato chiarito in modo inequivocabile che la richiesta d’acqua per i “pistacchieti” non è finalizzata all’irrigazione. L’acqua è una necessità primaria per l’igiene e la dignità delle persone: per le famiglie che hanno la residenza nelle campagne e per le centinaia di lavoratori stagionali impegnati nella raccolta. Garantire loro la possibilità di lavarsi e di vivere in condizioni igienico-sanitarie dignitose non è una richiesta agricola, ma una questione di civiltà. Ed ancora la soluzione delle autobotti è impraticabile e dannosa. La proposta di Acoset di sopperire alla mancanza d’acqua con le autobotti è, nei fatti, inapplicabile”.
Secondo Gullotta la proposta non è accettabile perché molti produttori non possiedono le grandi vasche di riserva necessarie per ricevere l’acqua; c’è un problema di accesso in quanto anche chi possiede una cisterna, spesso non l’ha a ridosso della strada principale. I tubi in dotazione alle autobotti sono troppo corti (poche decine di metri) per raggiungere le abitazioni. Infine obbligare i pesanti camion a entrare nelle proprietà, percorrendo strette strade interne, significherebbe danneggiare le piante e far cadere a terra il pistacchio maturo, pronto per essere raccolto. Un danno economico che si aggiungerebbe al disagio umano.
“La vera soluzione è un’equa turnazione e l’uso di risorse esistenti -sostiene Gullotta- La nostra proposta è semplice e realizzabile: garantire un’equa turnazione dell’acqua a tutti gli utenti che hanno un regolare contratto, siano essi residenti nei centri urbani o nelle campagne. Comprendiamo le difficoltà di gestione di Acoset, che serve importanti comuni come Mascalucia e Adrano, ma non possiamo accettare l’idea che esistano cittadini di Serie A e cittadini di Serie B. Chi vive e lavora nelle aree rurali ha gli stessi diritti. La soluzione tecnica esiste- prosegue Gullottta- Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la condotta “Maniace” che serve le nostre campagne non è a secco. Come abbiamo evidenziato durante l’incontro, la vicina condotta “Ciapparazzo” ha una portata di 450 litri al secondo.
Esistono dei “passanti” che permettono, per caduta naturale, di trasferire l’acqua dalla condotta Ciapparazzo alla Maniace, risolvendo l’emergenza. Un sistema che la stessa Acoset ha utilizzato con successo fino a sabato scorso. Chiediamo ad Acoset di agire con urgenza e responsabilità” ha concluso Giuseppe Gullotta