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Cronaca

Bronte, per la difesa dell’ospedale chiesto un incontro con l’assessore regionale

I sindaci dei comuni di Bronte, Randazzo, Maletto e Maniace guardano a Palermo e puntano ad avere un faccia a faccia con Giovanna Volo

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A Bronte l’incontro dei sindaci del comprensorio nord ovest dell’Etna in ospedale per gli auguri di fine anno si è trasformato nel più proficuo degli incontri per pianificare la “battaglia” che i primi cittadini intendono combattere per potenziare i servizi offerti dal Castiglione Prestianni. Ospiti del direttore sanitario dell’ospedale, dott. Salvatore Pillera, i sindaci di Bronte, Maletto, Maniace e Randazzo, rispettivamente Pino Firrarello, Pippo De Luca, Francesco Sgroi e Franco Parasiliti hanno deciso di chiedere udienza all’assessore Giovanna Volo.Presenti al vertice gli assessori alla Sanità di Bronte e Randazzo, Angelica Prestianni e Enrichetta Giardina, altre al consigliere comunale di Randazzo, la dottoressa Maria Mancuso.  

“Noi – ha esordito il sindaco Firrarello –negli ultimi anni abbiamo chiesto il potenziamento dei servizi dell’ospedale a servizio di un territorio vasto che comprende oltre 50 mila residenti. Oggi non chiediamo solo questo. Chiediamo alla Regione siciliana di porre fine alla irritante discriminazione che esiste nei confronti dei territori di periferia. La carenza dei servizi negli ospedali come quello di Bronte è derivata anche a causa della mancanza di medici, quando nelle aziende ospedaliere di Catania i medici nei reparti sono in esubero. Un problema che da una parte deve risolvere il Governo centrale, eliminando il numero chiuso nelle Facoltà di Medicina, dall’altra deve affrontare la Regione perché non ci possono essere 50 cardiologi in servizio al Policlinico quando Bronte non riesce a garantire i turni. Per questo ho proposto ai sindaci di chiedere con urgenza un incontro con l’assessore regionale, Giovanna Volo”.

E la proposta di interloquire presto direttamente con l’assessore è stata accolta dagli altri sindaci. “È una questione di giustizia sociale. – spiega Pippo de Luca sindaco di Maletto – Sono parecchie le cose che vanno riequilibrate nel territorio. Il personale in primis, ma anche i servizi ospedalieri”. Il sindaco di Maletto si chiede come sia possibile che la rete ospedaliera possa “prevedere tanti ospedali a Catania distanti fra loro pochi chilometri”(gli ospedali di Paternò ed Acireale sono vicini al Cannizzaro e al Garibaldi), e contemporaneamente lascia “scoperto l’intero territorio nord dell’Etna distante dal centro a causa di una difficile viabilità”.

“La Sanità è un servizio essenziale che deve essere garantito- ha detto  Franco Parasiliti sindaco di Maniace- I potenziali pazienti di Maniace devono già raggiungere Bronte, se poi devono essere ulteriormente trasferiti altrove i problemi aumentano. All’assessore Volo intendiamo manifestare un concetto: il diritto alla Salute non può avere deroghe nelle periferie”.“Lo scorso anno per me – ha concluso il sindaco di Randazzo Sgroi – era prioritario potenziare il Poliambulatorio della mia Città. Raggiunto l’obbiettivo posso adesso è il momento di difendere l’ospedale. Dobbiamo evitare l’emorragia di medici verso altri ospedali ed insieme noi 4 sindaci faremo il possibile per difendere la struttura ospedaliera”.

Cronaca

Catania, getta droga nel water ma la Polizia la recupera tra i liquami, 43enne arrestato

Si tratta di 450 grammi di marijuana e 15 grammi di cocaina, mentre è stata ritrovata a seguito di una perquisizione domiciliare una somma pari a circa 27 mila euro

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Avrebbe escogitato un piano per sbarazzarsi della droga attraverso il water per poi recuperarla tramite un pozzo nero realizzato direttamente in casa. L’ideatore sarebbe stato un 43enne catanese che è stato arrestato dalla polizia. Nel corso di un servizio di controllo di Picanello, centro storico di Catania,  i poliziotti hanno notato strani movimenti proprio dinnanzi l’abitazione dell’uomo noto alle forze dell’ordine.

Da qui è scattato il controllo nella casa del 43enne. Non appena hanno bussato al portone di casa, i poliziotti hanno sentito il rumore dello scarico del water in azione e, non appena il proprietario ha aperto la porta è stato avvertito un fortissimo odore di marijuana. Grazie alle tracce d’acqua presenti sul pavimento i poliziotti sono arrivati nella lavanderia, luogo in cui è stata scoperta una botola piazzata proprio al centro della stanza. Una volta sollevato il coperchio è stato possibile scoprire il pozzetto nero, congegnato proprio per disfarsi della droga in modo rapido nel caso di visite indesiderate delle forze dell’ordine.

Infatti, una volta tirato lo sciacquone, la droga gettata nel water passava nel pozzetto dove l’uomo avrebbe potuto recuperarla, individuandola tra i liquami. Recuperati dalla polizia ben 450 grammi di marijuana e 15 grammi di cocaina. La perquisizione è stata estesa all’intero appartamento e ha consentito di ritrovare un’ingente somma di denaro, pari a circa 27 mila euro, ritenuta palesemente provento dell’intenso traffico di droga, considerato che, oltre a non essere occupato in alcuna attività lavorativa, il 43enne ha precedenti di polizia giudiziaria legati al mondo della droga.

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Cronaca

Catania, coniugi nascondevano armi e droga, arrestati dai carabinieri

Durante una perquisizione nella loro abitazione i militari hanno trovato 1.100 grammi di marijuana amnesia, 90 grammi di cocaina nonche due pistole scacciacani modificate, un proiettile calibro 7,65 e due giubbotti anti proiettili

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A Catania una coppia di coniugi, di 59 e 46 anni, è stata arrestata dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale per detenzione abusiva di armi clandestine e per spaccio di sostanze stupefacenti. Durante una perquisizione nella loro abitazione i militari dell’Arma hanno trovato 1.100 grammi di marijuana amnesia, 90 grammi di cocaina e una macchina per la preparazione di confezioni di sottovuoto.

In uno scantinato in uso alla coppia i carabinieri hanno sequestrato due pistole scacciacani modificate e rese offensive e letali considerate pertanto clandestine, un proiettile calibro 7,65 e due giubbotti antiproiettili. La coppia è stata arrestata e messa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato il provvedimento e disposto per entrambi la misura della custodia cautelare in carcere.

 

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