Quattro giovani di Bronte, rispettivamente di 20, 22, 23 e 34 anni, sono stati denunciati a piede libero dai carabinieri della locale stazione per “tentato furto” di pistacchi. I carabinieri della compagnia di Randazzo sono stati allertati da un imprenditore locale, operante nel settore della coltivazione e trasformazione del pistacchio, il quale li ha informati di un tentativo di furto all’interno della propria azienda durante l’attività lavorativa, realizzato da parte di 4 persone. Immediatamente attivatasi, la pattuglia della stazione di Bronte si è subito recata in loco, constatando la presenza di numerosi operai nel piazzale della ditta, nonché di 5 buste di plastica, abbandonate sull’asfalto dai ladri in fuga, contenenti il pregiato pistacchio. Da quanto accertato dai carabinieri i 4 denunciati sarebbero giunti all’interno del piazzale a bordo di una Fiat 600 di colore rosso; uno dei 4 ragazzi sceso dall’autovettura, si sarebbe diretto proprio all’interno del deposito di pistacchio dove, con incredibile nonchalance, avrebbe riempito le buste con il frutto già lavorato e pronto per la vendita, trasportandolo velocemente vicino alla propria autovettura.
L’inspiegabile comportamento dell’uomo dapprima ritenuto un cliente dal personale dipendente dell’azienda, avrebbe però incuriosito uno degli operai che, attirata con grida l’attenzione dei colleghi, avrebbe provocato la fuga del giovane che, nella fretta, si sarebbe disfatto della refurtiva, scappando in tutta fretta a bordo del mezzo in attesa unitamente agli altri tre passeggeri. Immediate le indagini dei carabinieri i quali visionando le immagini del sistema di videosorveglianza presente in zona e ascoltando le dichiarazioni degli operai della ditta, avrebbero identificato i 4 soggetti autori del tentato furto, mentre il pistacchio, del valore di circa 2000 euro, è stato riconsegnato al legittimo proprietario. In questo periodo in particolare, nel quale il pistacchio DOP di Bronte ogni due anni giunge a maturazione, i carabinieri hanno stretto una “collaborazione” con i coltivatori e gli imprenditori locali, al fine di tutelarne il lavoro profuso, in ottemperanza alle linee guida acquisite in sede prefettizia per la tutela delle zone rurali, ciò anche in considerazione del fatto che si tratta di un prodotto di eccellenza unico e internazionalmente conosciuto, nonché particolarmente apprezzato per le sue proprietà organolettiche.