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Calcio, Eccellenza: Paternò corsaro in trasferta, promozione sempre più vicina

Grazie alle reti di Baglione, Cortese e Carioto i rossazzurri di mister Gaetano Catalano espugnano il terreno dell’Aci Catena

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E’ un Paternò che convince  e che strappa applausi quello uscito vittorioso dal campo dell’Aci Catena, con i locali superati con un perentorio 3 a 0. Il Paternò riprende così la corsa verso la promozione diretta in D, dopo il mezzo passo falso di domenica scorsa al Falcone- Borsellino, in cui è stato bloccato dal pareggio dal Real Siracusa. Una vittoria che permette ai rossazzurri di mantenere invariato il distacco dalla seconda in classifica, ossia  + 4 dal Città di Sant’Agata, e dalla terza + 6 dal Rosolini.  Domenica prossima il Paternò potrebbe incrementare il proprio vantaggio sia sulla diretta inseguitrice che sulla terza in graduatoria. Gli uomini di Gaetano Catalano giocano in casa contro il Gela, penultima in classifica con 11 punti, mentre il Sant’Agata osserva un turno di riposo. Il Rosolini affronta in casa un ostico Giarre che sta lottando per raggiungere un posto nei play-off.

La cronaca. Orfano del bomber Cocuzza infortunato, mister Catalano da spazio a Godino, Aureliano e Baglione, lasciando in panca, inizialmente, Santapaola e Passewe. Paternò intraprendente sin dai primi minuti di gioco. Al 6’ tiro di Bontempo, para Caruso;  cinque minuti dopo incursione di La Piana il cui tiro cross mette i brividi alla difesa locale, con nessuno degli avanti rossazzurri a dare la stoccata vincente sotto porta.  Al 25’ il Paternò sblocca il risultato. Cross di Privitera, la sfera arriva a Baglione che tira di prima intenzione: ne esce fuori un diagonale che non lascia scampo a Caruso.  Passati in vantaggio gli ospiti controllano la gara: nei minuti finali della prima frazione di gioco si fa vedere l’Aci Catena con Cerra  la cui conclusione, piuttosto defilata, è parata da Ferla. Al 45’ Aci Catena resta in 10 uomini per l’espulsione del portiere Caruso che respinge, al di fuori dell’area di rigore, un pallonetto di Cortese lanciato in contropiede.

La ripresa si apre con il Paternò che sfiora il raddoppio, dopo appena 5 minuti di gioco: un colpo di testa di Cortese su cross di La Piana è salvato sulla linea di porta da un difensore catenoto. Raddoppio che però arriva al 18’ con Cortese, lesto a sfruttare al meglio, un traversone di  Coniglione. Gli ospiti controllano la gara mentre l’Aci Catena sembra ormai rassegnato all’ennesima sconfitta. Rossazzurri che siglano il 3 a 0 con Carioto, a nove minuti dal termine della partita , servito splendidamente da La Piana.

TABELLINO

ACI CATENA- PATERNO’ 0-3

Marcatori: pt  25’ Baglione; st 18’ Cortese, 36’ Carioto

Aci Catena:  Caruso, Di Bella, Bella 5 (1’ st Carbonaro), Cordova, Aleo, Bisicchia, Marzille, Cerra  (33’ st Serafino), Dama, Cerasuolo (22’ st Desi), Spampinato (45’ pt Sciolto). A disposizione: Morcino, Silvestri, Vitale, Pennisi. All.: Natale Serafino

Paternò: Ferla, Coniglione, Godino, Privitera, Raimondi, Bontempo, Aureliano (37’ st Santapaola), Truglio, Cortese (25’ st Carioto), La Piana (37’ st Passewe), Baglione. A disposizione: Cantarero, Cavallaro, Castiglia, Rosalia, Daniele Scapellato, Marino. All.: Gaetano Catalano

Arbitro:  Spedale di Palermo  

Note: Espulso al 45’ pt  Caruso per aver toccato la palla con le mani fuori dall’area di rigore.  

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giudiziaria

Catania, omicidio Filippo Raciti, la Cassazione annulla risarcimento di Speziale allo Stato

La Suprema Corte, riconoscendo un difetto di motivazione, ha accolto la richiesta presentata dall’avvocato Giuseppe Lipera e ha cassato la decisione di secondo grado rinviando a un nuovo collegio

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La Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza della Corte d’appello di Catania, emessa l’8 giugno del 2023, che aveva condannato a 100 mila euro di risarcimento per danni d’immagine, in favore del ministero dell’Interno e della Presidenza del consiglio dei ministri, Antonino Filippo Speziale, condannato a otto anni di reclusione per l’omicidio preterintenzionale dell’ispettore di polizia Filippo Raciti, il 2 febbraio del 2007, negli scontri con gli ultra etnei fuori dallo stadio Massimino dove si disputava il derby col Palermo.

La Suprema Corte, riconoscendo un difetto di motivazione, ha accolto la richiesta presentata dall’avvocato Giuseppe Lipera e ha cassato la decisione di secondo grado rinviando a un nuovo collegio. Contro la decisione della Corte d’appello di Catania aveva presentato ricorso, che è stato rigettato dalla Cassazione, anche l’avvocatura dello Stato che aveva chiesto il ripristino del danno patrimoniale stimato in primo grado in 15 milioni di euro, in concorso con Daniele Natale Micale, anche lui condannato per la morte di Raciti, che era stato cassato in secondo grado.

Secondo la Cassazione “non è sufficiente la mera divulgazione delle immagini di un evento lesivo (riferendosi agli scontri degli ultras con le forze dell’ordine), ma è necessario dimostrare che da tale condotta sia derivato un effettivo pregiudizio all’immagine, intesa come reputazione” e ha sottolineato che “non è affatto detto che la visione di tali immagini abbia comportato discredito o una idea negativa dello Stato italiano e della sua capacità di reprimere le violenze”.

Il legale di Speziale l’avvocato Giuseppe Lipera ha affermato che la sentenza della Cassazione “segna un importante punto a favore di Antonino Speziale, annullando la condanna al risarcimento del danno all’immagine per le amministrazioni pubbliche e rinviando la questione alla Corte d’appello di Catania in diversa composizione anche per le spese del giudizio”.

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Cronaca

Catania, ruba prato sintetico: denunciato 46enne

Gli agenti hanno analizzato le registrazioni delle telecamere di sicurezza del punto vendita riuscendo a identificare il responsabile

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Aveva sottratto un ingente quantitativo di prato artificiale, ma il suo piano è stato rapidamente sventato dalla Polizia di Stato. Protagonista della vicenda un uomo di 46 anni, residente a Catania, che aveva trafugato circa 100 metri quadrati di erba sintetica da un esercizio commerciale specializzato in via Vincenzo Giuffrida, per un valore complessivo di oltre 4 mila euro.

Il furto è stato scoperto dal proprietario del negozio, che ha prontamente sporto denuncia presso il Commissariato “Borgo-Ognina”. Ai poliziotti ha raccontato che la merce era regolarmente esposta per la vendita, ma che si era improvvisamente accorto della sua sparizione.

Le indagini sono partite immediatamente. Gli agenti hanno acquisito e analizzato le registrazioni delle telecamere di sicurezza del punto vendita, riuscendo a identificare il responsabile. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine per precedenti legati a reati contro il patrimonio, è stato rintracciato e accompagnato negli uffici del commissariato.

Dopo l’identificazione e gli accertamenti di rito, è scattata per lui la denuncia per furto aggravato. Naturalmente, fino a una eventuale condanna definitiva, vale il principio della presunzione di innocenza.

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