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Cronaca

Caltagirone, ruba dentro casolare confiscato alla mafia, denunciato 32enne

Si tratta della “Masseria Bongiovanni” appartenuta a Pietro Rampulla, l’uomo che avrebbe confezionato l’ordigno che ha provocato la morte del Giudice Falcone

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Ha rubato infissi per un valore di circa 20 mila euro dentro un casolare di campagna confiscato dalla mafia e denunciato a piede libero dai carabinieri di Caltagirone. L’indagato è un uomo calatino di 32 anni.  I militari dell’Arma sono intervenuti presso la “Masseria Bongiovanni” a seguito di una richiesta da parte del direttore del cantiere edile incaricato della ristrutturazione della struttura.  La “Masseria Bongiovanni” è un bene confiscato alla mafia, appartenuto a Pietro Rampulla, coinvolto nella strage di Capaci e noto per aver confezionato l’ordigno che ha causato la morte del Giudice Falcone e della sua scorta. Tale masseria venne ceduta dall’Agenzia per i beni confiscati alla mafia al comune di Caltagirone per destinarlo a Centro di accoglienza per donne vittime di violenza, e dato in gestione alla Caritas Diocesana locale.

I militari dell’Arma, al termine del sopralluogo, hanno accertato, tenendo conto delle dichiarazioni rese dal direttore del cantiere, che ignoti hanno rubato  infissi montati nella masseria per un valore stimato di circa 20 mila euro .

Nel corso delle ricerche  i militari, presso un casolare di campagna di proprietà di un giovane di Caltagirone, hanno individuato delle parti di guarnizioni che il titolare dell’impresa edile ha immediatamente riconosciuto come provenienti dagli infissi mancanti.  I carabinieri hanno rintracciato il 32enne che, giunto presso il suo casolare, alle domande incalzanti dei militari relativamente al materiale rinvenuto nella sua proprietà, avrebbe ammesso le proprie responsabilità sul furto.  Il giovane, forse per evitare più gravi conseguenze giudiziarie, ha indicato anche il luogo in cui erano stato nascosti gli infissi e, in particolare, una sezione del Bosco di Santo Pietro, caratterizzata da una fitta vegetazione dove gli infissi sono stati effettivamente trovati e poi restituiti al legittimo proprietario.

Nel corso della medesima attività i carabinieri hanno accertato che presso il casolare il 32enne usufruiva di energia elettrica gratis avendo effettuato il classico “bypass” di allaccio abusivo diretto alla rete elettrica pubblica con cavi che, partendo dal suo casolare, giungevano presso il palo della luce, di proprietà dell’Enel.

Cronaca

Belpasso, incendio di vaste proporzioni in contrada Valcorrente

Altro rogo, nella tarda serata di ieri,  lungo la strada provinciale 56/II, l’arteria viaria che congiunge Paternò con Belpasso

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Un incendio ha devastato una vasta zona di contrada Valcorrente in territorio di Belpasso nei terreni attigui alla Statale 121. L’allarme è scattato poco prima delle 13.30. Le fiamme hanno avvolto un’area incolta, ricca di vegetazione spontanea e sterpaglie, ma anche di rifiuti.

L’incendio ha minacciato capannoni artigianali e industriali che si trovano nei pressi di via Casalini. Minacciate anche alcuni  esercizi commerciali. Ad intervenire  i vigili del fuoco del distaccamento di “Catania Nord” e due autobotti provenienti dalla sede centrale del comando provinciale di via Cesare Beccaria.

Fiamme anche ai margini della statale 121. L’alta colonna di fumo era visibile da lontano, mentre il denso fumo nero ha reso l’aria irrespirabile. Ridotta la visibilità per gli automobilisti e camionisti in transito su entrambe le direzioni di marcia della statale, su cui si sono registrati di conseguenza dei rallentamenti con il transito veicolare che inevitabilmente ne ha parecchio risentito.

Altro incendio di una certa gravità, nella tarda serata di ieri,  lungo la strada provinciale 56/II, l’arteria viaria che congiunge Paternò con Belpasso, nei pressi dello svincolo per Belpasso posto sulla SS 284.  In fiamme un terreno incolto che si trova tra i due comuni. Il rogo ha divorato ulivi e minacciato un b&b. Sul posto pompieri di Adrano.

I vigili del fuoco hanno lavorato celermente per impedire che il fuoco si estendesse nelle zone limitrofe.  Il  tempestivo intervento dei pompieri ha impedito che le fiamme si avvicinassero minacciosamente alla struttura ricettiva. Le fiamme sarebbero partite dalla sterpaglia presente proprio tra la statale 284 e la provinciale 56/II

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Cronaca

Catania, arrestato 61enne specializzato in furti di cavi di rame sorpreso a rubare in un cantiere

L’uomo si era introdotto all’interno del cantiere per il raddoppio ferroviario della tratta Bicocca-Catenanuova, in contrada Jungetto. Ad individuarlo sono stati i vigilantes

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La Polizia di Stato ha arrestato un catanese di 61 anni, specialista in furti di cavi di rame.

L’uomo è stato sorpreso a rubare cavi di rame.  Il 61enne si è introdotto all’interno del cantiere per il raddoppio ferroviario della tratta Bicocca – Catenanuova, in contrada Jungetto, nell’ex stazione di San Martino Piana. Ad individuarlo sono stati gli operatori di vigilanza del cantiere che hanno chiesto l’intervento degli agenti della sezione Polizia Ferroviaria di Catania.

Il 61enne si era intrufolato nel cantiere a bordo della sua auto, ben equipaggiato di arnesi di vario tipo per mettere a segno il colpo. La presenza di un’auto non autorizzata nell’area del cantiere ha insospettito i dipendenti della ditta di vigilanza che, pochi attimi dopo, hanno visto aprire lo sportello e scendere frettolosamente il 61enne, subito riconosciuto per altri analoghi furti.

In pochi minuti, sono giunti sul posto gli agenti della Polizia Ferroviaria che hanno fermato l’uomo per effettuare un controllo approfondito. Dalle verifiche compiute nell’immediatezza nella banca dati in uso alle forze di Polizia sono emersi i precedenti specifici del catanese che, lo scorso aprile, era stato denunciato dalla Polfer per un furto di cavi di rame perpetrato, in quel caso, in località Gerbini.

Gli accertamenti sono stati estesi anche all’autovettura utilizzata dall’uomo per raggiungere il cantiere. All’interno del veicolo, i poliziotti hanno trovato numerosi attrezzi da taglio e scasso, tra i quali anche una grossa cesoia trancia cavi.

Il materiale rinvenuto è stato posto sotto sequestro, mentre il 61enne è stato arrestato per il reato di tentato furto di cavi di rame. Sentito il PM di turno, l’uomo è stato condotto nelle camere di sicurezza della Questura di Catania in attesa del giudizio per direttissima. Il Giudice ha convalidato l’arresto e ha disposto nei confronti del 61enne la misura cautelare degli arresti domiciliari.

 

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