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Catania, aereo Ryanair diretto a Fiumicino costretto ad atterraggio di emergenza

Alla base del rientro a Catania, ci sarebbe stato un problema ai flap del velivolo

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Un volo Ryanair diretto a Roma è stato costretto a tornare all’aeroporto di Catania questa sera probabilmente a causa di un presunto malfunzionamento ai flap dell’aeromobile. Il velivolo, un Boing 737 era decollato regolarmente intorno alle ore 20:00 dallo scalo etneo. Dopo aver rilevato l’anomalia tecnica, l’equipaggio ha prontamente deciso di invertire la rotta e fare ritorno all’aeroporto di partenza per ragioni di sicurezza. I Vigili del Fuoco dell’aeroporto di Catania sono stati immediatamente allertati e hanno monitorato tutte le fasi dell’operazione di rientro.

Prima di poter rientrare al “Vincenzo Bellini”, come da prassi, ha effettuato per qualche decina di minuti le classiche manovre per dare tempo ai piloti di ottemperare alle “check-list” del caso e contemporaneamente per consumare il carburante necessario a un atterraggio sicuro, come emerge dai tracciati radar di “Flightradar24”.

L’atterraggio di emergenza si è concluso senza complicazioni e non si registrano feriti tra passeggeri ed equipaggio. La situazione è stata gestita nel pieno rispetto delle procedure di sicurezza aeroportuale. Al momento non sono state fornite informazioni sui tempi di risoluzione del problema tecnico o sulla riprogrammazione del volo per i passeggeri coinvolti.

amministrazione

Ragalna, consegnato al comune etneo uno spalaneve-spargisale per l’inverno

Un Pick-Up ottenuto con fondi POC, pari a circa 52 mila euro, destinati al potenziamento dei presidi di Protezione Civile per la gestione delle emergenze invernali.

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Consegnato questa mattina al comune di Ragalna il mezzo spazzaneve, ottenuto con fondi POC, pari a circa 52 mila euro, destinati al potenziamento dei presidi di Protezione Civile per la gestione delle emergenze invernali. Un mezzo, quindi, nella disponibilità dei componenti della locale protezione civile.

Questa mattina erano presenti alla cerimonia il vice sindaco Emanuele Motta, l’assessore alla protezione civile Rita Vitaliti, al bilancio Enzo Messina, la Presidente del consiglio comunale Maria Luisa La Rosa, alcuni consiglieri comunali come Lucia Saladdino e Andrea Corsaro, nonché il comandante della polizia municipale Salvatore Tomasello. Presenti anche i rappresentanti della protezione civile comunale nonché dell’associazione “Il Camino – ANPAS” e della “Misericordia”. In rappresentanza del dipartimento regionale della protezione civile Giuseppe La Rosa.

“Il comune di Ragalna, assieme ai comuni di Maletto e Nicolosi facenti parte del Parco dell’Etna, sono stati destinatari di un finanziamento europeo- ha detto l’assessore alla protezione civile Rita Vitaliti- Grazie al dipartimento regionale della protezione civile è stato possibile finanziare beni di emergenza per quanto riguarda il periodo invernale. Ragalna ha avuto un finanziamento di circa 52 mila e ha permesso di acquistate un Pick-up munito di pala spalaneve e spargisale per fere cosi fronte alle emergenze del nostro territorio. Sul fronte protezione civile siamo lavorando sulla formazione di altri soggetti in modo tale che il gruppo protezione civile comunale sia più ampio soprattutto per fronteggiare le emergenze estive rappresentate dagli incendi”.

Il vice sindaco Emanuele Motta ha ribadito che la “protezione civile ragalnese si arricchisce di un ulteriore mezzo per meglio fronteggiate le emergenze sul nostro territorio molto vasto. Il gruppo di protezione civile comunale è un fiore all’occhiello della nostra comunità Ringrazio il nostro responsabile Pietro Pappalardo”.

Sulla questione interviene anche l’ex assessore comunale alla protezione civile nonché attuale consigliere comunale di opposizione Andrea Corsaro. “Con DDG n. 1523/DRPC Sicilia del 29/12/2023, notificato il 2/2/2024, veniva assegnata al Comune di Ragalna la somma di € 51.972, per l’acquisto del mezzo spazzaneve. Ringrazio l’attuale amministrazione e l’Assessore alla protezione civile Rita Vitaliti, per avere completato iter burocratico cominciato e portato avanti nel mio precedente ruolo di Assessore alla protezione civile, e di aver voluto condividere anche con il gruppo consiliare “Per Ragalna” il momento di oggi.

Ringrazio il funzionario responsabile, comandante Salvatore Tomasello, e tutti gli uffici preposti, per il lavoro svolto, dal 2023, per il raggiungimento di questo obiettivo. Come volontario del gruppo di protezione civile, insieme al coordinatore Pietro Pappalardo e a tutti i soci, ringrazio il dipartimento regionale di Protezione civile per la disponibilità e il supporto”.

 

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Cronaca

Sicilia, azionò il telecomando della strage di Capaci: Giovanni Brusca è libero

Dopo 25 anni di carcere e 4 di libertà vigilata, l’ex boss torna un uomo formalmente libero. Rabbia e amarezza tra i familiari delle vittime della strage di Capaci

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Giovanni Brusca, l’ex mafioso di san Giuseppe Jato, che il 23 maggio 1992 premette il tasto del telecomando che fece saltare in aria l’autostrada A29, uccidendo il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre uomini della scorta, è oggi un uomo libero. Con la fine del periodo di libertà vigilata, imposto dalla magistratura di sorveglianza, si conclude formalmente il percorso giudiziario del boss che ha confessato oltre 100 omicidi. Brusca è stato considerato responsabile anche dell’organizzazione della strage di via D’Amelio e della pianificazione degli attentati del ’93 a Milano, Roma e Firenze oltre che di aver ordinato il rapimento e l’uccisione del piccolo Giuseppe Di Matteo, imprigionato per 779 giorni e poi sciolto nell’acido. 

Brusca ha trascorso 25 anni in carcere. Arrestato nel 1996, divenne poi collaboratore di giustizia. Il suo pentimento –  inizialmente controverso – ha fornito un contributo determinante alla lotta contro Cosa Nostra, permettendo arresti eccellenti e la confisca di ingenti patrimoni mafiosi.

Ora vivrà sotto falsa identità, in località segreta, lontano dalla Sicilia, ancora protetto da un programma di sicurezza. Ma la sua scarcerazione ha riaperto ferite profonde, soprattutto tra i familiari delle vittime.

Maria Falcone: “Dolore e amarezza, ma questa è la legge voluta da Giovanni”

Maria Falcone, sorella del giudice ucciso, ha affidato a una nota le sue riflessioni: “Come sorella e come cittadina provo profondo dolore e amarezza. Ma come donna delle Istituzioni, riconosco che questa è la legge. Una legge, quella sui collaboratori di giustizia, voluta proprio da Giovanni per disarticolare Cosa Nostra dall’interno”.

Pur riconoscendo l’efficacia della collaborazione di Brusca, Maria Falcone sottolinea le zone d’ombra ancora esistenti, soprattutto sui beni riconducibili al boss: “La magistratura ha il dovere di continuare a indagare: colpire i mafiosi nei loro patrimoni è la pena più efficace”.

Tina Montinaro: “Questa non è giustizia”

Durissimo il commento di Tina Montinaro, vedova di Antonio, capo scorta di Falcone: “So che è stata applicata la legge, ma non è giustizia. Dopo 33 anni, non conosciamo ancora tutta la verità sulla strage. La liberazione di Brusca è un’offesa ai familiari e alla memoria delle vittime”.

Alfredo Morvillo: “Ha scontato la pena, ma resta un criminale”

Più sobria, ma altrettanto netta, la posizione di Alfredo Morvillo, fratello di Francesca Morvillo: “Non voglio commentare in positivo o in negativo. Brusca ha scontato la pena prevista dalla legge. Ma anche da uomo libero, resta un criminale”.

Pietro Grasso: “Con Brusca lo Stato ha vinto tre volte”

Una voce istituzionale, quella di Pietro Grasso – già procuratore nazionale antimafia ed ex presidente del Senato –  invita alla riflessione: “Capisco la rabbia, ma dobbiamo ricordare che la legge per cui Brusca oggi è libero fu voluta da Falcone. Senza collaboratori come lui, non avremmo smantellato la cupola mafiosa”. E aggiunge: “Se mai dovesse commettere un reato, non ci sarà alcuno sconto”.

Giuseppe Costanza, autista sopravvissuto: “Uccisero anche bambini, non dovrebbero uscire”

Parole amare anche da Giuseppe Costanza, autista del giudice Falcone sopravvissuto alla strage: “Brusca è libero, ma Falcone e gli altri sono nella tomba. Questa è giustizia?”. E conclude con sarcasmo amaro: “Adesso festeggiamo la liberazione. Viva l’Italia”.

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