I carabinieri della compagnia di Catania Piazza Dante hanno arrestato un 23enne per detenzione e porto di arma clandestina, ricettazione e minaccia aggravata. Le indagini sono scaturite dalla denuncia di un automobilista 20enne che, dopo essere rimasto coinvolto in un sinistro stradale sul lungomare di Catania, sarebbe stato minacciato con un’arma dall’indagato. In particolare una utilitaria sulla quale si trovava il giovane automobilista assieme a due amici, si sarebbe scontrata con uno scooter, a bordo del quale vi sarebbero state ben 3 persone senza casco.
Dopo l’impatto, il conducente dell’auto, avvicinatosi subito ai ragazzi caduti per soccorrerli, sarebbe stato, invece, aggredito dall’autista del ciclomotore che, per bloccarlo, avrebbe anche tentato di strangolarlo, mettendogli un braccio attorno al collo, per poi urlare e attirare l’attenzione di altri suoi amici presenti, con i quali si sarebbe intrattenuto poco prima di mettersi in sella. A quel punto, attorno a loro si sarebbe creato un capannello di giovani e uno di questi, raggiunto il 20enne che era alla guida dell’auto, gli avrebbe addirittura puntato una pistola alla testa, per obbligarlo a mostrargli i suoi documenti e fornirgli il suo numero di cellulare.
Senza possibilità di replica, il ragazzo sarebbe stato accusato di aver provocato l’incidente stradale e, perciò, obbligato a risarcire il danno causato. Il giovane armato, infatti, gli avrebbe intimato di recarsi verso mezzogiorno presso un bar sul lungomare della città per “risolvere la questione” . Il 20enne, però si è subito recato dai carabinieri esponendo ciò che gli era accaduto. L’avvio delle indagini da parte degli investigatori ha permesso di risalire all’identità del 23enne, individuando naturalmente anche l’indirizzo della sua abitazione, dove i carabinieri si sono recati nel giro di pochi minuti.
A casa, però, il ragazzo non c’era, poiché evidentemente non vi aveva fatto ritorno temendo di essere raggiunto dalle pattuglie, ma i militari hanno comunque fatto irruzione e hanno eseguito una perquisizione, alla ricerca dell’arma. Effettivamente, nella sua stanza, i carabinieri hanno ritrovato la pistola adoperata per la minaccia, una semiautomatica con matricola abrasa, completa di caricatore e 2 proiettili, che è stata sequestrata assieme alle munizioni. Il 23enne è finito in carcere.