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Cronaca

Catania, arrestato 34enne per le continue vessazioni verso i genitori di 55 anni

La coppia ha raccontato il proprio calvario, iniziato da circa 8 mesi, durante i quali il figlio, ormai ostaggio della droga, sarebbe stato insistente nelle richieste di denaro, a cui sarebbero seguite le minacce quando i soldi non bastavano

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A Catania i carabinieri sono intervenuti nella zona di viale Mario Rapisardi alta, su richiesta di una coppia di 55enni, stremata dalle continue vessazioni messe in atto dal figlio di 34 anni.  In particolare quando i militari sono giunti a ridosso dell’abitazione dei poveri malcapitati, si sono trovati davanti, sul marciapiede di fronte casa, ad una scena indubbiamente “triste” nella sua gravità, quella di un figlio che furiosamente avrebbe minacciato di morte madre e padre.

I carabinieri sono quindi subito scesi dall’auto di servizio, frapponendosi tra le parti, poiché intanto il giovane nonostante avesse visto l’arrivo della pattuglia, avrebbe comunque tentato di aggredire fisicamente i genitori minacciandoli.  Carabinieri che hanno bloccato il giovane portandolo in caserma. I genitori dell’uomo hanno allora denunciato il figlio.

La coppia ha raccontato il proprio calvario, iniziato da circa 8 mesi, durante i quali il figlio, ormai ostaggio della droga, sarebbe stato insistente nelle richieste di denaro, a cui sarebbero seguite le minacce quando i soldi non bastavano. Anche quel giorno, l’ennesima aggressione sarebbe scaturita da una richiesta di denaro per l’acquisto dello stupefacente, a cui i genitori si sarebbero opposti.  L’uomo è stato rinchiuso nel carcere di Catania Piazza Lanza.

 

Cronaca

Zafferana Etnea, 19enne arrestato per detenzione di droga ai fini di spaccio

I cani antidroga, all’interno di una tracolla, hanno permesso di rinvenire 13 dosi di marijuana di tipo “skunk” già pronte per la vendita e altre 28 dosi ancora da confezionare oltre che un bilancino di precisione.

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A seguito di un’indagine certosina i Carabinieri hanno arrestato un 19enne di Zafferana Etnea per detenzione di droga ai fini di spaccio.  Il giovane è stato individuato dai militari dell’arma incuriositi dal continuo via vai dalla sua abitazione situata in via Cassone.

A seguito di servizi di appostamento e verifiche atte ad approfondire il profilo del ragazzo, i carabinieri con l’ausilio dei colleghi del nucleo cinofili di Nicolosi e dei cani antidroga “King” e “Ciro” hanno fatto irruzione all’interno dell’abitazione. Alla vista dei militari e, ancor di più, dei cani, il giovane ha da subito manifestato un evidente stato di agitazione e nervosismo, tanto da non riuscire quasi a proferire parola.

I cani, entrati immediatamente in azione, si sono diretti verso la cucina, dove hanno puntato con insistenza un marsupio poggiato sul tavolo, che è stato recuperato dal conduttore cinofilo. Aperta la tracolla, al suo interno sono state rinvenute 13 dosi di marijuana di tipo “skunk” già pronte per la vendita e altre 28 dosi ancora da confezionare oltre che un bilancino di precisione.

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Cronaca

Paternò, indagato imprenditore di 44 anni per omessa dichiarazione e autoriciclaggio

Disposto il sequestro preventivo di beni per un importo di euro 2.362.900,52, ossia denaro contante, somme giacenti sui conti correnti bancari, quote societarie, un autoveicolo, un motociclo, due ciclomotori e criptovalute giacenti in un portafoglio virtuale

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A Paternò Finanzieri della locale compagnia hanno sequestrato beni per 2,3 milioni di euro nei confronti del titolare di una ditta individuale attiva nel settore della vendita di contratti energetici e telefonici per presunti ricavi non dichiarati per oltre 12 milioni di euro e una conseguente evasione d’imposta per oltre 5,5 milioni di euro.

L’imprenditore di 44 anni è indagato per omessa dichiarazione e autoriciclaggio. Il decreto di sequestro è stato emesso dal gip su richiesta della Procura su indagini della compagnia della guardia di finanza di Paternò basate anche sull’analisi di documenti acquisiti tramite le amministrazioni finanziarie lituane e tedesche. Secondo l’accusa, l’indagato avrebbe “predisposto un complicato sistema di autoriciclaggio, anche attraverso piattaforme di cambio valuta virtuale (exchange di criptovalute), con una banca con sede in Lituania, per un controvalore di circa un milione di euro”.

L’istituto di credito in questione, ricostruisce la Procura di Catania, è stato poi “chiuso dalle autorità locali per violazioni in tema di antiriciclaggio e di contrasto del finanziamento al terrorismo”. Il Gip, accogliendo la richiesta della Procura, ha disposto il sequestro preventivo anche per equivalente, di somme, beni, disponibilità finanziarie e altre utilità in uso all’indagato e sino alla concorrenza della somma di 2.362.900,52 euro, valore corrispondente all’evasione al netto degli importi derivanti da accertamento induttivo valevoli esclusivamente in ambito amministrativo-tributario.

L’attività di polizia giudiziaria, eseguita dai finanzieri della compagnia di Paternò col personale del nucleo speciale Tutela privacy e frodi tecnologiche, ha permesso di sottoporre a sequestro penale denaro contante, somme giacenti sui conti correnti bancari, quote societarie, un autoveicolo, un motociclo, due ciclomotori e criptovalute giacenti in un portafoglio virtuale.

 

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