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Cronaca

Catania, arrestato 45enne per atti persecutori, vittima la ex compagna

L’uomo era rimasto ferito in via Sabato Martelli Castaldi da alcuni colpi di pistola. A sparare erano stati un 50enne e suo figlio di 25 anni, rispettivamente, ex compagno e figlio della donna, vittima di continue minacce da parte dell’arrestato.

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foto repertorio

La Squadra Mobile di Catania ha arrestato un uomo di 45 anni R.P. con l’accusa di atti persecutori aggravati. Vittima la ex convivente.  L’arresto dell’uomo trae origine da un fatto di sangue avvenuto a Catania quando lo scorso 2 marzo, il 45enne è stato raggiunto da più colpi di arma da fuoco all’addome e agli arti inferiori sparati da padre e figlio, rispettivamente di 50 e 25 anni e arrestati lo scorso 5 marzo per tentato omicidio, aggravato dalla premeditazione nonché di detenzione e porto in luogo pubblico di un’arma da fuoco ed ancora di detenzione illegale e ricettazione di un’arma clandestina.

I due uomini, rispettivamente ex compagno e figlio della donna “vittima” degli atti persecutori del 45enne, sarebbero coinvolti nella sparatoria avvenuta in via Sabato Martelli Castaldi, in cui R.P. è rimasto ferito centrato da quattro colpi di pistola. Il ferimento sarebbe da ricondurre a screzi di natura personale intercorsi tra i due fermati e il 45enne che avrebbe tenuto comportamenti inopportuni con l’ex compagna del 50enne e madre del 25enne, a cui il ferito era stato legato sentimentalmente.

Lo scorso 10 marzo personale della specializzata III Sezione Investigativa “Reati contro la Persona, in pregiudizio di minori e reati sessuali” aveva ricevuto la denuncia-querela sporta dalla donna contro R.P., nella quale la vittima ha descritto dettagliatamente gli atti persecutori messi in atto dall’uomo, dopo la sua decisione di interrompere definitivamente la relazione.

In particolare, dal racconto della denunciante, è emerso che “tali condotte avevano caratterizzato l’intero periodo della loro convivenza e financo i periodi di detenzione dell’uomo nel corso dei quali il predetto aveva proseguito a minacciarla di morte” si legge in una nota della procura. I comportamenti erano poi proseguiti, anche dopo la scarcerazione avvenuta nel mese di gennaio 2025, traducendosi in continue chiamate a qualsiasi ora del giorno e della notte, insulti, appostamenti sotto l’abitazione e divieti imposti alla donna di non uscire da sola neppure per recarsi dal parrucchiere.

In ultimo, dopo il suo ferimento, R.P., mentre era ancora ricoverato in ospedale, aveva iniziato a contattarla ossessivamente, mandando messaggi vocali anche al figlio minore, minacciandola più volte di morte. L’uomo, rintracciato presso l’abitazione di via Capo Passero nel quartiere “San Giovanni Galermo”, dopo gli atti di rito, è stato condotto presso il carcere di piazza Lanza,

 

Cronaca

Catania, salvata cavalla destinata, forse, alle corse clandestine

L’equino era stato confinato in uno spazio aperto, delimitato da un recinto fatto di filo spinato, senza cibo e acqua e presentava la punta delle orecchie mozzata

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Una cavalla di soli 2 anni era stata lasciata all’interno di un recinto, senza acqua né cibo, ma è stata salvata dalla Polizia di Stato, che l’ha sequestrata ed affidata ad un’azienda del ragusano che se ne prenderà cura in attesa di rintracciare il legittimo proprietario.

I poliziotti della Squadra a Cavallo della Questura di Catania, durante uno dei mirati servizi di prevenzione e repressione delle corse e della macellazione clandestina, hanno proceduto ad un controllo in viale Biagio Pecorino, dove era stata segnalata la presenza di un cavallo tenuto in condizioni di abbandono.

Gli agenti hanno potuto constatare, una volta giunti sul posto della segnalazione, che la cavalla era stata confinata in uno spazio aperto, delimitato da un recinto fatto di filo spinato, senza cibo e acqua e presentava la punta delle orecchie mozzata.

I poliziotti sono riusciti ad accertare che la cavalla era stata portata e rinchiusa in quel luogo circa sette giorni prima e che della stessa si prendevano cura alcuni ragazzini che ogni tanto passavano da lì lasciandole del cibo.

Unitamente alla Polizia di Stato era presente un medico del Dipartimento di Prevenzione – Servizio Veterinari dell’ASP di Catania, che, ha verificato la presenza del chip identificativo ma, date le precarie condizioni in cui l’animale era tenuto, ha ritenuto di dover procedere al suo sequestro, affidandolo ad un’azienda specializzata, in attesa di rintracciare ed identificare il suo proprietario.

 

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Cronaca

Nicolosi, Droga e soldi nel vano dello scooter, arrestati due pusher

Blitz dei Carabinieri in piazza Sant’Antonio, il nervosismo tradisce i due spacciatori

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Erano le 18 di ieri quando i Carabinieri della Stazione di Nicolosi, impegnati nei consueti servizi di controllo del territorio, hanno arrestato in flagranza di reato due giovani, di 18 e 34 anni, entrambi con precedenti, per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

I militari, in pattugliamento in Piazza Sant’Antonio, al confine con Mascalucia, hanno notato un motorino con due persone a bordo che, alla vista della pattuglia, hanno mostrato evidenti segni di nervosismo. Un comportamento sospetto che ha spinto i Carabinieri a procedere a un controllo.

Durante la perquisizione, i sospetti hanno trovato conferma. Addosso al 18enne è stata rinvenuta una dose di cocaina, mentre il 34enne nascondeva 590 euro in contanti, di cui non ha saputo spiegare la provenienza. L’ispezione del motociclo ha poi portato alla scoperta di altre sette dosi di cocaina occultate nel vano sottosella.Ulteriori elementi sono emersi dal cellulare del più grande dei due, che continuava a ricevere chiamate e messaggi chiaramente riconducibili alla vendita di droga, con codici per indicare quantità e prezzi: “3 gr. 20 euro – 5 gr. 30 euro – 10 gr. 50 euro”.

Alla luce dei riscontri raccolti – il confezionamento in dosi, il denaro contante e le conversazioni telefoniche – i due sono stati arrestati e posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato l’arresto disponendo per entrambi la misura cautelare degli arresti domiciliari. La droga e il denaro, ritenuto provento dell’attività illecita, sono stati sequestrati.

Proseguono le indagini per ricostruire l’intera rete di spaccio attiva tra Nicolosi e i comuni limitrofi.

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