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Cronaca

Catania, arrestato 65enne per maltrattamenti e atti persecutori, vittima la ex moglie

L’uomo sarebbe stato autore di “reiterati atti di aggressione, contraddistinti da schiaffi, manate, continue minacce anche di morte, indirizzate pure all’intero nucleo familiare dell’ex moglie, condotte denigratorie ed umilianti” scrivono dalla Procura 

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A Catania la Polizia di stato ha arrestato un uomo di 66 anni con l’accusa di maltrattamenti aggravati dall’avere commesso il fatto in presenza e in danno dei minori, nonché di atti persecutori aggravati dall’avere commesso il fatto nei confronti di persona con cui era legata da relazione affettiva e con mezzi telematici, inviando messaggi minatori via WhatsApp.

Le indagini hanno portato alla luce una serie continua di atti di umiliazione e maltrattamenti nei “confronti del soggetto passivo, sottoposto a sofferenze fisiche e morali, mediante reiterati atti di aggressione, contraddistinti da schiaffi, manate, continue minacce anche di morte, indirizzate pure all’intero nucleo familiare dell’ex moglie, condotte denigratorie ed umilianti, facenti riferimento alla sua nazionalità” scrivono dalla Procura.

L’indagato, solito appellare l’ex moglie con epiteti offensivi, volti a sminuirla, ha messo in atto possessivi di controllo continuo e intimidatori tali da sottoporre la ex a “penose condizioni di vita a causa dell’abituale e sistematica sopraffazione e del clima di prevaricazione in cui era costretta a vivere, talvolta in presenza dei figli minori della coppia (di cui oltretutto uno affetto da deficit cognitivo) e della figlia della persona offesa nata da una precedente relazione”.

Gli inquirenti hanno accertato che dopo la separazione legale tra i due, l’arrestato ha iniziato a monitorare i movimenti della donna e le frequentazioni della sua casa, proferendo minacce gravi (pure nei confronti della sua cerchia di persone a lei vicine, anche con armi) e vantando l’appartenenza al clan mafioso catanese ‘Pillera – Puntina’ (di cui ha fatto in effetti parte in passato), ponendo in essere molestie e comportamenti aggressivi tali da cagionarle un perdurante stato di ansia tale da indurla a lasciare momentaneamente Catania, facendo rientro nel paese d’origine.

L’uomo è stato rinchiuso nel carcere di Catania Piazza Lanza.

 

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