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Cronaca

Catania, bambina ucraina di 8 anni si smarrisce in spiaggia, ritrovata dalla polizia

Solo dopo quasi due ore di ricerche è stata individuata la madre e la piccola è stata accompagnata allo stabilimento balneare dove l’attendeva

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È la storia a lieto fine di una bambina ucraina che in vacanza con la famiglia si è smarrita, ma è stata ritrovata, dopo quasi due ore di ricerche, dalla Polizia di Stato che la riaffida alla madre.

Gli agenti delle volanti e delle moto d’acqua sono stati protagonisti di un intervento presso un lido della Playa poiché, alcuni bagnanti, hanno segnalato la presenza di una bambina straniera in lacrime.

Arrivati sul posto, la piccola è stata affidata alle cure di una poliziotta che, nonostante le barriere linguistiche, ha cercato di calmarla, parlandole e mostrandole anche le dotazioni di bordo della volante, mentre, gli altri poliziotti hanno iniziato le attività di ricerca dei familiari. In particolare, alla piccola è stato chiesto di scrivere il proprio nome e quello dei genitori, ma lo ha fatto utilizzando l’alfabeto cirillico, pertanto, è stato necessario contattare un interprete russa che ha subito compreso che la bimba, di 8 anni, si trovava qui in vacanza con la madre e la sorella.

L’interprete è riuscita a ricavare proprio i dati della madre, pertanto, alcune pattuglie hanno raggiunto gli stabilimenti balneari vicini cercando di recuperare altre notizie e informando i responsabili dell’accaduto, chiedendo di contattare la Polizia in caso di novità.  È stato informato anche l’hotel in cui soggiornavano, in quanto la bambina ne ricordava il nome.  I poliziotti in moto d’acqua hanno effettuato una capillare perlustrazione del litorale, chiedendo informazioni ai bagnini presenti in spiaggia per scongiurare che fosse accaduto qualche incidente in acqua.  Solo dopo quasi due ore di ricerche è stata individuata la madre, dunque, la piccola è stata subito accompagnata allo stabilimento balneare dove l’attendeva e in tal modo l’ha potuta riabbracciare.

In estate sono numerosi gli interventi effettuati dalla Polizia di Stato per la segnalazione di bambini smarriti lungo la fascia costiera. Spesso i piccoli si mettono a giocare in acqua e perdono il senso dell’orientamento allontanandosi dai familiari, o magari, vengono lentamente spinti dalla corrente marina. È fondamentale non perdere mai di vista i più piccoli ed in caso si allontanamento segnalare subito al numero unico di emergenza 112.

Cronaca

Catania, operazione “Turismo Sicuro”, controlli in 38 strutture ricettive

Sono stati denunciati 11 gestori e 24 multati per un importo complessivo di 42 mila euro

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. Una vasta operazione di controllo è stata condotta dalla Polizia di Stato in 38 strutture ricettive della provincia di Catania per verificare il rispetto delle prescrizioni delle licenze, gli adempimenti di legge e l’osservanza delle autorizzazioni amministrative, a tutela degli ospiti e del personale dipendente.

L’attività, denominata “Turismo sicuro”, è stata pianificata e condotta dai poliziotti della squadra amministrativa della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Catania.

I poliziotti hanno passato in rassegna diverse strutture alberghiere del catanese, rilevando numerose gravi irregolarità al punto da elevare, complessivamente, sanzioni per 42 mila euro.

Sono stati denunciati 11 titolari per mancanza del Certificato Prevenzione Incendi, il documento che attesta il rispetto delle indicazioni fornite dalla normativa di prevenzione incendi e la sussistenza dei requisiti di sicurezza antincendio nei locali, depositi, impianti ed industrie pericolose, individuati in relazione alla detenzione e all’impiego di prodotti infiammabili che, in caso di incendio, comportano gravi pericoli per l’incolumità delle persone.

Grazie alla proficua collaborazione con il personale del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco è stato possibile verificare l’elenco di tutte le strutture ricettive del territorio catanese in possesso della certificazione, individuando, attraverso una serrata attività d’indagine, gli alberghi non in regola.

In un altro caso, il gestore di un hotel, ubicato a Nicolosi, è stato denunciato per non aver comunicato le generalità degli alloggiati alla Questura, come previsto dalla normativa. In particolare, il titolare aveva fornito i nominativi di un solo componente di un gruppo di sette ciclisti, determinando un’evasione del fisco e un inadempimento delle prescrizioni previste per ragioni di sicurezza.

Inoltre, 24 albergatori sono stati multati per il mancato rispetto della normativa di settore; in particolare, 20 sanzioni sono state elevate nei confronti di altrettante strutture per l’aumento dei posti letti rispetto a quelli previsti nella SCIA, 2 per la mancanza della SCIA, una per l’omessa comunicazione del cambio di amministratore e una per la mancata esposizione del Codice Identificativo Nazionale.

 

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Cronaca

Catania, 26enne chiede alla Regione rimborso del 50% del prezzo dei voli mai effettuati

Richiesta di un rimborso pari a quasi 180 mila euro, riuscendo ad ottenerne più di 86 mila euro prima che la stessa Regione bloccasse il tutto, presentando una denuncia alle forze dell’ordine

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I finanzieri del Comando provinciale di Catania hanno provveduto al sequestro del saldo dei conti correnti e del conto titoli riconducibile ad un giovane di 26 anni indagato sia per truffa aggravata per aver conseguito erogazioni pubbliche sia per autoriciclaggio per aver prodotto documentazione falsamente attestante viaggi aerei sul territorio nazionale al fine di ottenere il rimborso di quota parte del prezzo dei biglietti spettante ai residenti nella regione Sicilia.

Lo studente ventiseienne, avrebbe avanzato, attraverso la piattaforma online SICILIAPEI – Bando Caro Voli, richieste di rimborso di biglietti aerei per un ammontare complessivo pari a quasi 180 mila euro, riuscendo ad ottenerne più di 86 mila euro prima che la stessa Regione, bloccasse le ulteriori elargizioni in attesa di verifiche più approfondite presentando, al contempo, una denuncia all’Autorità Giudiziaria. Le indagini hanno permesso dì acquisire elementi che dimostrerebbero come il giovane abbia messo in atto azioni tali a trarre in errore la Pubblica Amministrazione, contando sul fatto che i mandati di pagamento sono collettivi e che le autorizzazioni ai rimborsi riguardano un novero di soggetti tale da non far emergere subito cifre singolarmente “fuori scala”.

L’indagato avrebbe prodotto, attraverso software di grafica e scrittura, carte di imbarco finemente contraffatte riproducenti non solo ogni dettaglio dei documenti originali ma anche il QR Code che ne identifica univocamente le caratteristiche. I finanzieri hanno dovuto vagliare ogni singola istanza al fine di verificare l’attendibilità dei singoli documenti presentati per evidenziarne tutte le discrasie con gli originali, accertando come, per il solo mese di ottobre 2024, lo studente avrebbe richiesto ed ottenuto il rimborso di nr. 892 pratiche per voli eseguiti in quel mese, ricevendo contributi per 66.900 euro in relazione ad istanze relative a viaggi aerei nazionali eseguiti, almeno cartolarmente, nello stesso giorno e su più tratte contemporaneamente o comunque in un lasso temporale incompatibile con la presenza del giovane su due diversi aerei. Inoltre, le carte di imbarco si sono rivelate inesatte per diversi particolari relativi alla veste grafica e all’impaginazione.

Alla fine dell’attività di verifica, solo tre carte di imbarco e relativi rimborsi, si sono dimostrati legittimamente richiesti. Le indagini hanno permesso di ricostruire le movimentazioni finanziarie attraverso cui l’indagato avrebbe incassato il denaro e successivamente come lo avrebbe reinvestito in titoli di Stato e in fondi assicurativi poi smobilizzati allo scopo di incamerare ulteriori profitti.

La Procura ha emesso o un decreto di sequestro del saldo dei conti correnti e del conto titoli riconducibile all’indagato fino alla concorrenza dell’illecito profitto, quantificato in € 86.340,96.

“Ringrazio la Guardia di finanza e la Procura di Catania per l’indagine sulla tentata truffa ai danni della Regione Siciliana relativa ai rimborsi sul caro-voli. La segnalazione era partita dagli uffici dell’assessorato delle Infrastrutture e della mobilità che avevano riscontrato alcune anomalie in seguito ai controlli di routine e alla costante attività di monitoraggio delle istanze di rimborso. Ho seguito la vicenda fin dall’inizio ed esprimo soddisfazione anche per il sequestro delle somme al centro delle indagini che potranno, in caso di condanna, essere recuperate dall’erario regionale.

La misura contro il caro-voli si sta rivelando efficace, anche sul piano dei controlli, e sta aiutando tanti viaggiatori siciliani, a conferma della corretta strategia del governo Schifani”. Lo dice l’assessore regionale alle Infrastrutture e alla mobilità, Alessandro Aricò, in merito alla denuncia nei confronti di uno studente ventiseienne, indagato per truffa aggravata e autoriciclaggio, che avrebbe percepito indebitamente i rimborsi previsti dalla Regione per i biglietti aerei.

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