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Cronaca

Catania, commissione antimafia, presidente Colosimo: “In città mafia a due livelli”

Sulla questioni carceri c’è l’intervento del procuratore Francesco Curcio: “Alla Commissione abbiamo segnalato la necessità di prendere provvedimenti, impedire che i detenuti dispongono dei telefoni per parlare con l’esterno”

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Una delegazione della Commissione parlamentare antimafia, guidata dalla presidente Chiara Colosimo, è stata oggi a Catania per una giornata di incontri istituzionali dedicata al contrasto della criminalità organizzata nel territorio etneo.

La commissione ha incontrato il sindaco di Catania Enrico Trantino, il prefetto Pietro Signoriello, il questore Giuseppe Bellassai, il comandante provinciale dei Carabinieri generale Salvatore Altavilla, il comandante provinciale della Guardia di Finanza generale Marco Filipponi e il capo centro DIA Felice Puzzo. Audizione anche del procuratore  Francesco Curcio, momento centrale della missione per fare il punto sulle indagini e le strategie giudiziarie in corso sul territorio.

“A Catania  siamo di fronte ad una criminalità organizzata a due livelli, uno più alto, che si occupa di grandi appalti e che agisce più silenzio, quello più noto dei clan Santapaola e Mazzei”. A parlare è la presidente della Commissione Chiara Colosimo(presenti Giuseppe Castiglione, Dafne Musolino, Salvo Sallemi, Anthony Barbagallo, Anastasio Carrà, Luigi Nave e Francesco Gallo) la quale ha evidenziato che c’è un secondo livello formato da clan che gestiscono le piazze di spaccio  come bancomat per la mafia, ma sarebbe anche una attrazione per i giovani e per le fasce deboli della popolazione. La commissione parlamentare antimafia ha sottolineato l’importanza del  protocollo Liberi di Scegliere, un progetto destinato a minori e a giovani cresciuti in un ambiente malavitoso per offrire un sostegno educativo, psicologico e logistico.

Un progetto nato da un’idea del magistrato Roberto Di Bella e promosso da istituzioni e associazioni: il protocollo è stato sviluppato in Calabria e poi esteso a livello nazionale.

“In città si sono contati nell’ultimo mese 146 tra bossoli e cartucce”  ha aggiunto la Colosimo. La Commissione guarda anche alla provincia. Sono state affidate delle specifiche deleghe ai parlamenti Anastasio Carrà e ad Anthony Barbagallo.

E sulla questione carceri c’è l’intervento del procuratore Francesco Curcio: “Alla Commissione nazionale antimafia abbiamo segnalato la necessità di prendere provvedimenti e di attivarsi per impedire che i detenuti dispongono dei telefoni per parlare con l’esterno- ha detto Curcio- Forse sarebbe opportuno che i cittadini capissero che non è più garantito che chi sta in carcere è neutralizzato almeno dal punto di vista delle attività criminali. In  40 anni di magistratura ho scoperto solo negli ultimi anni che i detenuti dispongono di telefoni per parlare con l’esterno. Ben vengano le attività di recupero, ma bisogna pensare a sistemi di controllo più incisivi che impediscano questa vergogna. Perché per me questa è una vergogna. Vediamo anni di indagini che spesso vanno in fumo”.

 

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