Pesce, carne, riso, pasta e altri alimenti scaduti da oltre un anno sono stati trovati e sequestrati dalla task-force coordinata dalla Polizia di Stato in un ristorante del centro di Catania. La task-force ha permesso di togliere dal commercio circa 350 chili di prodotti scaduti o non adatti al consumo umano, destinati a finire sulla tavola di ignari consumatori.
Una significativa fase delle verifiche si è concentrata nei diversi locali di ristorazione di piazza Mazzini.
In particolare, in un ristorante gestito da un catanese, che peraltro in precedenza era stato già denunciato per furto di energia elettrica in quanto si era allacciato abusivamente in un altro ristorante della zona di via Sant’Euplio, i medici veterinari dell’ASP e il personale del Corpo Forestale hanno riscontrato l’omessa indicazione degli allergeni sul menù, per cui è scattata una sanzione di 10.000 euro.
Inoltre, sono stati sequestrati 70 chili di prodotti ortofrutticoli, 50 chili di salumi e formaggi e 60 chili di preparati alimentari di origine animale e vegetale, 250 panetti per impasto della pizza, tutti senza il requisito della tracciabilità, necessario per determinare l’esatta provenienza dei prodotti. E’ stata comminata una sanzione di 1.500 euro.
Il titolare del ristorante è stato denunciato per frode in commercio per l’ingente quantità di prodotti, circa 170 chili, risultati scaduti, anche da più di un anno, o, in altri casi, in cattivo stato di conservazione e non idonei al consumo umano. Ciò ha determinato il contestuale sequestro penale. Tra i prodotti scaduti, è stato trovato anche del salmone, da mesi utilizzato per la preparazione delle pietanze da servire per il pranzo.
Il settore “Igiene pubblica” dell’Asp ha sospeso l’attività imprenditoriale di preparazione dei cibi gluten-free in quanto è emerso che non veniva garantita la non contaminazione con il glutine. Una sanzione di 1.000 euro è scattata, invece, per mancanza di ordine, pulizia e precarie condizioni igienico-sanitarie.
Gli accertamenti della task-force coordinata dalla Polizia di Stato puntano anche a verificare l’osservanza delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, nonché la regolarità delle posizioni contrattuali del personale dipendente, per scongiurare casi di lavoro irregolare.
In questo caso, l’Ispettorato Territoriale del Lavoro ha accertato la presenza di un lavoratore in nero che ha determinato l’applicazione di una sanzione di 1.950 euro e la sospensione dell’attività imprenditoriale, con una maxi sanzione di 2.500 euro, se il lavoratore non verrà regolarizzato entro il termine prescritto.
Gli ispettori hanno sentito i lavoratori che hanno dichiarato di lavorare per 2 ore al giorno, per un totale di 10 ore settimanali, versione che verrà sottoposta ad ulteriori approfondimenti.
Il Servizio di Prevenzione e Sicurezza sui Luoghi di Lavoro (Spresal) ha deferito il titolare per alcune violazioni alla normativa vigente, quali l’assenza dei presidi medici di primo soccorso e l’impianto elettrico non manutenuto, con l’elevazione di una sanzione di circa 4.000 euro.
Durante le verifiche, la sezione “annona” della Polizia Locale ha riscontrato diverse irregolarità per l’irregolare occupazione del suolo pubblico, per la mancanza dei precursori chimici per il controllo del tasso alcolemico, per l’installazione di una tenda non autorizzata, per la mancanza di indicazioni dei prezzi di alcuni prodotti nei menù, per la pubblicità non autorizzata, con sanzioni per un importo di 1.231 euro. Inoltre, gli agenti hanno riscontrato due gravi violazioni legate a modifiche strutturali non segnalate e il cambio di destinazione d’uso di un locale posto al primo piano; il titolare è stato sanzionato per 5.000 euro. Un’ulteriore sanzione di 5.000 euro è stata applicata per l’omesso abbattimento delle barriere architettoniche.
Sempre in piazza Mazzini, la Polizia Locale ha sanzionato gli altri ristoratori, prevalentemente per l’ampliamento del suolo pubblico e perché sprovvisti di relazione fonometrica per l’impatto acustico. Alcuni ristoranti erano sprovvisti di autorizzazione per la somministrazione di alcolici, per cui sono state elevate sanzioni per oltre 22.000 euro.
I poliziotti della squadra volanti hanno poi esteso gli accertamenti in via Plebiscito dove è stato scoperto un meccanico che svolgeva l’attività senza alcuna autorizzazione ed sprovvisto, peraltro, di registro carico e scarico degli oli esausti. Dai controlli è emerso che il meccanico abusivo non è iscritto all’Albo, per cui sono state comminate sanzioni per un totale complessivo di 9.000 euro.