Controlli della task force coordinata dalla Polizia di Stato nella zona della fiera a Catania. Gli accertamenti hanno permesso di rilevare gravi irregolarità e violazioni di legge che hanno portato alla contestazione di sanzioni per un importo totale di 41.000 euro.
Riflettori puntati nei locali di una macelleria di via Giordano Bruno dove, oltre le carenze igienico sanitarie e il mancato rispetto delle procedure previste nel manuale Haccp, è stato appurato che alcuni macchinari non rispettavano i requisiti di sicurezza e che oltre 130 chili di merce – destinata alla lavorazione – era priva nell’etichettatura di informazioni in lingua italiana e, quindi, di dubbia provenienza.
Quindi 95 chili in totale i prodotti che sono stati sequestrati con una multa salata scattata per il titolare pari a 8.156 euro.
Ma non è tutto, nel corso delle verifiche all’interno della macelleria gli agenti hanno notato in un portone poco distante uno strano via vai di persone, per cui hanno ritenuto opportuno avvicinarsi per accertare cosa stesse accadendo, e hanno appurato che un uomo mentre stava svolgendo, abusivamente, l’attività di barbiere. anche per il barbiere abusivo sono scattate le sanzioni pari a 4.360 euro e il sequestro de gli strumenti utilizzati (compresi alcuni cosmetici e prodotti destinati alla cura della persona).
Da via Bruno a via San Gaetano alla Grotta dove un ristorante indiano è stato controllato in lungo e in largo ed è scattata la chiusura per tutelare la salute dei consumatori, alla luce delle gravissime irregolarità accertate nella gestione e nella conservazione degli alimenti e nella pulizia e manutenzione dei locali e degli impianti.
Rinvenuta carne in buste di plastica anonime, alcune lasciate a temperatura ambiente e altre in fase di decongelamento. Ciò ha portato al sequestro penale di 53 chili di carni rosse e bianche e 16 chili di preparati alimentari privi di tracciabilità. Il titolare è stato denunciato all’autorità giudiziaria per frode in commercio e sanzionato per 8.098 euro.
Durante il controllo nel ristorante indiano, i poliziotti si sono accorti che, dietro ad una tenda presente nella sala deputata alla somministrazione di alimenti al pubblico, erano state accatastate diverse bombole di gas, alcune collegate all’impianto della cucina. Per scongiurare un pericolo per l’incolumità è stato chiesto l’intervento dei vigili del fuoco che hanno denunciato il titolare in quanto deteneva 5 bombole di 25 chili ciascuna in locali non idonei, trasformando il locale di ristorazione in una vera e propria rivendita di bombole per la quale è obbligatorio avere la scia antincendio.