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Cronaca

Catania, Daspo urbano per un parcheggiatore, accusato di estorsione

L’uomo si sarebbe fatto pagare la sosta nelle strisce blu da una coppia(la donna è incinta), non contento della somma che gli sarebbe stata consegnata le avrebbe danneggiato l’autovettura

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A Catania il Questore Giuseppe Bellassai ha disposto il Daspo urbano nei confronti di un parcheggiatore che, in precedenza, avrebbe danneggiato il veicolo di una coppia in via Dusmet  la quale  ha deciso di contattare la sala operativa della Questura richiedendo l’intervento della Polizia di Stato.  Giunti tempestivamente sul posto, i poliziotti della Squadra Volante sono riusciti a rintracciare e bloccare l’uomo, un 62enne catanese, che stava tentando di allontanarsi verso via Colombo. 

I richiedenti hanno riferito ai poliziotti che il parcheggiatore, poco prima, gli aveva detto di parcheggiare il veicolo sugli stalli contrassegnati dalle strisce blu, intimando di non pagare la sosta AMTS e di consegnargli i soldi.  Al loro rifiuto, il parcheggiatore avrebbe impedito alla donna, in evidente stato di gravidanza, di scendere dall’auto; mentre il marito, vista la resistenza dell’uomo, ha  consegnato al parcheggiatore una moneta per farlo allontanare. A nulla però è bastato in quanto quest’ultimo avrebbe  iniziato a lamentarsi per l’esiguità della somma ricevuta.  La coppia, dopo essersi allontanata, al ritorno ha trovato la sgradita sorpresa del danneggiamento del parabrezza dell’auto. È stato a quel punto che hanno richiesto l’intervento della Polizia di Stato per denunciare quanto accaduto. 

Al termine delle attività di rito, il 62enne,  che annovera svariate sanzioni per la violazione del Codice della Strada in merito alla disciplina dell’esercizio senza autorizzazione dell’attività di parcheggiatore o guardiamacchine, è stato denunciato in stato di libertà per il reato di estorsione.  In relazione a quanto accaduto, gli agenti della Divisione Polizia Anticrimine, hanno successivamente notificato al parcheggiatore il D.AC.UR. (Divieto di accesso alle aree urbane, meglio noto come DASPO Urbano) emesso dal Questore di Catania che impedirà al 62enne di accedere o stazionare nella zona di via Dusmet, Piazza Borsellino e vie limitrofe per il periodo di un anno.

Cronaca

Catania, “REstate in allerta” il servizio sos telefonico in aiuto dei lavoratori nei cantieri

A promuoverlo il sindacato , la Fillea Cgil, per segnalare violazioni della legge contro il lavoro durante le giornate troppo calde

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Se lavorando in un cantiere edile la resistenza del proprio fisico viene messa a repentaglio a causa delle temperature estive troppo elevate, il lavoratore edile può segnalare il caso telefonando allo 095 310815.
Si tratta della linea “REstate in allerta”, il nuovo servizio di sos telefonico che dal 29 luglio al 31 agosto viene reso disponibile dalla Fillea Cgil di Catania. E non a caso. La telefonata servirà a segnalare eventuali violazioni della recentissima ordinanza della Presidenza della Regione e della Legge 101/2024 di conversione del Decreto 63/2024, in caso di attività lavorative da svolgersi all’aperto in condizioni climatiche avverse, come appunto il caldo eccessivo.
Il servizio è stato presentato stamattina dal segretario generale della Fillea Cgil di Catania, Vincenzo Cubito, dal segretario generale della Fillea Cgil Sicilia, Giovanni Pistorio e dal segretario generale della Cgil Catania, Carmelo De Caudo, nei pressi del cantiere comunale per la realizzazione della pista ciclabile sopraelevata, aperto di fronte al numero civico 126 di via Cristoforo Colombo. Un cantiere i cui lavori sono fermi e la cui consegna sarà effettuata ben oltre la data prevista dal contratto.
Sottolineano infatti i tre segretari:
“Questo significa che non sarebbero di certo le giornate di stop lavorativo dovuto al gran caldo a rallentare i lavori dei cantieri pubblici. Se ritardi ci sono, e nei cantieri di casa nostra ce ne sono sempre troppi, sono dovute sempre ad altre ragioni che nulla hanno a che vedere con la salvaguardia della salute dei lavoratori”.
Una volta ricevuta la chiamata, che può essere fatta solo dai lavoratori identificabili e non da semplici passanti, il sindacato si recherà in cantiere o contatterà il primo luogo la ditta, senza segnalare il nome della persona che ha indicato il mancato rispetto dell’ordinanza, e nel caso non sia possibile farlo, si rivolgerà direttamente alle autorità.
“REstate in allerta è un servizio che stiamo garantendo donando il nostro tempo a disposizione dal lunedì al sabato in pieno agosto- continuano i tre segretari di Fillea e Cgil- cioè quando tutta la città e i cantieri sono esclusi dagli sguardi quotidiani e, probabilmente, quando anche i già pochi controlli degli ispettori diminuiranno considerevolmente a causa del personale in ferie; sebbene qualsiasi organo di pubblica sicurezza è tenuto ad intervenire proprio grazie all’ordinanza.
Noi facciamo la nostra parte per la tutela della salute e della sicurezza nel lavoro e la facciamo anche così: organizzando un presidio telefonico sempre attivo. Nelle scorse settimane avevamo chiesto un’attenzione speciale al sindaco chiedendo un’ordinanza comunale che alla fine non è arrivata. Ma la Regione ci ha dimostrato di essere dalla nostra parte quando ne ha emessa una ad hoc. A dimostrazione che la legge nazionale di certo esiste, ma che è necessario declinarla a livello locale per poterla applicare nel migliore dei modi possibili”.
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Cronaca

Catania, autopsia non fa chiarezza sulla morte della 38enne trovata impiccata

Saranno necessari altri esami supplementari e complementari ossia istologici e tossicologici

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foto "Repertorio"

Si è svolta questa mattina, al Policlinico di Catania, l’autopsia  sulla salma della 38enne trovata  impiccata, nei giorni scorsi, nel bagno dell’appartamento di villeggiatura sito a Fondachello, frazione marinara di Mascali, che la donna aveva preso in affitto assieme al compagno. Autopsia che non ha risolto tutti i dubbi : saranno necessari altri esami supplementari e complementari. In pratica saranno eseguiti esami istologici e tossicologici.

Ad effettuare l’autopsia il medico legale Cristoforo Pomara;  presente, come perito di parte, il dottore Raffaele Benanti, nominato dall’avvocato Francesco Marchese, legale del compagno della donna, che non è indagato, ma parte offesa nell’inchiesta. Intanto la Procura ha firmato il nulla osta per il rilascio della salma che è stata restituita ai familiari. La donna, da quanto verificato dai carabinieri della compagnia di Giarre che stanno indagando sul fatto, avrebbe avuto una lite con l’uomo, testimoniato dai diversi lividi presenti sulle braccia di entrambi e che poi avrebbe lasciato l’abitazione.Il corpo è stato trovato da uno dei figli della coppia.

La casa è stata trovata in ordine, e non è stato rinvenuto alcun messaggio da parte della donna. La coppia ha due figli Il compagno è stato sentito, come testimone, nella caserma dell’Arma da militari e dal sostituto procuratore di Catania di turno.  Al momento non è esclusa alcuna ipotesi sulle cause del decesso, compresa quella del suicidio

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