Anche per l’edizione 2024 della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti l’associazione “Mamme in Comune” è ancora in prima linea. Per l’edizione odierna il focus tematico riguarda lo spreco alimentare “Buon gusto senza spreco”. L’obiettivo che si propone l’associazione, capitanata da Nerina Palazzolo, è quello di sensibilizzare la comunità ad avere più attenzione ai temi ambientali e condividere le buone pratiche per ridurre lo spreco alimentare. Il progetto si sviluppa in tre fasi. Verrà realizzata una caccia al tesoro con la quale, attraverso il ritrovamento degli indizi per ridurre lo spreco alimentare, verranno affrontati 4 temi principali: acquisto a km 0, educazione alimentare, ricetta salva spreco con riutilizzo degli avanzi, spesa consapevole ossia comprare solo ciò che serve realmente.
“Al termine della caccia, si realizzerà un momento di condivisione in cui ognuno racconta le proprie esperienze, ciò che ha imparato e le nuove pratiche che intende adottare- dicono “Mamme in comune” – Questa parte finale aiuterà a consolidare le conoscenze acquisite durante l’attività e a promuovere un cambiamento reale nel comportamento riguardo al cibo e alla spesa. Durante questo momento verrà offerto ai partecipanti una merenda con la frutta di stagione. Inoltre si procederà ad un seminario pratico di compostaggio: mediante il conferimento degli scarti della merenda nella compostiera di comunità realizzata con materiale di recupero”.
Anche per l’edizione 2024 che si svolge presso l’ex Macello di via Fonte Maimonide, protagonisti sono i ragazzi delle scuole di Paternò e Ragalna. Quattro gli istituti scolastici coinvolti: in pratica sono circa 600 le persone fra alunni, insegnanti e genitori, oltre ai volontari delle associazioni e delle reti di associazioni, che hanno aderito al progetto “Caccia Allo Spreco”.
“Ogni anno, gli stati europei producono oltre 58 milioni di tonnellate di rifiuti organici, che corrispondono a 131 kg per abitante- dicono le componenti dell’associazione “Mamme in comune” – A livello globale, un terzo di tutto il cibo destinato al consumo umano viene sprecato. La maggior parte dei rifiuti alimentari viene generata nelle mura domestiche (più della metà del cibo prodotto), ma anche nei servizi di ristorazione (ristoranti, catering) e nella vendita al dettaglio (negozi e supermercati).
Dietro questa quantità di spreco alimentare si nasconde sia un impatto economico che ambientale. I rifiuti alimentari creano notevoli conseguenze in termini di emissioni di gas serra, legate per esempio all’uso di terreni agricoli, risorse d’acqua dolce e fertilizzanti per la produzione alimentare”.