Si è tenuta lunedì 20 gennaio, presso la Prefettura di Catania, una riunione presieduta dal Prefetto Maria Carmela Librizzi, volta ad affrontare la crescente emergenza legata alle persone senza fissa dimora nella provincia etnea. All’incontro hanno partecipato i rappresentanti delle istituzioni locali, la Curia di Catania e di Acireale, le Associazioni del Terzo Settore, il Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria, il Direttore della Caritas e la Croce Rossa Italiana. L’obiettivo comune è stato quello di monitorare l’attuale situazione e definire azioni di intervento mirate al fine di garantire inclusione sociale e sostegno.
Il monitoraggio aggiornato ha evidenziato un aumento significativo delle persone senza fissa dimora, da circa 100 a oltre 200, includendo nuclei familiari sfollati e padri separati in difficoltà. Al momento, i posti letto disponibili (circa 100) sono insufficienti a soddisfare le crescenti necessità. Durante l’incontro, il Prefetto ha sottolineato l’urgenza di effettuare una nuova ricognizione degli immobili presenti nel territorio provinciale, compresi quelli confiscati alla criminalità organizzata e quelli messi a disposizione dalla Curia, per individuare spazi da destinare a dormitori o alloggi temporanei. Tra le soluzioni emergenziali proposte, l’apertura della Metropolitana e della Stazione ferroviaria di Catania in caso di condizioni climatiche avverse.
Il Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) ha avanzato l’idea di istituire un servizio mobile di assistenza sanitaria con un pulmino dedicato, per offrire supporto medico, e di individuare percorsi personalizzati di reinserimento sociale. Parallelamente, sono previsti bandi per la creazione di ambulatori dedicati alla povertà, gestiti da personale medico e pensati per chi ha difficoltà ad accedere al sistema sanitario.
Le associazioni del Terzo Settore e la Croce Rossa Italiana hanno evidenziato la necessità di spazi alloggiativi centrali, per favorire un reinserimento sociale efficace, e di implementare percorsi lavorativi per le persone senza fissa dimora. Un esempio concreto è rappresentato dall’associazione “Mai più soli” della diocesi di Acireale, che attraverso l’impiego lavorativo e la concessione di immobili cerca di rendere economicamente autonomi i soggetti più fragili.
Contestualmente, l’Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Catania ha manifestato la disponibilità a censire gli immobili comunali per creare nuovi spazi alloggiativi, con un’attenzione particolare ai servizi dedicati a persone con dipendenze o problemi psichiatrici. Intanto, il Prefetto ha richiesto l’integrazione della Carta dei Servizi del 2023, che rappresenta il riferimento per il contrasto alla marginalità estrema.
Un nuovo incontro sarà programmato al termine delle attività di ricognizione degli immobili e revisione della Carta dei Servizi, per valutare i risultati e definire le soluzioni più efficaci. La collaborazione tra istituzioni, associazioni e operatori sanitari rappresenta un passo cruciale per affrontare una sfida complessa, ma imprescindibile per garantire dignità e inclusione a chi vive in condizioni di estrema fragilità.