Furti nelle campagne del Catanese. I ladri in queste settimane, stanno prendendo di mira diverse coltivazioni: agrumi della piana di Catania (arance e mandarini), ma anche l’uva da tavola e piantagioni di frutta tropicale, come l’avocado.
A lanciare l’allarme è Confagricoltura Catania, con il suo presidente, Giosuè Arcoria che ha scritto al Prefetto di Catania, Pietro Signoriello. Nella nota, Arcoria, oltre ad esprimere la propria preoccupazione rispetto all’escalation di furti registrati nelle ultime settimane, chiede interventi a tutela dei produttori e delle aziende agricole.
Arcoria evidenzia il pericolo anche per l’incolumità di quanti vivono in campagna, lavoratori che risiedono in case rurali, dunque in zone isolate, con le loro famiglie.
“Negli ultimi mesi si è registrato un significativo aumento dei furti all’interno delle campagne – si legge nella nota del presidente Arcoria – con particolare incidenza in questo periodo nelle aree destinate alla coltivazione degli agrumi. Questi episodi che si verificano quotidianamente e con modalità sempre più organizzate, spesso nelle ore notturne, anche se non mancano segnalazione anche durante il giorno, oltre a causare danni economici rilevanti agli agricoltori, compromettono anche la sicurezza degli stessi lavoratori e delle famiglie che vivono e operano nelle zone rurali.”
Il presidente Arcoria, sempre nella nota, evidenzia come molti furti non vengono denunciati dai produttori per paura di ritorsioni. A questo si aggiunge la beffa del prodotto rubato e rivenduto da ambulanti abusivi. Arance e mandarini non tracciati, oltre ad altri prodotti agricoli, spesso fanno la loro comparsa su bancarelle e moto api che compaiono agli angoli delle strade in tutta la provincia del catanese “contribuendo ad alimentare – come sottolinea il presidente Arcoria – il mercato illecito.”
Da qui la richiesta al Prefetto Signoriello di “valutare un rafforzamento delle attività di controllo e prevenzione sul territorio e sull’intera filiera, attraverso un incremento della vigilanza, una più stretta collaborazione con le forze dell’ordine e se possibile l’attivazione di tavoli di confronto con le organizzazioni agricole.”