“La tenuta del settore farmaceutico catanese vacilla: oltre 1.700 addetti diretti, più di 2.000 nell’indotto e un sito simbolo, quello di Pfizer, dove 546 lavoratori e oltre 100 somministrati affrontano un futuro incerto a causa di investimenti insufficienti e volumi produttivi in costante calo”. Lo segnala la Filctem Cgil di Catania aggiungendo che nel 2022 sono stati destinati allo stabilimento Pfizer appena 35 milioni di euro, risorse utili più alla manutenzione che al rilancio, mentre per il 2026 si prevedono solo 10 milioni di euro, troppo pochi per garantire una prospettiva industriale credibile.
“Lo stabilimento ha continuato a produrre farmaci in declino di mercato senza che venisse garantita l’introduzione di nuove linee produttive per compensare l’ingente perdita di volumi- dicono dal sindacato- Già nel passato queste scelte sono sfociate in licenziamenti che hanno depotenziato la competitività dello stabilimento”.
Per il segretario generale Jerry Magno, “date le attuali circostanze, non si esclude che possano riproporsi nuovi tagli. Le cause del calo occupazionale nel settore farmaceutico a Catania sono complesse e legate a dinamiche industriali globali, nonché alla strategia posta in atto dalle multinazionali, come nel caso di Pfizer, che, negli ultimi anni, ha subito una notevole riduzione dei volumi produttivi”.Ad oggi, infatti, la preoccupazione del sindacato per l’occupazione nel settore farmaceutico a Catania è estremamente alta e si concentra quasi totalmente sulla situazione dello stabilimento Pfizer. Le criticità sarebbero da individuare per “l’assenza di piani di formazione adeguati, la sicurezza non è all’altezza degli standard richiesti, i processi produttivi faticano a tenere il passo e le competenze rischiano di disperdersi. – prosegue Magno- Senza nuove linee e senza una programmazione coerente, il rischio di nuovi tagli occupazionali torna ad essere concreto, come già accaduto in passato. È indispensabile invertire la rotta”.
La Filctem chiede una strategia che metta al centro l’innovazione, la qualità del lavoro e un confronto stabile tra imprese, sindacati e istituzioni e sollecita interventi rapidi e mirati per difendere l’occupazione, rafforzare la sicurezza e ridare competitività a un settore che resta fondamentale per l’economia e per la salute del territorio. Il tempo per agire è ora, prima che la crisi diventi irreversibile.